Un bravo e competente youtuber, Alan
Botter, usa spesso la frase “Le bimbe di Stasi”.
E’ una sintesi efficace di un fenomeno, anzi… una vera e propia parafilia, l’Ibristofilia, l’attrazione verso criminali famosi, molto più frequente di quanto si pensi, e che è stato approfonditamente studiato, in letteratura medica.
Da Treggia
2025 : “Gen Z Hybristophilia: The Role of tiktok in Young Women’s Attraction to
Deviant Men”.
Lo studio è poderoso, e riguarda tutti gli aspetti dell’ibristofilia. Viene analizzata la “Generazione Z”, cioè donne di età compresa fra i 13 e i 18 anni, che interagiscono su Tik Tok. Le evidenziazioni in giallo sono mie, e ho aggiunto commenti, in blu.
Introduzione
Il termine hybristophilia
si riferisce all’“interesse
sessuale e all’attrazione verso coloro che commettono crimini” (American
Psychological Association n.d.-a) ed è più comune nelle donne (Vitello 2006).
Una manifestazione tipica di questa parafilia è che le donne si invaghiscano di criminali
di alto profilo, tipicamente violenti, talvolta arrivando a relazioni o persino
al matrimonio. Nel corso degli anni, diversi autori di reati condannati, in
particolare serial killer maschi, sono diventati oggetti di desiderio e
attrazione per le donne, ricevendo quantità significative di fan mail, che includevano
perfino foto di nudo o sessualmente esplicite (Schmid 2005).
“Fan
mail”… chissà quante lettere riceve Stasi… senza parlare dell’iniziativa di una
nota giornalista: “Una cartolina per Alberto”… già il chiamarlo per nome, è
indicativo.
Da un punto di vista
evoluzionistico, l’attrazione per la devianza potrebbe essere adattiva. Sia la
disponibilità sia la capacità di non seguire le regole erano storicamente
associate a uno status più elevato e a un maggiore successo riproduttivo (Buss
2015). Pertanto, le femmine attratte da chi infrange le regole potrebbero perseguire l’obiettivo a breve
termine della riproduzione piuttosto che cercare un investimento
parentale a lungo termine. Allo stesso tempo, la dominanza e il comportamento
ad alto rischio degli autori di reato potrebbero anche essere interpretati
erroneamente come segnali
di forza e di capacità di proteggere e provvedere alla prole (Isenberg
2021).
Si potrebbe anche sostenere che
gli esseri umani siano naturalmente attratti dai predatori, come conseguenza
dell’adrenalina che viene rilasciata nel nostro corpo quando si attiva la
risposta fisiologica di paura “attacco o fuga”. Gli individui attratti dai
serial killer potrebbero
ricercare il brivido causato da livelli elevati di adrenalina nel loro
organismo mentre si avvicinano a questi pericolosi predatori (Bonn 2014).
Ramsland (2012) ha condotto una
serie di interviste per indagare le motivazioni alla base delle cosiddette
“groupie dei serial killer”. Molte delle donne intervistate credevano che il loro amore
potesse eliminare tutta la crudeltà e la malvagità da questi uomini e
trasformarli in persone premurose e compassionevoli. Alcune di loro ritenevano
che il bambino interiore dell’autore di reati fosse stato ferito e
potesse essere guarito solo attraverso le loro cure. In termini di
fattori di rischio, la maggior parte di queste donne condivideva una bassa autostima e l’assenza di
una figura paterna. Risultati di altri studi hanno evidenziato che anche
l’isolamento sociale e le esperienze infantili di rifiuto possono rappresentare
potenziali fattori di rischio (Gurian 2013; Vitaliano, James e Boyer 1981).
In generale, la maggioranza delle donne con
hybristophilia tende ad avere una storia di traumi infantili e abusi fisici o
sessuali, che le predispone a preferenze sessuali devianti e alla criminalità
(Johnson 2020; Vitello 2006). Tuttavia, esiste anche ricerca che suggerisce che
alcune hybristophile femminili abbiano uno status professionale e una storia di
traumi o abusi sessuali scarsa o assente (Federoff, Fishell e Federoff 1999;
Isenberg 2021). Pertanto, questi risultati contrastanti suggeriscono che questo
tipo di attrazione possa svilupparsi in circostanze diverse.
Io
non so cosa muova queste Bimbe di Stasi, che abbiano subito abusi sessuali o
meno… se leggete sopra, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Sono portato a
credere che le più giovani arrivino ad una vera e propria attrazione sessuale,
mentre per quelle più mature, magari oltre i 18 anni, prevalga un inconscio
desiderio materno di proteggere il “bambino interiore” che c’è in Stasi, e di
poterlo redimere.
Eccessivamente empatiche o
ciniche?
Le caratteristiche di personalità
specifiche che stanno alla base delle hybristophiliche non sono ancora ben
comprese. Ci si può aspettare un certo grado di empatia, poiché esse sono in
grado di identificarsi con le difficoltà degli autori di reato, come la loro
infanzia spesso problematica. La ricerca ha mostrato che l’empatia è associata
negativamente alla stigmatizzazione dei criminali e positivamente ad
atteggiamenti favorevoli verso i programmi di riabilitazione (Maruna e King
2004). Pertanto, livelli
più elevati di empatia potrebbero spiegare sia l’attrazione delle hybristophiliche
verso gli autori di reato sia il loro desiderio di riformarli.
Allo stesso tempo, alcuni
ritengono che solo una
donna emotivamente disturbata potrebbe mai essere attratta da un autore di
reati. Slavikova e Panza (2014) hanno rilevato che il sottotipo di
personalità più prevalente tra le donne coinvolte in relazioni con criminali
condannati era il Manipolatore/Pragmatico,
che descrive individui che tendono a usare la manipolazione degli altri come
modalità caratteristica di funzionamento. Le ricercatrici hanno suggerito che
ciò riflettesse un desiderio di potere e controllo, soddisfatto dal frequentare uomini le cui azioni
erano limitate a causa della loro incarcerazione. Un simile risultato
suggerisce che alcuni elementi della Triade Oscura (Paulhus e Williams 2002) possano
caratterizzare le donne che si innamorano di autori di reati.
La Triade Oscura è una teoria
psicologica che descrive tre tratti di personalità socialmente avversivi:
narcisismo, machiavellismo e psicopatia. Punteggi elevati nella triade oscura
sono risultati associati a una maggiore probabilità di mettere in atto comportamenti
antisociali (Muris et al. 2017). Inoltre, i tratti oscuri sono associati al
sadismo, in particolare il machiavellismo e la psicopatia (Lobbestael, Slaoui e
Gollwitzer 2023). Pertanto, i tratti di personalità oscuri potrebbero caratterizzare in modo
particolare l’hybristophilia aggressiva.
