Le bimbe di Stasi

Un bravo e competente youtuber, Alan Botter, usa spesso la frase “Le bimbe di Stasi”.

E’ una sintesi efficace di un fenomeno, anzi… una vera e propia parafilia, l’Ibristofilia, l’attrazione verso criminali famosi, molto più frequente di quanto si pensi, e che è stato approfonditamente studiato, in letteratura medica.

Da Treggia 2025 : “Gen Z Hybristophilia: The Role of tiktok in Young Women’s Attraction to Deviant Men”.

 

Lo studio è poderoso, e riguarda tutti gli aspetti dell’ibristofilia. Viene analizzata la “Generazione Z”, cioè donne di età compresa fra i 13 e i 18 anni, che interagiscono su Tik Tok. Le evidenziazioni in giallo sono mie, e ho aggiunto commenti, in blu. 

Introduzione

Il termine hybristophilia si riferisce all’“interesse sessuale e all’attrazione verso coloro che commettono crimini” (American Psychological Association n.d.-a) ed è più comune nelle donne (Vitello 2006). Una manifestazione tipica di questa parafilia è che le donne si invaghiscano di criminali di alto profilo, tipicamente violenti, talvolta arrivando a relazioni o persino al matrimonio. Nel corso degli anni, diversi autori di reati condannati, in particolare serial killer maschi, sono diventati oggetti di desiderio e attrazione per le donne, ricevendo quantità significative di fan mail, che includevano perfino foto di nudo o sessualmente esplicite (Schmid 2005).

“Fan mail”… chissà quante lettere riceve Stasi… senza parlare dell’iniziativa di una nota giornalista: “Una cartolina per Alberto”… già il chiamarlo per nome, è indicativo.

Da un punto di vista evoluzionistico, l’attrazione per la devianza potrebbe essere adattiva. Sia la disponibilità sia la capacità di non seguire le regole erano storicamente associate a uno status più elevato e a un maggiore successo riproduttivo (Buss 2015). Pertanto, le femmine attratte da chi infrange le regole potrebbero perseguire l’obiettivo a breve termine della riproduzione piuttosto che cercare un investimento parentale a lungo termine. Allo stesso tempo, la dominanza e il comportamento ad alto rischio degli autori di reato potrebbero anche essere interpretati erroneamente come segnali di forza e di capacità di proteggere e provvedere alla prole (Isenberg 2021).

Si potrebbe anche sostenere che gli esseri umani siano naturalmente attratti dai predatori, come conseguenza dell’adrenalina che viene rilasciata nel nostro corpo quando si attiva la risposta fisiologica di paura “attacco o fuga”. Gli individui attratti dai serial killer potrebbero ricercare il brivido causato da livelli elevati di adrenalina nel loro organismo mentre si avvicinano a questi pericolosi predatori (Bonn 2014).

Ramsland (2012) ha condotto una serie di interviste per indagare le motivazioni alla base delle cosiddette “groupie dei serial killer”. Molte delle donne intervistate credevano che il loro amore potesse eliminare tutta la crudeltà e la malvagità da questi uomini e trasformarli in persone premurose e compassionevoli. Alcune di loro ritenevano che il bambino interiore dell’autore di reati fosse stato ferito e potesse essere guarito solo attraverso le loro cure. In termini di fattori di rischio, la maggior parte di queste donne condivideva una bassa autostima e l’assenza di una figura paterna. Risultati di altri studi hanno evidenziato che anche l’isolamento sociale e le esperienze infantili di rifiuto possono rappresentare potenziali fattori di rischio (Gurian 2013; Vitaliano, James e Boyer 1981).

In generale, la maggioranza delle donne con hybristophilia tende ad avere una storia di traumi infantili e abusi fisici o sessuali, che le predispone a preferenze sessuali devianti e alla criminalità (Johnson 2020; Vitello 2006). Tuttavia, esiste anche ricerca che suggerisce che alcune hybristophile femminili abbiano uno status professionale e una storia di traumi o abusi sessuali scarsa o assente (Federoff, Fishell e Federoff 1999; Isenberg 2021). Pertanto, questi risultati contrastanti suggeriscono che questo tipo di attrazione possa svilupparsi in circostanze diverse.

Io non so cosa muova queste Bimbe di Stasi, che abbiano subito abusi sessuali o meno… se leggete sopra, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Sono portato a credere che le più giovani arrivino ad una vera e propria attrazione sessuale, mentre per quelle più mature, magari oltre i 18 anni, prevalga un inconscio desiderio materno di proteggere il “bambino interiore” che c’è in Stasi, e di poterlo redimere.

Eccessivamente empatiche o ciniche?

Le caratteristiche di personalità specifiche che stanno alla base delle hybristophiliche non sono ancora ben comprese. Ci si può aspettare un certo grado di empatia, poiché esse sono in grado di identificarsi con le difficoltà degli autori di reato, come la loro infanzia spesso problematica. La ricerca ha mostrato che l’empatia è associata negativamente alla stigmatizzazione dei criminali e positivamente ad atteggiamenti favorevoli verso i programmi di riabilitazione (Maruna e King 2004). Pertanto, livelli più elevati di empatia potrebbero spiegare sia l’attrazione delle hybristophiliche verso gli autori di reato sia il loro desiderio di riformarli.

Allo stesso tempo, alcuni ritengono che solo una donna emotivamente disturbata potrebbe mai essere attratta da un autore di reati. Slavikova e Panza (2014) hanno rilevato che il sottotipo di personalità più prevalente tra le donne coinvolte in relazioni con criminali condannati era il Manipolatore/Pragmatico, che descrive individui che tendono a usare la manipolazione degli altri come modalità caratteristica di funzionamento. Le ricercatrici hanno suggerito che ciò riflettesse un desiderio di potere e controllo, soddisfatto dal frequentare uomini le cui azioni erano limitate a causa della loro incarcerazione. Un simile risultato suggerisce che alcuni elementi della Triade Oscura (Paulhus e Williams 2002) possano caratterizzare le donne che si innamorano di autori di reati.

La Triade Oscura è una teoria psicologica che descrive tre tratti di personalità socialmente avversivi: narcisismo, machiavellismo e psicopatia. Punteggi elevati nella triade oscura sono risultati associati a una maggiore probabilità di mettere in atto comportamenti antisociali (Muris et al. 2017). Inoltre, i tratti oscuri sono associati al sadismo, in particolare il machiavellismo e la psicopatia (Lobbestael, Slaoui e Gollwitzer 2023). Pertanto, i tratti di personalità oscuri potrebbero caratterizzare in modo particolare l’hybristophilia aggressiva.

