Dal lavoro del Dott. Luca Tacchi, del dicembre 2023, che ha esaminato la grafia di
Zodiac, e la lettera a Vagheggi (LDV), emergono alcune interessanti
considerazioni.
Salto la premessa, e vado
subito al sodo.
“Zodiac esprime un’ottima
capacità grafica, il tratto preciso e deciso.”
“Nella gestione dello spazio è
molto preciso, come se avesse usato una carta quadrettata. I simboli ed i
caratteri sono tutti ascrivibili in un quadrato. E’ in grado di tracciare
cerchi molto precisi.”
Non un buzzurro qualsiasi,
dunque, un semianalfabeta che commetteva strafalcioni a più non posso, ma un
soggetto che ponderava attentamente ogni sua comunicazione, dotato di capacità
grafiche non comuni.
I numerosissimi errori di
ortografia, nelle sue lettere, derivavano dal fatto che probabilmente fosse un
disortografico (vedi post), e questo forse era
dovuto al suo mancinismo contrastato (vedi due post, qui e qui).
Osservate il famoso cifrario
Z340, quello che è stato decrittato dopo 51 anni.
Ho tagliato la parte
inferiore, dove disegna il logo, la croce celtica
17 colonne e 20 righe, con i
simboli incolonnati perfettamente, delle stesse dimensioni. Dite che ha usato
una carta quadrettata, o qualche forma di griglia trasparente ? Sotto ho usato
questo programmino che applica delle griglie,
della dimensione voluta, alle immagini, e qui ho usato l’immagine precedente.
Come vedete, ci siamo ancora,
per le prime 6/7 righe, ma poi l’allineamento viene perso, nelle
righe successive. L’allineamento delle colonne è molto migliore.
Se ha tracciato le righe con un
righello, non ha misurato gli spazi esattamente, ma ha fatto a “occhio”, e
verso il basso le ha tracciate più in su del dovuto.
Esclusa quindi qualche forma di quadrettatura o di griglia sovraimposta, l’allineamento delle righe e delle colonne è così buono, in generale, da fare pensare che abbia prima tracciato le righe e le colonne a matita, con un righello.
Proseguiamo con il lavoro di
Tacchi, che, in sostanza, elogia
la bravura e le capacità grafiche di Zodiac.
“Traccia linee diritte anche
senza usare righelli. Non accavalla i tratti. Ha stilizzato bus e auto con
semplicità e precisione, grazia e simmetria. Riesce a replicare in un tratto
unico un angolo retto mantenendo un’ottima perpendicolarità anche senza seguire
pedissequamente la quadrettatura del foglio. Mantiene un allineamento sia sul
piano verticale che orizzontale praticamente perfetto. Ha una grande capacità
organizzativa del foglio di lavoro. Mantiene sempre il solito tratto e calco.
Le dimensioni sono sempre armoniche, tendenzialmente ascrivibili in un quadrato,
i tratti orizzontali tendono leggermente a salire verso destra, come fossero
piccole erezioni, gesti di entusiasmo, narcisismo, superbia. Non può fare a meno
di avere un bel tratto, una bella calligrafia. In alcuni elaborati ha un tratto
più nervoso, come se fosse alterato emotivamente o volesse trasmettere
insofferenza.”
Fin qui la scrittura di
Zodiac, e adesso Tacchi esamina la lettera a Vagheggi.
“Intanto la griglia è tracciata con un righello senza prendere misure precise”.
Lo stesso righello ipotizzato
per il Z340… adesso metto in parallelo prima l’analisi della scrittura di
Zodiac, già vista sopra, con le successive considerazioni di Tacchi, sulla
lettera a Vagheggi.
Zodiac
“Zodiac esprime un’ottima
capacità grafica, il
tratto preciso e deciso.”
“Nella gestione dello spazio è molto preciso, come
se avesse usato una carta quadrettata. I simboli ed i caratteri sono tutti ascrivibili in un quadrato.
E’ in grado di tracciare cerchi
molto precisi.”
LDV
“I simboli dei pianeti in intestazione sono molto
precisi. I cerchi
sono perfetti e senza particolari vezzi, le figure centrate nelle caselle della tabella”.
Non sembra la stessa persona,
Zodiac, che adesso scrive nel 1988 ??? D’accordo, non è una perizia
calligrafica, ma le somiglianze sono impressionanti.
Non riporto tutto, se cliccate sulle figure si ingrandiscono. Tacchi, nell’ultima parte della figura, scrive :
“Per prima cosa andiamo a
confrontare l’atteggiamento con figure ripetitive. Confronteremo i gemelli ed
il leo della LDV e una serie di quadrati e triangoli e una serie di cerchi di
Zodiac”.