Il dilemma esiste. Empatiche che cercano la redenzione del criminale, o Manipolatrici/Pragmatiche che sanno che il criminale non può uscire di prigione, che sarà sempre lì, a disposizione, e che non tradirà, perché impossibilitato a farlo. Penso che le manipolatrici/pragmatiche siano più frequenti nella fascia più alta d’età. Molto inquietante che si ravvisi, per quest’ultime, addirittura la Triade Oscura ! Non per niente alcuni autori le considerano emotivamente disturbate. In un post, arrivo ad ipotizzare che Stasi appartenga a questo gruppo, e qui si dice che anche le sue fan possono essere della stessa pasta… “chi si assomiglia, si piglia” !
Il ruolo dei media
Le percezioni delle persone
riguardo ai crimini e ai criminali sono in gran parte influenzate dalle rappresentazioni nei media, che
tendono a rinforzare l’hybristophilia in diversi modi. Film e serie
televisive spesso rendono “glamour” il crimine e rappresentano autori di reato
fittizi come empatici o “in cui ci si può identificare”, con il risultato di romanticizzare e idealizzare i
criminali (Reiner 2007). I programmi true crime possono influenzare la
percezione degli spettatori rispetto agli autori di reati reali offrendo spunti
sulle loro storie e sui loro motivi.
La rappresentazione dei criminali come persone
sostanzialmente fraintese viene amplificata e perpetuata su internet,
dove un gran numero di fan page e gruppi web condivide immagini e aggiornamenti
su autori di reato famigerati, discutendo dei loro crimini con un tono giustificazionista o
addirittura approvante (Fathallah 2023). Sui social media, le
persone possono esprimere le proprie opinioni in totale anonimato e connettersi
con utenti che la pensano allo stesso modo, il che può rafforzare le loro
convinzioni tramite l’effetto “echo chamber” (Cinelli et al. 2021). Ciò si
riflette nel comportamento delle community true crime in vari spazi online,
dove milioni di utenti sono liberi di discutere dell’autore di reati
“preferito” e perfino di condividere foto delle scene del crimine.
Una delle piattaforme social più
popolari al mondo nel 2024 è TikTok. Qui, i processi delineati sopra si possono
osservare nella miriade di
contenuti che romanticizzano, umanizzano e glorificano i criminali.
Williams, Slater e Tamayo Gomez (2024) hanno rilevato che, nella maggior parte
dei video TikTok esaminati, gli autori di reato venivano oggettificati sessualmente o
romanticizzati. Inoltre, il tema più evidente che hanno identificato è
ciò che hanno definito “banalizzazione del trauma”, come una minimizzazione spesso
giocosa dei crimini degli autori di reato, che banalizza il trauma subito dalle
vittime.
Sul
ruolo scandaloso dei media, nella vicenda di Garlasco, non occorre che spenda
molte parole. Quale che siano le motivazioni, è evidente, sui giornali, nelle
trasmissioni TV, e sui social, l’atteggiamento giustificazionista, e la
minimizzazione del reato.
Hybristophilia e TikTok
La base utenti di TikTok è
composta in larga misura da donne appartenenti alla “Generazione Z” (o “Gen Z”), che descrive
individui nati tra il 1997
e il 2012 (Eldridge 2023). Molte di queste giovani donne sono
frequentemente esposte a contenuti hybristophilici, il che può portarle a
credere che frequentare un autore di reato sia desiderabile. Sebbene
l’hybristophilia sia stata in precedenza esaminata in donne coinvolte
romanticamente con criminali condannati, si sa poco su come tendenze
hybristophiliche possano emergere nelle generazioni più giovani attraverso le
piattaforme digitali. La Generazione Z, definita come individui nati tra il
1997 e il 2012, è particolarmente rilevante per questa indagine a causa del suo
elevato coinvolgimento nei social media e nei contenuti true crime. Anche se
atteggiamenti hybristophilici possono emergere tramite altre piattaforme (ad
es., Reddit, televisione, Tumblr), questo studio si è concentrato su TikTok per
via della sua enorme popolarità tra gli utenti Gen Z e per il ruolo unico della
piattaforma nel plasmare tendenze virali e il discorso interpersonale attorno
al crimine. La Gen Z è stata scelta come gruppo di riferimento perché
rappresenta la principale fascia demografica di TikTok (Eldridge 2023) e dunque
è esposta in modo più costante e frequente a questo tipo di contenuti
attraverso sistemi di raccomandazione guidati dagli algoritmi.
Qualcuno
mi ha riferito che su Tik Tok ci sono commenti deliranti… ma anche i vari
gruppi FB, o i canali YT se la cavano bene…
Lo studio attuale
Questo studio mira a esplorare la
prevalenza, i predittori e
i correlati psicologici degli atteggiamenti di Hybristophilia nelle donne della
Gen Z, soprattutto in relazione al loro coinvolgimento con contenuti di
TikTok che romanticizzano o sessualizzano figure criminali. Concentrandoci sia
sull’influenza dei media sia sulle differenze individuali (ad es., tratti di
personalità “oscuri”), cerchiamo di far avanzare la comprensione dei meccanismi
che stanno alla base dell’Hybristophilia in questo contesto digitale emergente.
Ciò è stato ottenuto tramite
un’analisi dei contenuti di video e commenti su TikTok a livello
aggregato e un questionario online.
Questa ricerca è stata guidata
dalle seguenti domande:
(1) In che modo l’Hybristophilia
è espressa dalle donne della Gen Z attraverso i contenuti di TikTok?
(2) Quali sono i temi dominanti
nei contenuti di Hybristophilia condivisi o commentati dagli utenti della Gen
Z?
(3) Il coinvolgimento con
contenuti di Hybristophilia su TikTok predice gli atteggiamenti di
Hybristophilia?
(4) Quali tratti di personalità (ad es., empatia,
machiavellismo, psicopatia) sono associati all’Hybristophilia nelle donne della
Gen Z?
(5) In che modo le donne della
Gen Z percepiscono i contenuti di Hybristophilia, la romanticizzazione degli
autori di reato e le rappresentazioni ironiche del crimine?
Studio 1
Metodo
Dati
L’analisi dei contenuti ha
incluso 66 video e 91
commenti condivisi pubblicamente dagli utenti di TikTok. Sebbene ciascun
video avesse molti commenti, nell’analisi finale sono stati inclusi solo quelli
che esprimevano direttamente sentimenti di Hybristophilia, ottenendo così un
campione di 91 commenti su 66 video. Questa inclusione selettiva ha
privilegiato la rilevanza tematica rispetto al volume. I video e i commenti
selezionati erano quelli che, intenzionalmente o non intenzionalmente, erano
collegati alla romanticizzazione e alla glorificazione sia di autori di reato
reali sia di personaggi criminali di finzione. Circa il 38% dei commenti presenti nei video
raccolti mostrava
caratteristiche coerenti con un’espressione di Hybristophilia. La
maggior parte dei contenuti raccolti riguardava e faceva riferimento a casi
reali e ad autori di reato non fittizi.
Una percentuale notevole ! Il 38% di tutti i commenti, aveva caratteristiche ibristofiliche !