Il dilemma esiste. Empatiche che cercano la redenzione del criminale, o Manipolatrici/Pragmatiche che sanno che il criminale non può uscire di prigione, che sarà sempre lì, a disposizione, e che non tradirà, perché impossibilitato a farlo. Penso che le manipolatrici/pragmatiche siano più frequenti nella fascia più alta d’età. Molto inquietante che si ravvisi, per quest’ultime, addirittura la Triade Oscura ! Non per niente alcuni autori le considerano emotivamente disturbate. In un post, arrivo ad ipotizzare che Stasi appartenga a questo gruppo, e qui si dice che anche le sue fan possono essere della stessa pasta… “chi si assomiglia, si piglia” !

Il ruolo dei media

Le percezioni delle persone riguardo ai crimini e ai criminali sono in gran parte influenzate dalle rappresentazioni nei media, che tendono a rinforzare l’hybristophilia in diversi modi. Film e serie televisive spesso rendono “glamour” il crimine e rappresentano autori di reato fittizi come empatici o “in cui ci si può identificare”, con il risultato di romanticizzare e idealizzare i criminali (Reiner 2007). I programmi true crime possono influenzare la percezione degli spettatori rispetto agli autori di reati reali offrendo spunti sulle loro storie e sui loro motivi.

La rappresentazione dei criminali come persone sostanzialmente fraintese viene amplificata e perpetuata su internet, dove un gran numero di fan page e gruppi web condivide immagini e aggiornamenti su autori di reato famigerati, discutendo dei loro crimini con un tono giustificazionista o addirittura approvante (Fathallah 2023). Sui social media, le persone possono esprimere le proprie opinioni in totale anonimato e connettersi con utenti che la pensano allo stesso modo, il che può rafforzare le loro convinzioni tramite l’effetto “echo chamber” (Cinelli et al. 2021). Ciò si riflette nel comportamento delle community true crime in vari spazi online, dove milioni di utenti sono liberi di discutere dell’autore di reati “preferito” e perfino di condividere foto delle scene del crimine.

Una delle piattaforme social più popolari al mondo nel 2024 è TikTok. Qui, i processi delineati sopra si possono osservare nella miriade di contenuti che romanticizzano, umanizzano e glorificano i criminali. Williams, Slater e Tamayo Gomez (2024) hanno rilevato che, nella maggior parte dei video TikTok esaminati, gli autori di reato venivano oggettificati sessualmente o romanticizzati. Inoltre, il tema più evidente che hanno identificato è ciò che hanno definito “banalizzazione del trauma”, come una minimizzazione spesso giocosa dei crimini degli autori di reato, che banalizza il trauma subito dalle vittime.

Sul ruolo scandaloso dei media, nella vicenda di Garlasco, non occorre che spenda molte parole. Quale che siano le motivazioni, è evidente, sui giornali, nelle trasmissioni TV, e sui social, l’atteggiamento giustificazionista, e la minimizzazione del reato.

Hybristophilia e TikTok

La base utenti di TikTok è composta in larga misura da donne appartenenti alla “Generazione Z” (o “Gen Z”), che descrive individui nati tra il 1997 e il 2012 (Eldridge 2023). Molte di queste giovani donne sono frequentemente esposte a contenuti hybristophilici, il che può portarle a credere che frequentare un autore di reato sia desiderabile. Sebbene l’hybristophilia sia stata in precedenza esaminata in donne coinvolte romanticamente con criminali condannati, si sa poco su come tendenze hybristophiliche possano emergere nelle generazioni più giovani attraverso le piattaforme digitali. La Generazione Z, definita come individui nati tra il 1997 e il 2012, è particolarmente rilevante per questa indagine a causa del suo elevato coinvolgimento nei social media e nei contenuti true crime. Anche se atteggiamenti hybristophilici possono emergere tramite altre piattaforme (ad es., Reddit, televisione, Tumblr), questo studio si è concentrato su TikTok per via della sua enorme popolarità tra gli utenti Gen Z e per il ruolo unico della piattaforma nel plasmare tendenze virali e il discorso interpersonale attorno al crimine. La Gen Z è stata scelta come gruppo di riferimento perché rappresenta la principale fascia demografica di TikTok (Eldridge 2023) e dunque è esposta in modo più costante e frequente a questo tipo di contenuti attraverso sistemi di raccomandazione guidati dagli algoritmi.

Qualcuno mi ha riferito che su Tik Tok ci sono commenti deliranti… ma anche i vari gruppi FB, o i canali YT se la cavano bene…

Lo studio attuale

Questo studio mira a esplorare la prevalenza, i predittori e i correlati psicologici degli atteggiamenti di Hybristophilia nelle donne della Gen Z, soprattutto in relazione al loro coinvolgimento con contenuti di TikTok che romanticizzano o sessualizzano figure criminali. Concentrandoci sia sull’influenza dei media sia sulle differenze individuali (ad es., tratti di personalità “oscuri”), cerchiamo di far avanzare la comprensione dei meccanismi che stanno alla base dell’Hybristophilia in questo contesto digitale emergente. Ciò è stato ottenuto tramite un’analisi dei contenuti di video e commenti su TikTok a livello aggregato e un questionario online. 

Questa ricerca è stata guidata dalle seguenti domande:

(1) In che modo l’Hybristophilia è espressa dalle donne della Gen Z attraverso i contenuti di TikTok?

(2) Quali sono i temi dominanti nei contenuti di Hybristophilia condivisi o commentati dagli utenti della Gen Z?

(3) Il coinvolgimento con contenuti di Hybristophilia su TikTok predice gli atteggiamenti di Hybristophilia?

(4) Quali tratti di personalità (ad es., empatia, machiavellismo, psicopatia) sono associati all’Hybristophilia nelle donne della Gen Z?

(5) In che modo le donne della Gen Z percepiscono i contenuti di Hybristophilia, la romanticizzazione degli autori di reato e le rappresentazioni ironiche del crimine?

Studio 1

Metodo

Dati

L’analisi dei contenuti ha incluso 66 video e 91 commenti condivisi pubblicamente dagli utenti di TikTok. Sebbene ciascun video avesse molti commenti, nell’analisi finale sono stati inclusi solo quelli che esprimevano direttamente sentimenti di Hybristophilia, ottenendo così un campione di 91 commenti su 66 video. Questa inclusione selettiva ha privilegiato la rilevanza tematica rispetto al volume. I video e i commenti selezionati erano quelli che, intenzionalmente o non intenzionalmente, erano collegati alla romanticizzazione e alla glorificazione sia di autori di reato reali sia di personaggi criminali di finzione. Circa il 38% dei commenti presenti nei video raccolti mostrava caratteristiche coerenti con un’espressione di Hybristophilia. La maggior parte dei contenuti raccolti riguardava e faceva riferimento a casi reali e ad autori di reato non fittizi.