Riguardo alla prima parte, Tacchi fa delle considerazioni che valgono sia per la grafia di Zodiac, che per la LDV.
“Come si può notare c’è una
certa “disarmonia armonica”. Un sali-scendi continuo, che da sé avrebbe poco
significato, ma che unito ad un controllo, ad una precisione e ad una decisione
bel tratto, racconta una
certa similitudine”.
Nella seconda parte, sempre
accostando la grafia di Zodiac alla LDV scrive:
“Il tratto non supera mai i
limiti. La figura è curata e precisa. Ogni tratto è calcato con la stessa
energia. Ogni tratto di penna è stato effettuato senza raccordo con il
successivo, sono tratti tracciati staccando la penna dal foglio ogni volta”.
Decisamente questo ipotetico
mitomane, che compone la LDV, sembra il
gemello di Zodiac… la figura sotto è la pagina intera, e poi faccio dei
dettagli.
Iniziamo dall’alto.
Perfetto, sempre più
somiglianze, ma mi permetto di far notare che quella luna nelle LDV, a sinistra, non è un cerchio… o
una falce di luna, è una “D” un po’ particolare… una “D” speculare, come quella usata nel cipher di Zodiac, a destra !
Vi propongo la lettura del mio
post, dove analizzo la scrittura speculare,
che caratterizzava Leonardo da Vinci, ma anche un altro genio, questa volta del
male, Zodiac. Egli amava mettere, nei suoi cifrari, lettere dell’alfabeto
speculari. Nel Z340 il 37,2% dei caratteri “rovesciabili” in senso orizzontale,
erano speculari. Una percentuale molto elevata, a chi verrebbe mai in mente di
usare, così spesso, caratteri speculari ? Stiamo parlando della “D” speculare,
che “sostituisce” la luna. Nella figura sotto, sempre del Z340, evidenzio in
rosso le “D” speculari, e in verde quelle normali.
Ci sono 9 “D” e ben 5 di
queste, sono speculari ! E come assomigliano a quella luna... Ovviamente dipende da che carattere rappresentavano e
la sua frequenza nella lingua, ma è per farvi vedere quanto frequente fosse, in
Zodiac, la scelta “bizzarra” di caratteri speculari.
Che poi… a guardare bene, da
varie fonti la luna è rappresentata con una falce, a volte con concavità a
sinistra, a volte destra, ma MAI con una specie di “mezza luna”. Un
tizio così preciso, come dimostra di essere il mittente della LDV, sia nella
grafia, che nel modo di riportare i simboli, per esempio mercurio, venere e marte sono perfetti, ti va a fare una “D” speculare per la luna ? Anche quel sole, che
sembra una “Q”, non mi quadra per niente.
Che si fosse “divertito” ad inserire qualche indizio, una “D” speculare, così tipico di Zodiac ? E quel sole, "trasformato" in una "Q" ? Da notare che Zodiac, nei cipher, usa anche il cerchio col punto centrale, mistero.
Sotto l’esame dell’ariete della LDV, a sinistra, e simboli tratti dai cipher di Zodiac. Credo che la figura non necessiti commenti !!!
In ultimo, la conclusione “prudente”
di Tacchi, si limita a parlare di elementi suggestivi.
All’inizio, il Dott. Tacchi aveva precisato
che:
“Lo scrivente non è un perito
calligrafico, ma un Maestro di Iconografia Sacra, con esperienza ultra
trentennale di grafica, pittura, disegno.”
E poi, per chiarire meglio :
“Non vi è alcuna prova che la
lettera del Vagheggi sia del Mostro di Firenze. Non vi è alcuna certezza che
Zodiac sia stato o vissuto in Italia”.
Sia come sia… questi elementi, emersi, dovrebbero far riflettere a lungo, chi
pensa ad un ipotetico mitomane. Purtroppo, ai tempi dello studio, non c’erano
immagini del retro della lettera/cartoncino, e Tacchi non li ha potuti
esaminare, per non dire che si è basato sulle fotocopie allora disponibili, del
davanti della lettera, di scarsa qualità.
Nel mio post, grazie a Dario Quaglia, commento le immagini da
lui fornite recentemente, molto più nitide, e soprattutto il retro della lettera, che
nessuno aveva visto prima, tranne i periti che fecero la perizia merceologica.
Chissà cosa potrebbe aggiungere,
Tacchi, se avesse a disposizione le nuove immagini…
Nessun commento:
Posta un commento
Commento in attesa di approvazione
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.