Dal campione sono stati esclusi i
contenuti a carattere educativo, critico o che condannavano esplicitamente gli
autori di reato. Questa scelta è stata fatta per isolare contenuti che possano
contribuire a o riflettere atteggiamenti di Hybristophilia, in linea con il
focus dello studio su attrazione, romanticizzazione e idealizzazione degli
autori di reato. Includere contenuti critici avrebbe introdotto temi
contraddittori che esulavano dall’ambito delle domande di ricerca del presente
studio. I commenti TikTok analizzati erano esclusivamente quelli di utenti
della Gen Z che si identificavano apertamente come femmine, il che ha fornito
indicazioni sul modo in cui le donne della Gen Z presentano pubblicamente le
proprie opinioni sui criminali. La Gen Z è stata definita come coloro nati tra
il 1997 e il 2012, dedotto sulla base dell’età auto-riferita dai partecipanti
nei profili o nei contenuti.
Risultati
I principali temi individuati nei
video sono mostrati nella Tabella 1.
L’effetto aureola (Halo
effect)
Un tema prevalente (21,7%) era l’effetto aureola,
in cui l’attrattività
fisica sembrava influenzare in modo distorto le percezioni degli utenti
sugli autori di reato. In questo dataset, l’effetto si manifestava tipicamente
come una minimizzazione
della colpevolezza dell’autore di reato o una negazione della gravità dei suoi
crimini, più che come l’attribuzione di un’ampia gamma di tratti
positivi di personalità. Per esempio, gli autori di reato attraenti avevano
maggiori probabilità di essere descritti come “innocenti” o “fraintesi”, e i commenti spesso
suggerivano clemenza o incredulità riguardo alla colpevolezza basandosi
unicamente sull’aspetto. Sebbene la teoria classica dell’effetto aureola
includa una generalizzazione più ampia di tratti positivi, i nostri risultati
suggeriscono che, in questo contesto, esso fosse principalmente limitato ad
assunzioni di minore colpevolezza o di maggiore affidabilità.
Il primo indicatore dell’effetto aureola
tra le donne della Gen Z su TikTok è stato che diversi autori di reato di alto
profilo, considerati convenzionalmente attraenti (ad es., il serial killer
americano Ted Bundy),
venivano sistematicamente difesi nei commenti e nei video, e ciò non accadeva per autori di
reato convenzionalmente meno attraenti che avevano commesso gli stessi
crimini o crimini simili (ad es., John Wayne Gacy).
A sostegno di questo doppio standard, alcuni utenti hanno dichiarato
esplicitamente che le loro opinioni erano basate esclusivamente sull’attrazione
fisica: “Io ci credo
perché sono così carini”, riferendosi ai fratelli Menendez, condannati
per aver ucciso il padre.
È interessante notare che
l’effetto aureola era particolarmente evidente in relazione a contenuti che
raffiguravano imputati durante il processo. La maggior parte degli imputati che
venivano giustificati dalle giovani donne su TikTok erano uomini fisicamente attraenti,
ben vestiti, e spesso con un “viso da bambino” che li faceva apparire
più affidabili (ad es., Cameron Herrin).
Direi
che ci siamo. L’effetto Aureola, nel caso di Garlasco, è frequente.
Minimizzano, o negano la colpevolezza di Stasi. Molte fan lo trovano “carino” e
soprattutto evidenziano la sua faccia “pulita”, da bravo ragazzo. A me fa
venire i brividi, con quel suo sguardo sempre obliquo, ma de gustibus…
Trasferimento attore-autore di
reato
L’effetto aureola veniva
amplificato dalla scelta di attori attraenti per interpretare autori di reato
in film e serie TV true crime, poiché l’attrazione delle donne per questi
attori veniva spesso trasferita sugli autori di reato reali. Questo ha portato
all’individuazione di quello che sembra essere un fenomeno relativamente comune
tra le donne della Gen Z: l’effetto di trasferimento attore-autore di reato.
I dati hanno rivelato che diversi
attori che hanno interpretato criminali di alto profilo, come Zac Efron (Ted
Bundy) e Zach Villa (Richard Ramirez), venivano associati in modo sistematico
agli autori di reato reali che avevano interpretato. Queste associazioni
talvolta portavano a vera confusione e a fraintendimenti. Per esempio, una
donna ha osservato che “il Night Stalker è così figo”, per poi essere informata
da un’altra utente che l’uomo a cui si riferiva era invece Zach Villa, l’attore
che lo aveva interpretato.
Questo trasferimento si
verificava persino con attori che avevano subito cambiamenti notevoli
nell’aspetto per il ruolo. Per esempio, Evan Peters, che indossava protesi e
occhiali e a cui era stata cambiata l’acconciatura per interpretare Jeffrey
Dahmer, veniva comunque percepito come attraente nonostante queste modifiche
considerevoli, e verosimilmente “negative”. Lo dimostrano commenti come:
“Perché, però, continuo a trovarlo attraente”.
Un esempio di trasferimento
attore-autore di reato è emerso attraverso un account dedicato a romanticizzare
Jeffrey Dahmer e a minimizzare i suoi crimini. Nella descrizione dell’account
si leggeva “fan di American Horror Story” e includeva contenuti che raffiguravano
il vero Jeffrey Dahmer, la sua interpretazione da parte di Evan Peters e vari
personaggi di Evan Peters in American Horror Story. In particolare, questo
account ha iniziato a pubblicare contenuti su Jeffrey Dahmer poco dopo l’uscita
di Dahmer, suggerendo che l’utente avesse conosciuto l’autore di reato tramite
la serie Netflix e avesse sviluppato un interesse per lui sulla base
dell’aspetto di Evan Peters.
L’effetto
attore-autore ancora non è presente, ma chissà… forse un domani faranno un film
su Stasi, magari con Brad Pitt nei suoi panni…
Simpatia e romanticizzazione
del disturbo antisociale di personalità
Questo tema riguardava la
romanticizzazione di personaggi che mostrano tratti del disturbo antisociale di
personalità (APD), come mancanza di empatia, fascino e violenza. Gli utenti
spesso esprimevano ammirazione per questi tratti in personaggi di finzione come
Dexter Morgan e Joe Goldberg, descrivendoli come partner ideali o desiderabili.
Per esempio, nei commenti comparivano frasi come “Dexter Morgan è mio marito” e
“Voglio un uomo come Joe”, suggerendo fantasie romantiche e ammirazione, più
che una simpatia neutra. Questi commenti spesso giustificavano o scusavano il
comportamento antisociale concentrandosi sul trauma del personaggio o sul suo
codice morale, combinando empatia e richiamo romantico.
Molte serie romanticizzavano in
modo costante tratti comunemente associati al disturbo antisociale di
personalità (APD), e molti utenti di TikTok percepivano questi tratti in modo
positivo. Per esempio, diversi utenti hanno detto che avrebbero voluto avere
“un uomo così”, riferendosi a Joe Goldberg della serie Netflix “You”; uno
stalker ossessivo che manipola e inganna le sue vittime, mostrando tratti di
APD come mancanza di empatia, fascino superficiale e una propensione
all’inganno e alla violenza.