Una percentuale notevole ! Il 38% di tutti i commenti, aveva caratteristiche ibristofiliche !

Dal campione sono stati esclusi i contenuti a carattere educativo, critico o che condannavano esplicitamente gli autori di reato. Questa scelta è stata fatta per isolare contenuti che possano contribuire a o riflettere atteggiamenti di Hybristophilia, in linea con il focus dello studio su attrazione, romanticizzazione e idealizzazione degli autori di reato. Includere contenuti critici avrebbe introdotto temi contraddittori che esulavano dall’ambito delle domande di ricerca del presente studio. I commenti TikTok analizzati erano esclusivamente quelli di utenti della Gen Z che si identificavano apertamente come femmine, il che ha fornito indicazioni sul modo in cui le donne della Gen Z presentano pubblicamente le proprie opinioni sui criminali. La Gen Z è stata definita come coloro nati tra il 1997 e il 2012, dedotto sulla base dell’età auto-riferita dai partecipanti nei profili o nei contenuti.

Risultati

I principali temi individuati nei video sono mostrati nella Tabella 1.

L’effetto aureola (Halo effect)

Un tema prevalente (21,7%) era l’effetto aureola, in cui l’attrattività fisica sembrava influenzare in modo distorto le percezioni degli utenti sugli autori di reato. In questo dataset, l’effetto si manifestava tipicamente come una minimizzazione della colpevolezza dell’autore di reato o una negazione della gravità dei suoi crimini, più che come l’attribuzione di un’ampia gamma di tratti positivi di personalità. Per esempio, gli autori di reato attraenti avevano maggiori probabilità di essere descritti come “innocenti” o “fraintesi”, e i commenti spesso suggerivano clemenza o incredulità riguardo alla colpevolezza basandosi unicamente sull’aspetto. Sebbene la teoria classica dell’effetto aureola includa una generalizzazione più ampia di tratti positivi, i nostri risultati suggeriscono che, in questo contesto, esso fosse principalmente limitato ad assunzioni di minore colpevolezza o di maggiore affidabilità.

Il primo indicatore dell’effetto aureola tra le donne della Gen Z su TikTok è stato che diversi autori di reato di alto profilo, considerati convenzionalmente attraenti (ad es., il serial killer americano Ted Bundy), venivano sistematicamente difesi nei commenti e nei video, e ciò non accadeva per autori di reato convenzionalmente meno attraenti che avevano commesso gli stessi crimini o crimini simili (ad es., John Wayne Gacy). A sostegno di questo doppio standard, alcuni utenti hanno dichiarato esplicitamente che le loro opinioni erano basate esclusivamente sull’attrazione fisica: “Io ci credo perché sono così carini”, riferendosi ai fratelli Menendez, condannati per aver ucciso il padre.

È interessante notare che l’effetto aureola era particolarmente evidente in relazione a contenuti che raffiguravano imputati durante il processo. La maggior parte degli imputati che venivano giustificati dalle giovani donne su TikTok erano uomini fisicamente attraenti, ben vestiti, e spesso con un “viso da bambino” che li faceva apparire più affidabili (ad es., Cameron Herrin).

Direi che ci siamo. L’effetto Aureola, nel caso di Garlasco, è frequente. Minimizzano, o negano la colpevolezza di Stasi. Molte fan lo trovano “carino” e soprattutto evidenziano la sua faccia “pulita”, da bravo ragazzo. A me fa venire i brividi, con quel suo sguardo sempre obliquo, ma de gustibus…

Trasferimento attore-autore di reato

L’effetto aureola veniva amplificato dalla scelta di attori attraenti per interpretare autori di reato in film e serie TV true crime, poiché l’attrazione delle donne per questi attori veniva spesso trasferita sugli autori di reato reali. Questo ha portato all’individuazione di quello che sembra essere un fenomeno relativamente comune tra le donne della Gen Z: l’effetto di trasferimento attore-autore di reato.

I dati hanno rivelato che diversi attori che hanno interpretato criminali di alto profilo, come Zac Efron (Ted Bundy) e Zach Villa (Richard Ramirez), venivano associati in modo sistematico agli autori di reato reali che avevano interpretato. Queste associazioni talvolta portavano a vera confusione e a fraintendimenti. Per esempio, una donna ha osservato che “il Night Stalker è così figo”, per poi essere informata da un’altra utente che l’uomo a cui si riferiva era invece Zach Villa, l’attore che lo aveva interpretato.

Questo trasferimento si verificava persino con attori che avevano subito cambiamenti notevoli nell’aspetto per il ruolo. Per esempio, Evan Peters, che indossava protesi e occhiali e a cui era stata cambiata l’acconciatura per interpretare Jeffrey Dahmer, veniva comunque percepito come attraente nonostante queste modifiche considerevoli, e verosimilmente “negative”. Lo dimostrano commenti come: “Perché, però, continuo a trovarlo attraente”.

Un esempio di trasferimento attore-autore di reato è emerso attraverso un account dedicato a romanticizzare Jeffrey Dahmer e a minimizzare i suoi crimini. Nella descrizione dell’account si leggeva “fan di American Horror Story” e includeva contenuti che raffiguravano il vero Jeffrey Dahmer, la sua interpretazione da parte di Evan Peters e vari personaggi di Evan Peters in American Horror Story. In particolare, questo account ha iniziato a pubblicare contenuti su Jeffrey Dahmer poco dopo l’uscita di Dahmer, suggerendo che l’utente avesse conosciuto l’autore di reato tramite la serie Netflix e avesse sviluppato un interesse per lui sulla base dell’aspetto di Evan Peters.

L’effetto attore-autore ancora non è presente, ma chissà… forse un domani faranno un film su Stasi, magari con Brad Pitt nei suoi panni…

Simpatia e romanticizzazione del disturbo antisociale di personalità

Questo tema riguardava la romanticizzazione di personaggi che mostrano tratti del disturbo antisociale di personalità (APD), come mancanza di empatia, fascino e violenza. Gli utenti spesso esprimevano ammirazione per questi tratti in personaggi di finzione come Dexter Morgan e Joe Goldberg, descrivendoli come partner ideali o desiderabili. Per esempio, nei commenti comparivano frasi come “Dexter Morgan è mio marito” e “Voglio un uomo come Joe”, suggerendo fantasie romantiche e ammirazione, più che una simpatia neutra. Questi commenti spesso giustificavano o scusavano il comportamento antisociale concentrandosi sul trauma del personaggio o sul suo codice morale, combinando empatia e richiamo romantico.