Non è
il caso di Stasi, non ha dato, in altre occasioni, segni di essere un violento.
Protezione e lealtà
Questo tema era presente in una
serie di video che raffiguravano autori di reato, sia reali sia fittizi, come
ferocemente protettivi o leali nei confronti delle loro partner romantiche.
Sebbene l’espressione “mafia men” fosse una fonte rilevante di questo tipo di
contenuti, narrazioni simili si trovavano anche in video con altri personaggi,
come Joe di You. Queste rappresentazioni spesso glorificavano comportamenti
possessivi come fossero devozione, oppure inquadravano azioni violente come
giustificate dall’amore. Per esempio, un’utente ha commentato: “Ragazzi come te
brucerebbero il mondo per la persona che amano… io resto con i criminali.”
Tuttavia, sembra esserci una linea sottile tra il cercare una figura protettiva
e leale e il desiderare una relazione romantica possessiva, una linea che,
ancora una volta, pare offuscata dalla narrativa crime di finzione.
Un esempio significativo è Tony
Montana di Scarface, la cui relazione con la moglie Elvira è caratterizzata da
possessività e gelosia estreme. Nonostante ciò, sui social media viene spesso
romanticizzato come una figura tragica profondamente protettiva verso le
persone che ama: “Tutti vogliamo un Tony Montana che abbia occhi solo per una
donna e pensi solo a fare soldi e a creare una famiglia.”
Anche
questo non è il caso, quella medusa ambigua di Stasi non era certo “ferocemente
protettivo” nei confronti di Chiara.
“Posso cambiarlo”
Diversi utenti di TikTok credevano di poter riformare gli
autori di reato. Il desiderio di trovare un partner da “modificare” o
“salvare” era un tema ricorrente quando si parlava sia di criminali reali sia
di criminali di finzione. Lo scopo dell’espressione “Posso cambiarlo” nei
commenti analizzati sembrava duplice. Nella maggior parte dei casi rifletteva la convinzione che l’amore possa
impedire a un autore di reato di ricadere nel crimine; in altri casi
sembrava invece usata per minimizzare i pericoli associati al frequentare
autori di reato quando questi venivano evidenziati da altri utenti o dalla
società in generale, per esempio: “Lo so che ha ucciso molte donne, ma posso cambiarlo.”
Queste donne sembravano convincersi di rappresentare l’eccezione, quella con
cui persino un autore di reati estremo come Ted Bundy si comporterebbe in modo
premuroso e non violento.
Sono sicuro che qualche bimba di Stasi pensi, in
cuor suo, di poterlo redimere, ma sono poche, perché implicherebbe ritenere che
Stasi sia colpevole, in partenza. La gran maggioranza delle fan di Stasi lo
ritiene veramente innocente, sebbene alcune facciano come lo struzzo che
nasconde la testa sotto la sabbia.
Ironia della Gen Z
Un altro tema individuato
attraverso l’analisi dei contenuti TikTok è stato l’uso dell’ironia o del
sarcasmo per parlare di autori di reato e comportamenti criminali (11,5%).
L’analisi ha evidenziato casi in cui il trauma veniva banalizzato e casi in cui
i reati venivano minimizzati. Questa ironia era particolarmente presente in
relazione a serial killer e stupratori famigerati, con osservazioni come:
“Papino”, “Me lo farei”, oppure “Ted sapeva davvero come farli fuori. AHAHAH lo
adoro.” Questo stile veniva usato anche in battute auto-riferite da parte di
utenti che parlavano della propria hybristophilia, per esempio: “Beh, se muoio
muoio.”
11,5%
dei casi… non nei commenti su FB o YT, che io sappia… ma non li ho certamente
letti tutti. Forse in qualche chat fra di loro.
Fantasia di vittimizzazione
Un piccolo numero di utenti
(7,6%) ha rivelato di avere fantasie di essere vittimizzate sessualmente da
autori di reato attraenti, con frasi come: “Una volta ho detto che avrebbe
potuto drogarmi e mettermi nel bagagliaio senza che io facessi resistenza… avrei
fatto qualunque cosa per lui, volontariamente.”
Tra i commenti riconducibili a
questo tema, uno che spiccava era: “Fammi dormire per l’eternità”, lasciato
sotto un video che sessualizzava l’autore di reato Ted Bundy. Questa frase
riflette una inquietante fascinazione per il controllo estremo esercitato dagli
assassini e una disponibilità ad arrendersi completamente a loro.
Qui
saremmo proprio nel campo del TSO…
Studio 2
Metodo
Lo Studio 2 ha previsto un
questionario online anonimo, trasversale.
Campione
I criteri di campionamento
includevano: identificarsi come femmina, essere attratte dagli uomini (anche se
non necessariamente in modo esclusivo), avere almeno 18 anni ed essere nate nel 1997 o dopo
(quindi appartenere alla Generazione Z). Un altro requisito era che le
partecipanti fossero utenti
di TikTok quotidiane o quasi quotidiane, per garantire un’esposizione
sufficiente ai contenuti pertinenti.
Riassumo
i risultati
Gli autori hanno fatto un questionario, “Scala dell’Ibristofilia” con 20 domande, ciascuna con punteggio crescente da 1 a 5. Punteggio che varia, quindi da 0 a 100 per ciascun partecipante. Il range è stato 22-70 con una media 38.6 e DS 9.91
Hanno poi usato il test “Short Dark Triad”, con 27 domande,
che valuta la presenza di Narcisismo, Psicopatia, Machiavellismo.
Hanno usato la “Empathy
Assessment Scale” per valutare il grado di empatia.
Sono state condotte quattro analisi di regressione separate
per valutare se l’empatia, il narcisismo, il machiavellismo e la psicopatia dei
partecipanti predicessero in modo significativo i punteggi di ibristofilia.
I risultati hanno mostrato che né l’Empatia né il
Narcisismo predicono in modo significativo i punteggi di ibristofilia.
Tuttavia, il modello di regressione per il Machiavellismo è risultato significativo (F1,93 =
8,48, p = .004) con un R² di .084, indicando che i punteggi di machiavellismo
dei partecipanti spiegavano circa l’8,4% della varianza dell’ibristofilia nel
campione. Il coefficiente di regressione (β = 5,28, S.E. = 1,81) indicava che,
per ogni aumento di una unità nel machiavellismo, si osservava un aumento medio
di 5,28 unità nei punteggi di ibristofilia. La relazione positiva tra le due
variabili è risultata statisticamente significativa (t93 = 2,91, p = .004).
Anche la Psicopatia ha predetto in modo significativo
l’Ibristofilia (F1,93 = 25,03, p < .001) e spiegava circa il 21,2%
della varianza nei punteggi di ibristofilia (R² = .212). In particolare, il
coefficiente di regressione (β = 8,35, S.E. = 1,67) indicava che, per ogni
aumento di una unità nella psicopatia, si osservava un aumento medio di 8,35
unità nei punteggi di ibristofilia. Questa relazione positiva è risultata
statisticamente significativa (t93 = 5, p < .001).
Discussione
Interpretazione dei risultati
Il presente studio ha trovato
supporto per l’ipotesi proposta secondo cui i contenuti di TikTok che
romanticizzano i criminali possono contribuire allo sviluppo o al rafforzamento
dell’hybristophilia tra le utenti femmine della Gen Z.
Lo Studio 1 ha evidenziato la rilevanza dell’effetto aureola.
È stato osservato che molte utenti supportavano o minimizzavano i crimini degli
autori di reato basandosi unicamente sulla loro avvenenza. Questi comportamenti
sono in linea con quanto descritto in ricerche precedenti. Per esempio, studi
precedenti hanno mostrato che gli imputati che appaiono più affidabili tendono
a ricevere condanne più indulgenti (Wilson e Rule 2015). Tale affidabilità può
essere comunicata tramite attrattività fisica, ordine, pulizia e qualità dell’abbigliamento
(Stewart 1985). Ted Bundy è particolarmente noto per apparire molto
affascinante e per vestirsi sempre in modo impeccabile quando si presentava ai
processi. Questo lo faceva sembrare una persona rispettabile, nonostante i
crimini efferati di cui era accusato.
Un altro comportamento molto
evidente tra gli utenti è stata la glorificazione di autori di reato violenti che si spingono molto
oltre per proteggere i propri partner o interessi amorosi. Questi personaggi
sembravano evocare temi di protezione, lealtà e passione intensa. Tuttavia,
come già osservato, tali comportamenti sembravano trasformarsi nel desiderio di
una relazione possessiva, che, se considerata dal punto di vista della teoria
dell’apprendimento sociale (Bandura 1977), può portare le giovani donne a
interiorizzare queste dinamiche come accettabili o addirittura desiderabili.
Una prova di ciò si può vedere in commenti come: “Tutti vogliamo un Tony
Montana che abbia occhi solo per una donna e pensi solo a fare soldi e a creare
una famiglia.”
Molte utenti hanno anche mostrato
l’impulso a “correggere”
sia autori di reato reali sia personaggi criminali di finzione. Il
desiderio di correggere o guarire un partner potrebbe manifestarsi in
particolare tra le hybristophilche che hanno sviluppato stili di attaccamento insicuri,
poiché potrebbero essere
attratte da partner inaffidabili o pericolosi perché queste dinamiche
rispecchiano le loro prime esperienze di accudimento incoerente e
offrono un’opportunità inconscia di risolvere questioni passate. Questa ipotesi
è coerente con ricerche che suggeriscono che il trauma infantile e le prime esperienze di rifiuto
genitoriale possano rappresentare fattori di rischio per l’hybristophilia (ad es.,
Vitello 2006).
Inoltre, gli utenti di TikTok
hanno mostrato una tendenza a usare umorismo “dark” quando parlavano di autori di reato e dei
loro crimini. Il fenomeno dell’uso dell’umorismo per affrontare temi difficili
o traumatici è ben documentato nella ricerca psicologica. Per esempio, molti
studi hanno suggerito che l’umorismo venga utilizzato come meccanismo di coping
per ridurre l’impatto
emotivo di eventi angoscianti (Potter 2023; Samson e Gross 2014).
L’uso dell’umorismo tra gli
utenti TikTok con tendenze hybristophiliche potrebbe essere visto come un modo
per gestire la loro
dissonanza cognitiva. Potrebbero tentare di conciliare il conflitto tra la loro attrazione per
un autore di reato e la paura o il disgusto verso i suoi crimini adottando una
postura ironica. Inoltre, da una prospettiva di teoria dell’identità
sociale (Tajfel e Turner 2004), usare l’ironia per discutere crimini e autori
di reato potrebbe servire come mezzo di legame sociale, perché crea un senso di
comunità e comprensione condivisa tra utenti affascinati dal true crime. Ciò è
coerente con il fenomeno individuato attraverso la presente analisi, chiamato
True Crime Community (TCC); un gruppo online i cui membri si auto-definiscono
come “persone che trovano conforto nei serial killer.”
Inoltre, la presente analisi ha
rivelato, in un piccolo numero di utenti, il desiderio di essere vittimizzate sessualmente. La
ricerca ha suggerito che molte persone che hanno fantasie di stupro non
desiderano davvero subire uno stupro nella realtà. Piuttosto, queste fantasie
possono essere un modo per esplorare dinamiche di potere, controllo o scenari
tabù in un contesto sicuro e consensuale (Hammer 2001). Tuttavia, esprimere il
desiderio di impegnarsi in un’attività sessuale forzata da parte di un autore di
reato noto per una storia di violenza sessuale può suggerire un fenomeno
psicologico più profondo e complesso che va oltre la fantasia tipica.
L’idea di essere vittimizzate da
un autore di reato conosciuto può risultare attraente per chi ha tendenze masochistiche,
che si eccita con dolore e umiliazione per via dell’attrazione verso il
controllo intenso e la dominanza che gli autori di reato mostrano. Ciò è
coerente con video e commenti condivisi dai membri della TCC alla ricerca di un
partner sadico. Inoltre, la teoria del trasferimento dell’eccitazione
suggerisce che l’eccitazione proveniente da una fonte possa intensificare la
risposta emotiva a un’altra (Zillmann 1971).
Le fantasie di vittimizzazione
delle hybristophilche possono anche riflettere un’estensione della sindrome di Stoccolma.
Applicata al contesto dell’hybristophilia, le donne potrebbero fantasticare di
essere vittimizzate dagli autori di reato per conciliare la propria attrazione
verso individui pericolosi e la minaccia intrinseca che essi rappresentano. Ciò
è in linea con ricerche più ampie che mostrano come molte donne coltivino
fantasie erotiche che coinvolgono dinamiche di potere, le quali non riflettono
necessariamente desideri reali nella vita quotidiana (Bivona e Critelli 2009;
Lehmiller e Gormezano 2023).
Sia lo Studio 1 sia lo Studio 2 hanno rivelato che
gli utenti con tendenze hybristophilic sono generalmente più attratti da autori di reato
che hanno commesso crimini contro la persona, come stupratori, assassini e
rapitori, rispetto a autori di reato non violenti; e questa preferenza
era particolarmente prevalente tra coloro che sperimentavano fantasie di
vittimizzazione. Sebbene machiavellismo e psicopatia siano associati
principalmente a tendenze sadiche (Lobbestael, Slaoui e Gollwitzer 2023)
piuttosto che masochistiche, le hybristophilche che ottengono punteggi alti in
questi tratti potrebbero trarre soddisfazione da aspetti diversi del potere,
inclusa l’esperienza di situazioni in cui sono sottoposte alla forte influenza
del partner autore di reati. Questo mostra che tali tratti di personalità
possono manifestarsi in modo diverso nelle hybristophilche passive rispetto alle
hybristophilche aggressive e sottolinea l’importanza di considerare il contesto
più ampio di potere e controllo nel comprendere il comportamento
hybristophilico.