Molte serie romanticizzavano in modo costante tratti comunemente associati al disturbo antisociale di personalità (APD), e molti utenti di TikTok percepivano questi tratti in modo positivo. Per esempio, diversi utenti hanno detto che avrebbero voluto avere “un uomo così”, riferendosi a Joe Goldberg della serie Netflix “You”; uno stalker ossessivo che manipola e inganna le sue vittime, mostrando tratti di APD come mancanza di empatia, fascino superficiale e una propensione all’inganno e alla violenza.

Non è il caso di Stasi, non ha dato, in altre occasioni, segni di essere un violento.

Protezione e lealtà

Questo tema era presente in una serie di video che raffiguravano autori di reato, sia reali sia fittizi, come ferocemente protettivi o leali nei confronti delle loro partner romantiche. Sebbene l’espressione “mafia men” fosse una fonte rilevante di questo tipo di contenuti, narrazioni simili si trovavano anche in video con altri personaggi, come Joe di You. Queste rappresentazioni spesso glorificavano comportamenti possessivi come fossero devozione, oppure inquadravano azioni violente come giustificate dall’amore. Per esempio, un’utente ha commentato: “Ragazzi come te brucerebbero il mondo per la persona che amano… io resto con i criminali.” Tuttavia, sembra esserci una linea sottile tra il cercare una figura protettiva e leale e il desiderare una relazione romantica possessiva, una linea che, ancora una volta, pare offuscata dalla narrativa crime di finzione.

Un esempio significativo è Tony Montana di Scarface, la cui relazione con la moglie Elvira è caratterizzata da possessività e gelosia estreme. Nonostante ciò, sui social media viene spesso romanticizzato come una figura tragica profondamente protettiva verso le persone che ama: “Tutti vogliamo un Tony Montana che abbia occhi solo per una donna e pensi solo a fare soldi e a creare una famiglia.”

Anche questo non è il caso, quella medusa ambigua di Stasi non era certo “ferocemente protettivo” nei confronti di Chiara.

“Posso cambiarlo”

Diversi utenti di TikTok credevano di poter riformare gli autori di reato. Il desiderio di trovare un partner da “modificare” o “salvare” era un tema ricorrente quando si parlava sia di criminali reali sia di criminali di finzione. Lo scopo dell’espressione “Posso cambiarlo” nei commenti analizzati sembrava duplice. Nella maggior parte dei casi rifletteva la convinzione che l’amore possa impedire a un autore di reato di ricadere nel crimine; in altri casi sembrava invece usata per minimizzare i pericoli associati al frequentare autori di reato quando questi venivano evidenziati da altri utenti o dalla società in generale, per esempio: “Lo so che ha ucciso molte donne, ma posso cambiarlo.” Queste donne sembravano convincersi di rappresentare l’eccezione, quella con cui persino un autore di reati estremo come Ted Bundy si comporterebbe in modo premuroso e non violento.

Sono sicuro che qualche bimba di Stasi pensi, in cuor suo, di poterlo redimere, ma sono poche, perché implicherebbe ritenere che Stasi sia colpevole, in partenza. La gran maggioranza delle fan di Stasi lo ritiene veramente innocente, sebbene alcune facciano come lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia.

Ironia della Gen Z

Un altro tema individuato attraverso l’analisi dei contenuti TikTok è stato l’uso dell’ironia o del sarcasmo per parlare di autori di reato e comportamenti criminali (11,5%). L’analisi ha evidenziato casi in cui il trauma veniva banalizzato e casi in cui i reati venivano minimizzati. Questa ironia era particolarmente presente in relazione a serial killer e stupratori famigerati, con osservazioni come: “Papino”, “Me lo farei”, oppure “Ted sapeva davvero come farli fuori. AHAHAH lo adoro.” Questo stile veniva usato anche in battute auto-riferite da parte di utenti che parlavano della propria hybristophilia, per esempio: “Beh, se muoio muoio.”

11,5% dei casi… non nei commenti su FB o YT, che io sappia… ma non li ho certamente letti tutti. Forse in qualche chat fra di loro.

Fantasia di vittimizzazione

Un piccolo numero di utenti (7,6%) ha rivelato di avere fantasie di essere vittimizzate sessualmente da autori di reato attraenti, con frasi come: “Una volta ho detto che avrebbe potuto drogarmi e mettermi nel bagagliaio senza che io facessi resistenza… avrei fatto qualunque cosa per lui, volontariamente.”

Tra i commenti riconducibili a questo tema, uno che spiccava era: “Fammi dormire per l’eternità”, lasciato sotto un video che sessualizzava l’autore di reato Ted Bundy. Questa frase riflette una inquietante fascinazione per il controllo estremo esercitato dagli assassini e una disponibilità ad arrendersi completamente a loro.

Qui saremmo proprio nel campo del TSO…

Studio 2

Metodo

Lo Studio 2 ha previsto un questionario online anonimo, trasversale.

Campione

I criteri di campionamento includevano: identificarsi come femmina, essere attratte dagli uomini (anche se non necessariamente in modo esclusivo), avere almeno 18 anni ed essere nate nel 1997 o dopo (quindi appartenere alla Generazione Z). Un altro requisito era che le partecipanti fossero utenti di TikTok quotidiane o quasi quotidiane, per garantire un’esposizione sufficiente ai contenuti pertinenti. 

Riassumo i risultati

Gli autori hanno fatto un questionario, “Scala dell’Ibristofilia” con 20 domande, ciascuna con punteggio crescente da 1 a 5. Punteggio che varia, quindi da 0 a 100 per ciascun partecipante. Il range è stato 22-70 con una media 38.6 e DS 9.91

 

Hanno poi usato il test “Short Dark Triad”, con 27 domande, che valuta la presenza di Narcisismo, Psicopatia, Machiavellismo.

Hanno usato la “Empathy Assessment Scale” per valutare il grado di empatia.

Sono state condotte quattro analisi di regressione separate per valutare se l’empatia, il narcisismo, il machiavellismo e la psicopatia dei partecipanti predicessero in modo significativo i punteggi di ibristofilia.

I risultati hanno mostrato che né l’Empatia né il Narcisismo predicono in modo significativo i punteggi di ibristofilia. Tuttavia, il modello di regressione per il Machiavellismo è risultato significativo (F1,93 = 8,48, p = .004) con un R² di .084, indicando che i punteggi di machiavellismo dei partecipanti spiegavano circa l’8,4% della varianza dell’ibristofilia nel campione. Il coefficiente di regressione (β = 5,28, S.E. = 1,81) indicava che, per ogni aumento di una unità nel machiavellismo, si osservava un aumento medio di 5,28 unità nei punteggi di ibristofilia. La relazione positiva tra le due variabili è risultata statisticamente significativa (t93 = 2,91, p = .004).