La mentalità del “posso cambiarlo” mostrata dagli
utenti di TikTok riecheggia i comportamenti identificati da Kiley (1984) come
parte della “Sindrome di
Wendy”. Questo modello descrive persone che assumono un ruolo di
accudimento nelle relazioni, cercando di aiutare o cambiare il partner in modi
che ritengono benefici. Le donne con la Sindrome di Wendy possono sentirsi
responsabili del benessere del partner e cercare di risolverne i problemi, il
che può infine portare alla codipendenza.
Guardando ai risultati dello
Studio 2, mentre la frequenza di esposizione a contenuti hybristophilici su
TikTok non prediceva in modo significativo l’hybristophilia, la scelta di guardare attivamente e mettere
“mi piace” a questi video era associata a un incremento moderato delle tendenze hybristophiliche.
Ciò suggerisce che l’impatto dei contenuti online hybristophilici non deriva
semplicemente dalla loro comparsa nel feed guidata dall’algoritmo, ma piuttosto
dal coinvolgimento degli utenti e dai loro atteggiamenti positivi verso tali
contenuti. Inoltre, sebbene l’effetto echo chamber non sia stato valutato
direttamente, il modello dei risultati suggerisce che possa essere in gioco. Le
partecipanti che sceglievano di consumare passivamente contenuti di Hybristophilia
(cioè guardare senza interagire) avevano punteggi di Hybristophilia
significativamente più alti rispetto a quelle che evitavano attivamente tali
contenuti. Questo è coerente con ricerche precedenti sulle echo chamber nei
social media (Cinelli et al. 2021), secondo cui l’esposizione ripetuta a
contenuti rinforzanti, anche senza un coinvolgimento esplicito, può
normalizzare specifici atteggiamenti e credenze. Su TikTok, è noto che
l’algoritmo mostri agli utenti contenuti simili sulla base del comportamento di
visione precedente, creando potenzialmente un ciclo di feedback che intensifica le tendenze
hybristophiliche nel tempo.
L’hybristophilia era inoltre predetta positivamente dai
punteggi di machiavellismo e psicopatia, ma non dall’empatia. Questo
risultato è coerente con la scoperta di Slavikova e Panza (2014) (Studio che illustrerò in seguito N.d.T.)
secondo cui il sottotipo di personalità Manipolatore/Pragmatico è il più prevalente tra le partner
femminili di autori di reato condannati. Inoltre, suggerisce che
l’attrazione verso gli autori di reato possa essere più strettamente legata a
caratteristiche di personalità
manipolative e psicopatiche, piuttosto che a una connessione empatica.
L’interpretazione proposta è che le donne che mostrano tendenze hybristophiliche possano essere particolarmente attratte dalle dinamiche di potere, controllo ed eccitazione
associate agli autori di reato, in linea con tratti presenti nel machiavellismo
e nella psicopatia. In particolare, la grande dimensione dell’effetto della
psicopatia (R2 = .212) rispetto a quella del machiavellismo (R2 = .084)
suggerisce che gli aspetti di brivido e controllo associati alla psicopatia
potrebbero essere fattori più convincenti nell’attrazione hybristophilica
rispetto alle manipolazioni più calcolate tipiche del machiavellismo.
È importante notare che né questi
risultati né i livelli di hybristophilia delle partecipanti variavano in modo
significativo tra diverse demografie, il che indica che erano relativamente
coerenti per tutte le donne del campione. In particolare, l’assenza di
differenze significative tra donne cisgender e transgender suggerisce che la
prevalenza dell’hybristophilia tra le donne possa essere legata più alla loro
identità di genere che al loro sesso biologico. Questo può essere visto come un
supporto alle ipotesi evoluzionistiche sui ruoli sociali differenziati per
genere, come l’aspettativa
che gli uomini offrano protezione e sostentamento, che può portare le donne a
trovare attraenti i trasgressori (Buss 2015).
La marcata indifferenza
auto-riferita verso i contenuti hybristophilici su TikTok nel campione indica
che questa generazione di utenti potrebbe sottostimare l’impatto che questi
video possono avere su di loro o sugli altri, e riflette anche una
normalizzazione di questi temi negli spazi online. Tra coloro che consideravano
i contenuti hybristophilici coinvolgenti e interessanti e coloro che adottavano
una posizione più di condanna, vi era un consenso comune sul fatto che la
romanticizzazione di personaggi criminali di finzione (rispetto ai criminali
reali) e delle trame non sia altrettanto dannosa. Tuttavia, i commenti
analizzati nello Studio 1 mostrano chiaramente che anche l’intrattenimento di
finzione può, alla fine, portare giovani donne a idealizzare certi
comportamenti e influenzare le caratteristiche che cercano in un potenziale
partner.
Implicazioni dei risultati
degli Studi 1 e 2
I risultati ottenuti ampliano la
ricerca criminologica esistente sul ruolo dei media nel plasmare gli atteggiamenti verso gli autori di
reato e il crimine, mettendo in evidenza l’influenza cruciale del
coinvolgimento attivo con contenuti hybristophilici. L’evidenza dell’effetto aureola
riscontrata sia nello Studio 1 sia nello Studio 2 sottolinea che il ruolo dei media nel
modellare le percezioni pubbliche di crimine e giustizia implica interazioni
complesse tra bias cognitivi e modalità di consumo dei media. Integrando
fattori di coinvolgimento e fattori psicologici, questi studi offrono un quadro
più completo per comprendere come il consumo dei media possa normalizzare e romanticizzare il
comportamento criminale. Questo può informare in modo efficace campagne e
interventi che incoraggino un approccio consapevole ai contenuti online,
soprattutto rivolti a organizzazioni che supportano donne con una vulnerabilità
aumentata all’hybristophilia, come quelle con una storia di traumi e abusi.
I risultati offrono anche
indicazioni di valore sulle dinamiche di potere associate a machiavellismo e psicopatia,
evidenziando l’importanza di comprendere l’interazione tra tendenze sadiche e
masochistiche in questi individui. Gli interventi dovrebbero concentrarsi
sull’affrontare tali dinamiche per ridurre il potenziale di comportamenti
dannosi e sostenere modelli relazionali più sani. Integrando questi risultati
nei programmi di supporto, i professionisti possono sviluppare strategie che
tengano conto delle influenze complesse del consumo mediatico e dei tratti di
personalità sul comportamento hybristophilico.
Conclusione
La presente ricerca ha messo in
evidenza il ruolo potente
che TikTok svolge nel promuovere l’hybristophilia tra le donne della Gen
Z. In particolare, ha mostrato che le tendenze hybristophiliche delle donne
della Gen Z aumentano con il loro livello di coinvolgimento con contenuti
hybristophilici. Ciò avviene attraverso audio, didascalie ed editing
intrattenenti e ironici, nonché tramite un processo di desensibilizzazione in cui gli utenti
ignorano le conseguenze nel mondo reale di questo fenomeno online. Inoltre,
i risultati del questionario hanno suggerito che livelli elevati di machiavellismo e psicopatia
possono contribuire in modo significativo allo sviluppo di questa parafilia.