Anche la Psicopatia ha predetto in modo significativo l’Ibristofilia (F1,93 = 25,03, p < .001) e spiegava circa il 21,2% della varianza nei punteggi di ibristofilia (R² = .212). In particolare, il coefficiente di regressione (β = 8,35, S.E. = 1,67) indicava che, per ogni aumento di una unità nella psicopatia, si osservava un aumento medio di 8,35 unità nei punteggi di ibristofilia. Questa relazione positiva è risultata statisticamente significativa (t93 = 5, p < .001).

Discussione

Interpretazione dei risultati

Il presente studio ha trovato supporto per l’ipotesi proposta secondo cui i contenuti di TikTok che romanticizzano i criminali possono contribuire allo sviluppo o al rafforzamento dell’hybristophilia tra le utenti femmine della Gen Z.

Lo Studio 1 ha evidenziato la rilevanza dell’effetto aureola. È stato osservato che molte utenti supportavano o minimizzavano i crimini degli autori di reato basandosi unicamente sulla loro avvenenza. Questi comportamenti sono in linea con quanto descritto in ricerche precedenti. Per esempio, studi precedenti hanno mostrato che gli imputati che appaiono più affidabili tendono a ricevere condanne più indulgenti (Wilson e Rule 2015). Tale affidabilità può essere comunicata tramite attrattività fisica, ordine, pulizia e qualità dell’abbigliamento (Stewart 1985). Ted Bundy è particolarmente noto per apparire molto affascinante e per vestirsi sempre in modo impeccabile quando si presentava ai processi. Questo lo faceva sembrare una persona rispettabile, nonostante i crimini efferati di cui era accusato.

Un altro comportamento molto evidente tra gli utenti è stata la glorificazione di autori di reato violenti che si spingono molto oltre per proteggere i propri partner o interessi amorosi. Questi personaggi sembravano evocare temi di protezione, lealtà e passione intensa. Tuttavia, come già osservato, tali comportamenti sembravano trasformarsi nel desiderio di una relazione possessiva, che, se considerata dal punto di vista della teoria dell’apprendimento sociale (Bandura 1977), può portare le giovani donne a interiorizzare queste dinamiche come accettabili o addirittura desiderabili. Una prova di ciò si può vedere in commenti come: “Tutti vogliamo un Tony Montana che abbia occhi solo per una donna e pensi solo a fare soldi e a creare una famiglia.”

Molte utenti hanno anche mostrato l’impulso a “correggere” sia autori di reato reali sia personaggi criminali di finzione. Il desiderio di correggere o guarire un partner potrebbe manifestarsi in particolare tra le hybristophilche che hanno sviluppato stili di attaccamento insicuri, poiché potrebbero essere attratte da partner inaffidabili o pericolosi perché queste dinamiche rispecchiano le loro prime esperienze di accudimento incoerente e offrono un’opportunità inconscia di risolvere questioni passate. Questa ipotesi è coerente con ricerche che suggeriscono che il trauma infantile e le prime esperienze di rifiuto genitoriale possano rappresentare fattori di rischio per l’hybristophilia (ad es., Vitello 2006).

Inoltre, gli utenti di TikTok hanno mostrato una tendenza a usare umorismo “dark” quando parlavano di autori di reato e dei loro crimini. Il fenomeno dell’uso dell’umorismo per affrontare temi difficili o traumatici è ben documentato nella ricerca psicologica. Per esempio, molti studi hanno suggerito che l’umorismo venga utilizzato come meccanismo di coping per ridurre l’impatto emotivo di eventi angoscianti (Potter 2023; Samson e Gross 2014).

L’uso dell’umorismo tra gli utenti TikTok con tendenze hybristophiliche potrebbe essere visto come un modo per gestire la loro dissonanza cognitiva. Potrebbero tentare di conciliare il conflitto tra la loro attrazione per un autore di reato e la paura o il disgusto verso i suoi crimini adottando una postura ironica. Inoltre, da una prospettiva di teoria dell’identità sociale (Tajfel e Turner 2004), usare l’ironia per discutere crimini e autori di reato potrebbe servire come mezzo di legame sociale, perché crea un senso di comunità e comprensione condivisa tra utenti affascinati dal true crime. Ciò è coerente con il fenomeno individuato attraverso la presente analisi, chiamato True Crime Community (TCC); un gruppo online i cui membri si auto-definiscono come “persone che trovano conforto nei serial killer.”

Inoltre, la presente analisi ha rivelato, in un piccolo numero di utenti, il desiderio di essere vittimizzate sessualmente. La ricerca ha suggerito che molte persone che hanno fantasie di stupro non desiderano davvero subire uno stupro nella realtà. Piuttosto, queste fantasie possono essere un modo per esplorare dinamiche di potere, controllo o scenari tabù in un contesto sicuro e consensuale (Hammer 2001). Tuttavia, esprimere il desiderio di impegnarsi in un’attività sessuale forzata da parte di un autore di reato noto per una storia di violenza sessuale può suggerire un fenomeno psicologico più profondo e complesso che va oltre la fantasia tipica.

L’idea di essere vittimizzate da un autore di reato conosciuto può risultare attraente per chi ha tendenze masochistiche, che si eccita con dolore e umiliazione per via dell’attrazione verso il controllo intenso e la dominanza che gli autori di reato mostrano. Ciò è coerente con video e commenti condivisi dai membri della TCC alla ricerca di un partner sadico. Inoltre, la teoria del trasferimento dell’eccitazione suggerisce che l’eccitazione proveniente da una fonte possa intensificare la risposta emotiva a un’altra (Zillmann 1971).

Le fantasie di vittimizzazione delle hybristophilche possono anche riflettere un’estensione della sindrome di Stoccolma. Applicata al contesto dell’hybristophilia, le donne potrebbero fantasticare di essere vittimizzate dagli autori di reato per conciliare la propria attrazione verso individui pericolosi e la minaccia intrinseca che essi rappresentano. Ciò è in linea con ricerche più ampie che mostrano come molte donne coltivino fantasie erotiche che coinvolgono dinamiche di potere, le quali non riflettono necessariamente desideri reali nella vita quotidiana (Bivona e Critelli 2009; Lehmiller e Gormezano 2023).