Come mostrato dall’analisi dei
contenuti, i video hybristophilici su TikTok si concentrano in larga misura
sull’attrattività fisica di autori di reato reali e fittizi, soprattutto
attraverso la sessualizzazione di attori attraenti. Inoltre, romanticizzano
tratti e comportamenti del disturbo antisociale di personalità, facendo leva sulla simpatia
delle donne e sui loro desideri di lealtà, protezione e di “correggere” uomini
devianti. In aggiunta, possono fare leva su fantasie più profonde delle
donne, come quella di essere vittimizzate
sessualmente.
Mie
considerazioni sullo studio di Treggia.
Lo studio riguarda giovani donne (13-18 anni) che
interagiscono frequentemente su Tik-Tok. La tavola 1, all'inizio dello studio, illustra i 7 motivi
principali che spingono queste ”bimbe di Stasi” a considerarlo innocente, e ad
esserne più o meno inconsciamente attratte.
Non tutti questi motivi son presenti nel caso di Garlasco,
lo studio americano riguarda soprattutto stupratori serial, serial killer ed
altri gravi reati, ma l’efferato omicidio di Chiara Poggi, proprio per le
modalità atroci con cui è stato eseguito, non ultimo il gesto di gettare il
corpo della povera Chiara sulle scale, fa rientrare ampiamente questo caso
nella casistica considerata.
L’Ibristofilia, l’attrazione verso criminali famosi, è un fenomeno ben noto, nella letteratura
scientifica. Mi ha molto colpito l’associazione con la Psicopatia e il
Machiavellismo !
Queste bimbe di stasi sono messe proprio male... psicopatiche, machiavelliche, affette dalla "Sindrome di Wendy" e dalla "Sindrome di Stoccolma"... poracce...
Veniamo a uno
studio di Williams (2024): “Unpacking the Construction of Online Identities of
Hybristophilia Communities on TikTok”.
Questo metodo analitico ha identificato quattro temi predominanti:
Oggettivazione sessuale, Trivializzazione del trauma, Romanticizzazione dei
criminali e Colpevolezza. In particolare, i contenuti online mostravano un
tentativo intenzionale di rimodellare la percezione negativa dell’autore di
reato e delle sue azioni, fungendo al contempo da sfogo per l’ammirazione
dell’autore dei contenuti nei confronti dell’offender scelto. I risultati
mettono in evidenza la natura trasformativa dei contenuti ibristofilici online
e il loro potenziale impatto sia sugli utenti sia sulle vittime.
Attenuando la percezione negativa delle azioni criminali,
queste espressioni possono contribuire involontariamente a minimizzare la
gravità dei reati e a trascurare il trauma vissuto dalle vittime.
Nessuna si preoccupa, veramente, di cosa provino i familiari di Chiara...
Il tema più rilevante individuato all’interno del campione
è stato quello dei contenuti che promuovono e/o mettono in mostra l’oggettivazione sessuale (SO)
dell’individuo incluso nel video; questo tema era presente nel 36,36% dell’intero
campione raccolto. I contenuti assegnati a questo tema mostravano
prevalentemente l’individuo (l’autore o gli autori del reato) posto al centro
del video come oggetto di desiderio sessuale da parte dell’autore del contenuto
(il creator di TikTok). I contenuti che esibivano questo tema erano costruiti
per rappresentare il criminale come una persona che, pur avendo commesso reati gravi, risultava attraente e
oggetto di interesse amoroso per l’autore del contenuto. Questo veniva
spesso reso evidente in modo esplicito dall’autore attraverso diverse modalità,
tra cui la
rappresentazione del criminale circondato da cuori, la
sovrapposizione di una canzone provocatoria con testi incentrati su interazioni
sessuali e/o l’inserimento di didascalie dal contenuto provocante.
Sopra ho messo in evidenza i
cuori/cuoricini, che si ritrovano spesso nei commenti. Sotto vedrete come si
esprimono, nella realtà, su Tik Tok le “bimbe di Stasi”. Oltre che squilibrate,
psicotiche e machiavelliche, anche semi-analfabete, dagli strafalcioni grammaticali
che fanno…
“Figlio mio pagheranno per questo che ti hanno fatto 😩😩😩🙏”
“Stasi libero ❤”
“Hai ragione povero figlio hai pagato tu”
“povero ragazzo ❤️❤”
“non ti preoccupare Dio e grande sei innocente”
“Povero ragazzo, gli hanno rovinato la vita.”
“Che Dio ti benedica sempre e ovunque ❤️🙏”
bravissimo Alberto
sei un grande , magistrati disonesti l'italiani sono conte
povero alberto😢😢😢😢😢😢
povero ragazzo Alberto stasi ..un ragazzo innocente
io gli credo.
🙏🙏😢😢😢
Buon Dio sia con te!❤️❤️🙏🙏
Giusto si vede che sei innocente umile sie preso la colpe
dellglialtri🥰🥰
povero figlio..❤
👏👏👏👏👏♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥
👏👏👏👏👏👏💙💙💙
Sempre innocente la famiglia poggi è marcia
povero Stasi inoccente mispiace tanto sono una mamma, un
ragazzo modello, maledetti chi ha fatto tutto quello
Alberto sei innocente
è un ragazzo a modo educato e gentile non ho mai pensato
che sia stato lui.. se fosse stato lui non avrebbe parlato così di Chiara mi
sembra abbastanza limpido in ciò che dice
Alberto Stasi siamo tutti con te🥰
almeno quasi tutti.... spero che tutta la verità esca fuori.... ma la maggior
parte del popolo italiano sa che sei innocente... giustizia per Chiara tutta la
verità devi uscire fuori
povero ragazzo sei un ragazzo educato spero.che subito
esci.subito. dal.carcere
Mi vien da piangere… giuro. Gli si legge in faccia la sua
innocenza…Ma l’assassino non si fa schifo quando si guarda allo specchio?
POVERO RAGAZZO..ACCUSATO INGIUSTAMENTE..UNA VITA
SPEZZATA!!! LIBERATELO MALEDETTIIIII
e stata la ragazza con l'aiuto di sempio.. Stasi è
innocente
STASI È INNOCENTE.. FUORI SUBITO.
sono meravigliata del comportamento dei genitori di Chiara
Forza Alberto 🙏🏼🙏🏼🙏🏼
avrai la tua rivincita su tutto e tutto 🍀🍀🍀
Per me non è mai stato colpevole io all epoca ero convinta
fosse stata la cugina e secondo me è lei la colpevole!
ti chiedo perdono.
La sua ingenuità fa di lui il bello ed unico Alberto .
Forza Alberto ❤️
Fino a
qui, i due studi precedenti hanno esaminato manifestazioni di ibristofilia in
giovani donne che si esprimevano su Tik Tok, ma ci sono donne che hanno
intrattenuto una relazione sentimentale con carcerati, scrivendo lettere,
mandando foto hard e finanziando monetariamente i detenuti. L’esempio più
famoso e Carole Ann Boone che addirittura ha sposato Ted Bundy, e nelle visite
al carcere è riuscita a farsi mettere in cinta da lui !
C’è una
corposa letteratura su questo fenomeno, che è sempre una manifestazione di ibristofilia “concreta”, in donne di età matura.
Ai giorni nostri, ha fatto sensazione l’iniziativa di una giornalista che ha invitato
i lettori a mandare una “Cartolina per Alberto”…
Da
Slavikova 2014 “Characteristics and Personality Styles of Women Who Seek
Incarcerated Men as Romantic Partners”. Analizza le donne che hanno
avuto una relazione con i detenuti.
Spesso i media raccontano che criminali famigerati,
condannati all’ergastolo e detenuti in carcere, ricevono frequenti
comunicazioni da donne libere e che, talvolta, queste donne finiscono per
instaurare relazioni sentimentali con gli uomini incarcerati. Ci sono stati
persino casi in cui donne hanno sposato detenuti pur sapendo che questi non
sarebbero mai tornati in libertà. Questo fenomeno porta inevitabilmente a
chiedersi perché una donna scelga consapevolmente un uomo del genere come
partner romantico. Le risposte a questa domanda sono spesso poco lusinghiere,
perché queste donne vengono in genere percepite come emotivamente disturbate o
comunque affette da qualche forma di disordine (Fishman 1990; Isenberg 1991;
Seka 2000). Ma le donne che compiono questa scelta atipica in fatto di partner
sono davvero disturbate in qualche modo? E se sì, in che senso? Condividono
caratteristiche comuni oppure costituiscono un gruppo eterogeneo e variegato?
Il JI–R prevede nove possibili sottotipi nei quali i
rispondenti possono essere classificati. Questi sottotipi si basano sulla
teoria dell’I-level (livello di integrazione), secondo cui lo sviluppo di una
persona è modellato dalle sue specifiche visioni e percezioni del mondo
(Sullivan et al. 1957).
Il sottotipo che ricorreva più frequentemente era quello del Manipolatore/Pragmatico (31% del campione).
Questo sottotipo è caratterizzato da persone che spendono una grande quantità
di energia nel tentativo di mantenere un senso di potere e controllo su coloro
con cui entrano in contatto e che tendono a usare manipolazione e inganno nelle
loro interazioni, anche quando ciò va a loro svantaggio. Coloro che rientrano
in questo tipo possono essere visti come avventurosi, inclini al rischio,
emotivi e indulgenti o accoglienti verso gli altri. Considerato che questa era
la classificazione più comune, e che si presentava con una frequenza quasi
doppia rispetto al campione normativo, è possibile che una delle motivazioni
per entrare in una relazione di questo tipo sia il potere e il controllo che la donna percepisce quando
il partner, data la sua detenzione, è fortemente limitato in ciò che può o non
può fare. Questo squilibrio di potere “automatico” in genere non sarebbe
presente in relazioni più tradizionali.
La classificazione successiva per frequenza era il
sottotipo Nevrotico,
Ansioso/Introspettivo (25% del campione); sensibilmente più alto del 18% del gruppo
normativo, caratterizzato da un’immagine di sé negativa e da persone che tendono a vedersi come
“cattive”. Sperimentano ansia per inadeguatezze percepite, ma
all’esterno mantengono una facciata di autosufficienza. Spesso cercano altri che siano
accoglienti e comprensivi e possono essere visti dagli altri come riflessivi, sensibili e
fiduciosi. Una storia
di conflitti familiari e interpersonali è comune tra gli individui
classificati in questo sottotipo. Ciò si accorda piuttosto
bene con le informazioni descrittive fornite dalle rispondenti, dato che nel
campione è emerso un alto
grado di vittimizzazione sotto forma di abusi subiti durante l’infanzia.
Inoltre, è possibile che le donne di questo sottotipo siano attratte da questo
tipo di relazione per il loro bisogno di stare con qualcuno che le accetti
molto, cosa che è verosimile nel caso di un detenuto, limitato nelle sue
possibilità di scelta del partner.
In conclusione
Credo possa bastare… le “bimbe di Stasi”, giovani squilibrate che
delirano su Tik Tok riguardo al “povero Stasi santo subito”… donne più mature,
che in segreto non disdegnerebbero di “conoscerlo”, in senso biblico… sono i
vari aspetti dell’Ibristofilia.
Per finire qualche notizia di Gossip, anche se datata. Articolo del Giornale di Enrico Silvestri del
4/11/2008, in cui Stasi si stava riprendendo alla grande…
Gli sms di Alberto: «Ciao micine»
Milano «Ciccino mio ci vediamo domani» oppure «Gattino mio
come stai senza di me» senza farsi mancare un bel «Musino mio». È un Alberto
Stasi in formato playboy, anche se dai toni adolescenziali, quello che esce dai
numerosi sms inviati alle due
ragazze con cui il giovane aveva imbastito due relazioni contemporaneamente un paio di mesi dopo la
morte di Chiara Poggi. Nei confronti della quale non ha mai una parola
di pietà, un ricordo, una testimonianza d’affetto o nostalgia.
Da subito infatti il cellulare dell’unico indagato per la morte di Chiara Poggi è stato messo sotto controllo,
registrando telefonate e sms poi finiti agli atti nella richiesta di rinvio a
giudizio formulata ieri dal pm Rosa Muscio. Un «dettaglio»
che non poteva certo sfuggire al ragazzo che difatti apriva tutte le sue
conversazioni telefoniche con saluti di scherzo nei confronti dei carabinieri. «Buon giorno maresciallo, tutto
bene?», oppure «Saluti ai nostri teleascoltatori» senza farsi mancare una citazione
di Nunzio Filogamo: «Cari amici vicini e lontani».
E poi commenti sull’inchiesta
con parole piuttosto pesanti nei confronti del magistrato, insultato sia a
livello personale che professionale. Insulti anche per Gianluigi Tizzoni e
Marzio Capra, avvocati e periti della famiglia Poggi. «Due esseri inqualificabili. Quel Capra poi un rompiballe e un
presuntuoso, crede di trovare quello che gli altri non sono capaci di trovare». Parole in libertà, certo ma che ora potrebbero
anche costargli una denuncia per diffamazione da parte degli interessati.
Ovviamente si proclama innocente, elogia i suoi avvocati,
il professor Angelo Giarda e i fratelli Colli di Vigevano, così furbi da averlo
già tirato fuori dal carcere ma adesso anche dal processo: «L’indagine a mio carico verrà archiviata, ne sono certo».
Ma quello che colpisce sono quegli sms vagamente adolescenziali scambiati con le due ragazze con cui sta flirtando contemporaneamente fin da ottobre. Le chiama «Micino», «Musino» e «Ciccina», mentre la fidanzata, la cui morte davanti alle telecamere gli aveva fatto versare caldi lacrimoni, è ormai un ricordo.




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