Sia lo Studio 1 sia lo Studio 2 hanno rivelato che gli utenti con tendenze hybristophilic sono generalmente più attratti da autori di reato che hanno commesso crimini contro la persona, come stupratori, assassini e rapitori, rispetto a autori di reato non violenti; e questa preferenza era particolarmente prevalente tra coloro che sperimentavano fantasie di vittimizzazione. Sebbene machiavellismo e psicopatia siano associati principalmente a tendenze sadiche (Lobbestael, Slaoui e Gollwitzer 2023) piuttosto che masochistiche, le hybristophilche che ottengono punteggi alti in questi tratti potrebbero trarre soddisfazione da aspetti diversi del potere, inclusa l’esperienza di situazioni in cui sono sottoposte alla forte influenza del partner autore di reati. Questo mostra che tali tratti di personalità possono manifestarsi in modo diverso nelle hybristophilche passive rispetto alle hybristophilche aggressive e sottolinea l’importanza di considerare il contesto più ampio di potere e controllo nel comprendere il comportamento hybristophilico.

La mentalità del “posso cambiarlo” mostrata dagli utenti di TikTok riecheggia i comportamenti identificati da Kiley (1984) come parte della “Sindrome di Wendy”. Questo modello descrive persone che assumono un ruolo di accudimento nelle relazioni, cercando di aiutare o cambiare il partner in modi che ritengono benefici. Le donne con la Sindrome di Wendy possono sentirsi responsabili del benessere del partner e cercare di risolverne i problemi, il che può infine portare alla codipendenza.

Guardando ai risultati dello Studio 2, mentre la frequenza di esposizione a contenuti hybristophilici su TikTok non prediceva in modo significativo l’hybristophilia, la scelta di guardare attivamente e mettere “mi piace” a questi video era associata a un incremento moderato delle tendenze hybristophiliche. Ciò suggerisce che l’impatto dei contenuti online hybristophilici non deriva semplicemente dalla loro comparsa nel feed guidata dall’algoritmo, ma piuttosto dal coinvolgimento degli utenti e dai loro atteggiamenti positivi verso tali contenuti. Inoltre, sebbene l’effetto echo chamber non sia stato valutato direttamente, il modello dei risultati suggerisce che possa essere in gioco. Le partecipanti che sceglievano di consumare passivamente contenuti di Hybristophilia (cioè guardare senza interagire) avevano punteggi di Hybristophilia significativamente più alti rispetto a quelle che evitavano attivamente tali contenuti. Questo è coerente con ricerche precedenti sulle echo chamber nei social media (Cinelli et al. 2021), secondo cui l’esposizione ripetuta a contenuti rinforzanti, anche senza un coinvolgimento esplicito, può normalizzare specifici atteggiamenti e credenze. Su TikTok, è noto che l’algoritmo mostri agli utenti contenuti simili sulla base del comportamento di visione precedente, creando potenzialmente un ciclo di feedback che intensifica le tendenze hybristophiliche nel tempo.

L’hybristophilia era inoltre predetta positivamente dai punteggi di machiavellismo e psicopatia, ma non dall’empatia. Questo risultato è coerente con la scoperta di Slavikova e Panza (2014) (Studio che illustrerò in seguito N.d.T.) secondo cui il sottotipo di personalità Manipolatore/Pragmatico è il più prevalente tra le partner femminili di autori di reato condannati. Inoltre, suggerisce che l’attrazione verso gli autori di reato possa essere più strettamente legata a caratteristiche di personalità manipolative e psicopatiche, piuttosto che a una connessione empatica. L’interpretazione proposta è che le donne che mostrano tendenze hybristophiliche possano essere particolarmente attratte dalle dinamiche di potere, controllo ed eccitazione associate agli autori di reato, in linea con tratti presenti nel machiavellismo e nella psicopatia. In particolare, la grande dimensione dell’effetto della psicopatia (R2 = .212) rispetto a quella del machiavellismo (R2 = .084) suggerisce che gli aspetti di brivido e controllo associati alla psicopatia potrebbero essere fattori più convincenti nell’attrazione hybristophilica rispetto alle manipolazioni più calcolate tipiche del machiavellismo.

È importante notare che né questi risultati né i livelli di hybristophilia delle partecipanti variavano in modo significativo tra diverse demografie, il che indica che erano relativamente coerenti per tutte le donne del campione. In particolare, l’assenza di differenze significative tra donne cisgender e transgender suggerisce che la prevalenza dell’hybristophilia tra le donne possa essere legata più alla loro identità di genere che al loro sesso biologico. Questo può essere visto come un supporto alle ipotesi evoluzionistiche sui ruoli sociali differenziati per genere, come l’aspettativa che gli uomini offrano protezione e sostentamento, che può portare le donne a trovare attraenti i trasgressori (Buss 2015).

La marcata indifferenza auto-riferita verso i contenuti hybristophilici su TikTok nel campione indica che questa generazione di utenti potrebbe sottostimare l’impatto che questi video possono avere su di loro o sugli altri, e riflette anche una normalizzazione di questi temi negli spazi online. Tra coloro che consideravano i contenuti hybristophilici coinvolgenti e interessanti e coloro che adottavano una posizione più di condanna, vi era un consenso comune sul fatto che la romanticizzazione di personaggi criminali di finzione (rispetto ai criminali reali) e delle trame non sia altrettanto dannosa. Tuttavia, i commenti analizzati nello Studio 1 mostrano chiaramente che anche l’intrattenimento di finzione può, alla fine, portare giovani donne a idealizzare certi comportamenti e influenzare le caratteristiche che cercano in un potenziale partner.

Implicazioni dei risultati degli Studi 1 e 2

I risultati ottenuti ampliano la ricerca criminologica esistente sul ruolo dei media nel plasmare gli atteggiamenti verso gli autori di reato e il crimine, mettendo in evidenza l’influenza cruciale del coinvolgimento attivo con contenuti hybristophilici. L’evidenza dell’effetto aureola riscontrata sia nello Studio 1 sia nello Studio 2 sottolinea che il ruolo dei media nel modellare le percezioni pubbliche di crimine e giustizia implica interazioni complesse tra bias cognitivi e modalità di consumo dei media. Integrando fattori di coinvolgimento e fattori psicologici, questi studi offrono un quadro più completo per comprendere come il consumo dei media possa normalizzare e romanticizzare il comportamento criminale. Questo può informare in modo efficace campagne e interventi che incoraggino un approccio consapevole ai contenuti online, soprattutto rivolti a organizzazioni che supportano donne con una vulnerabilità aumentata all’hybristophilia, come quelle con una storia di traumi e abusi.

I risultati offrono anche indicazioni di valore sulle dinamiche di potere associate a machiavellismo e psicopatia, evidenziando l’importanza di comprendere l’interazione tra tendenze sadiche e masochistiche in questi individui. Gli interventi dovrebbero concentrarsi sull’affrontare tali dinamiche per ridurre il potenziale di comportamenti dannosi e sostenere modelli relazionali più sani. Integrando questi risultati nei programmi di supporto, i professionisti possono sviluppare strategie che tengano conto delle influenze complesse del consumo mediatico e dei tratti di personalità sul comportamento hybristophilico.

Conclusione

La presente ricerca ha messo in evidenza il ruolo potente che TikTok svolge nel promuovere l’hybristophilia tra le donne della Gen Z. In particolare, ha mostrato che le tendenze hybristophiliche delle donne della Gen Z aumentano con il loro livello di coinvolgimento con contenuti hybristophilici. Ciò avviene attraverso audio, didascalie ed editing intrattenenti e ironici, nonché tramite un processo di desensibilizzazione in cui gli utenti ignorano le conseguenze nel mondo reale di questo fenomeno online. Inoltre, i risultati del questionario hanno suggerito che livelli elevati di machiavellismo e psicopatia possono contribuire in modo significativo allo sviluppo di questa parafilia.

Come mostrato dall’analisi dei contenuti, i video hybristophilici su TikTok si concentrano in larga misura sull’attrattività fisica di autori di reato reali e fittizi, soprattutto attraverso la sessualizzazione di attori attraenti. Inoltre, romanticizzano tratti e comportamenti del disturbo antisociale di personalità, facendo leva sulla simpatia delle donne e sui loro desideri di lealtà, protezione e di “correggere” uomini devianti. In aggiunta, possono fare leva su fantasie più profonde delle donne, come quella di essere vittimizzate sessualmente.

Mie considerazioni sullo studio di Treggia.

Lo studio riguarda giovani donne (13-18 anni) che interagiscono frequentemente su Tik-Tok. La tavola 1, all'inizio dello studio, illustra i 7 motivi principali che spingono queste ”bimbe di Stasi” a considerarlo innocente, e ad esserne più o meno inconsciamente attratte.

Non tutti questi motivi son presenti nel caso di Garlasco, lo studio americano riguarda soprattutto stupratori serial, serial killer ed altri gravi reati, ma l’efferato omicidio di Chiara Poggi, proprio per le modalità atroci con cui è stato eseguito, non ultimo il gesto di gettare il corpo della povera Chiara sulle scale, fa rientrare ampiamente questo caso nella casistica considerata.

L’Ibristofilia, l’attrazione verso criminali famosi,  è un fenomeno ben noto, nella letteratura scientifica. Mi ha molto colpito l’associazione con la Psicopatia e il Machiavellismo !
Queste bimbe di stasi sono messe proprio male... psicopatiche, machiavelliche, affette dalla "Sindrome di Wendy" e dalla "Sindrome di Stoccolma"... poracce...

 

Veniamo a uno studio di Williams (2024): “Unpacking the Construction of Online Identities of Hybristophilia Communities on TikTok”.

 

 

Questo metodo analitico ha identificato quattro temi predominanti: Oggettivazione sessuale, Trivializzazione del trauma, Romanticizzazione dei criminali e Colpevolezza. In particolare, i contenuti online mostravano un tentativo intenzionale di rimodellare la percezione negativa dell’autore di reato e delle sue azioni, fungendo al contempo da sfogo per l’ammirazione dell’autore dei contenuti nei confronti dell’offender scelto. I risultati mettono in evidenza la natura trasformativa dei contenuti ibristofilici online e il loro potenziale impatto sia sugli utenti sia sulle vittime.

Attenuando la percezione negativa delle azioni criminali, queste espressioni possono contribuire involontariamente a minimizzare la gravità dei reati e a trascurare il trauma vissuto dalle vittime.

Nessuna si preoccupa, veramente, di cosa provino i familiari di Chiara...

 

Il tema più rilevante individuato all’interno del campione è stato quello dei contenuti che promuovono e/o mettono in mostra l’oggettivazione sessuale (SO) dell’individuo incluso nel video; questo tema era presente nel 36,36% dell’intero campione raccolto. I contenuti assegnati a questo tema mostravano prevalentemente l’individuo (l’autore o gli autori del reato) posto al centro del video come oggetto di desiderio sessuale da parte dell’autore del contenuto (il creator di TikTok). I contenuti che esibivano questo tema erano costruiti per rappresentare il criminale come una persona che, pur avendo commesso reati gravi, risultava attraente e oggetto di interesse amoroso per l’autore del contenuto. Questo veniva spesso reso evidente in modo esplicito dall’autore attraverso diverse modalità, tra cui la rappresentazione del criminale circondato da cuori, la sovrapposizione di una canzone provocatoria con testi incentrati su interazioni sessuali e/o l’inserimento di didascalie dal contenuto provocante.

 

Sopra ho messo in evidenza i cuori/cuoricini, che si ritrovano spesso nei commenti. Sotto vedrete come si esprimono, nella realtà, su Tik Tok le “bimbe di Stasi”. Oltre che squilibrate, psicotiche e machiavelliche, anche semi-analfabete, dagli strafalcioni grammaticali che fanno…

 

“Figlio mio pagheranno per questo che ti hanno fatto 😩😩😩🙏

“Stasi libero ❤”

“Hai ragione povero figlio hai pagato tu”

“povero ragazzo ❤️

“non ti preoccupare Dio e grande sei innocente”

“Povero ragazzo, gli hanno rovinato la vita.”

“Che Dio ti benedica sempre e ovunque ❤️🙏

bravissimo Alberto

sei un grande , magistrati disonesti l'italiani sono conte

povero alberto😢😢😢😢😢😢

povero ragazzo Alberto stasi ..un ragazzo innocente

io gli credo.

🙏🙏😢😢😢 Buon Dio sia con te!❤️❤️🙏🙏

Giusto si vede che sei innocente umile sie preso la colpe dellglialtri🥰🥰

povero figlio..

👏👏👏👏👏♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️

👏👏👏👏👏👏💙💙💙

Sempre innocente la famiglia poggi è marcia

povero Stasi inoccente mispiace tanto sono una mamma, un ragazzo modello, maledetti chi ha fatto tutto quello

Alberto sei innocente

è un ragazzo a modo educato e gentile non ho mai pensato che sia stato lui.. se fosse stato lui non avrebbe parlato così di Chiara mi sembra abbastanza limpido in ciò che dice

Alberto Stasi siamo tutti con te🥰 almeno quasi tutti.... spero che tutta la verità esca fuori.... ma la maggior parte del popolo italiano sa che sei innocente... giustizia per Chiara tutta la verità devi uscire fuori

povero ragazzo sei un ragazzo educato spero.che subito esci.subito. dal.carcere

Mi vien da piangere… giuro. Gli si legge in faccia la sua innocenza…Ma l’assassino non si fa schifo quando si guarda allo specchio?

POVERO RAGAZZO..ACCUSATO INGIUSTAMENTE..UNA VITA SPEZZATA!!! LIBERATELO MALEDETTIIIII

e stata la ragazza con l'aiuto di sempio.. Stasi è innocente

STASI È INNOCENTE.. FUORI SUBITO.

sono meravigliata del comportamento dei genitori di Chiara

Forza Alberto 🙏🏼🙏🏼🙏🏼 avrai la tua rivincita su tutto e tutto 🍀🍀🍀

Per me non è mai stato colpevole io all epoca ero convinta fosse stata la cugina e secondo me è lei la colpevole!

ti chiedo perdono.

La sua ingenuità fa di lui il bello ed unico Alberto . Forza Alberto ❤️

 

Fino a qui, i due studi precedenti hanno esaminato manifestazioni di ibristofilia in giovani donne che si esprimevano su Tik Tok, ma ci sono donne che hanno intrattenuto una relazione sentimentale con carcerati, scrivendo lettere, mandando foto hard e finanziando monetariamente i detenuti. L’esempio più famoso e Carole Ann Boone che addirittura ha sposato Ted Bundy, e nelle visite al carcere è riuscita a farsi mettere in cinta da lui !

C’è una corposa letteratura su questo fenomeno, che è sempre una manifestazione di ibristofilia “concreta”, in donne di età matura.
Ai giorni nostri, ha fatto sensazione l’iniziativa di una giornalista che ha invitato i lettori a mandare una “Cartolina per Alberto”…

 

Da Slavikova 2014 “Characteristics and Personality Styles of Women Who Seek Incarcerated Men as Romantic Partners”. Analizza le donne che hanno avuto una relazione con i detenuti.

 

Spesso i media raccontano che criminali famigerati, condannati all’ergastolo e detenuti in carcere, ricevono frequenti comunicazioni da donne libere e che, talvolta, queste donne finiscono per instaurare relazioni sentimentali con gli uomini incarcerati. Ci sono stati persino casi in cui donne hanno sposato detenuti pur sapendo che questi non sarebbero mai tornati in libertà. Questo fenomeno porta inevitabilmente a chiedersi perché una donna scelga consapevolmente un uomo del genere come partner romantico. Le risposte a questa domanda sono spesso poco lusinghiere, perché queste donne vengono in genere percepite come emotivamente disturbate o comunque affette da qualche forma di disordine (Fishman 1990; Isenberg 1991; Seka 2000). Ma le donne che compiono questa scelta atipica in fatto di partner sono davvero disturbate in qualche modo? E se sì, in che senso? Condividono caratteristiche comuni oppure costituiscono un gruppo eterogeneo e variegato?

 

Il JI–R prevede nove possibili sottotipi nei quali i rispondenti possono essere classificati. Questi sottotipi si basano sulla teoria dell’I-level (livello di integrazione), secondo cui lo sviluppo di una persona è modellato dalle sue specifiche visioni e percezioni del mondo (Sullivan et al. 1957).



Il sottotipo che ricorreva più frequentemente era quello del Manipolatore/Pragmatico (31% del campione). Questo sottotipo è caratterizzato da persone che spendono una grande quantità di energia nel tentativo di mantenere un senso di potere e controllo su coloro con cui entrano in contatto e che tendono a usare manipolazione e inganno nelle loro interazioni, anche quando ciò va a loro svantaggio. Coloro che rientrano in questo tipo possono essere visti come avventurosi, inclini al rischio, emotivi e indulgenti o accoglienti verso gli altri. Considerato che questa era la classificazione più comune, e che si presentava con una frequenza quasi doppia rispetto al campione normativo, è possibile che una delle motivazioni per entrare in una relazione di questo tipo sia il potere e il controllo che la donna percepisce quando il partner, data la sua detenzione, è fortemente limitato in ciò che può o non può fare. Questo squilibrio di potere “automatico” in genere non sarebbe presente in relazioni più tradizionali.

 

La classificazione successiva per frequenza era il sottotipo Nevrotico, Ansioso/Introspettivo (25% del campione); sensibilmente più alto del 18% del gruppo normativo, caratterizzato da un’immagine di sé negativa e da persone che tendono a vedersi come “cattive”. Sperimentano ansia per inadeguatezze percepite, ma all’esterno mantengono una facciata di autosufficienza. Spesso cercano altri che siano accoglienti e comprensivi e possono essere visti dagli altri come riflessivi, sensibili e fiduciosi. Una storia di conflitti familiari e interpersonali è comune tra gli individui classificati in questo sottotipo. Ciò si accorda piuttosto bene con le informazioni descrittive fornite dalle rispondenti, dato che nel campione è emerso un alto grado di vittimizzazione sotto forma di abusi subiti durante l’infanzia. Inoltre, è possibile che le donne di questo sottotipo siano attratte da questo tipo di relazione per il loro bisogno di stare con qualcuno che le accetti molto, cosa che è verosimile nel caso di un detenuto, limitato nelle sue possibilità di scelta del partner.

 

In conclusione

 

Credo possa bastare…  le “bimbe di Stasi”, giovani squilibrate che delirano su Tik Tok riguardo al “povero Stasi santo subito”… donne più mature, che in segreto non disdegnerebbero di “conoscerlo”, in senso biblico… sono i vari aspetti dell’Ibristofilia.

Per finire qualche notizia di Gossip, anche se datata. Articolo del Giornale di Enrico Silvestri del 4/11/2008, in cui Stasi si stava riprendendo alla grande…

 

Gli sms di Alberto: «Ciao micine»

 

Milano «Ciccino mio ci vediamo domani» oppure «Gattino mio come stai senza di me» senza farsi mancare un bel «Musino mio». È un Alberto Stasi in formato playboy, anche se dai toni adolescenziali, quello che esce dai numerosi sms inviati alle due ragazze con cui il giovane aveva imbastito due relazioni contemporaneamente un paio di mesi dopo la morte di Chiara Poggi. Nei confronti della quale non ha mai una parola di pietà, un ricordo, una testimonianza d’affetto o nostalgia.

Da subito infatti il cellulare dell’unico indagato per la morte di Chiara Poggi è stato messo sotto controllo, registrando telefonate e sms poi finiti agli atti nella richiesta di rinvio a giudizio formulata ieri dal pm Rosa Muscio. Un «dettaglio» che non poteva certo sfuggire al ragazzo che difatti apriva tutte le sue conversazioni telefoniche con saluti di scherzo nei confronti dei carabinieri. «Buon giorno maresciallo, tutto bene?», oppure «Saluti ai nostri teleascoltatori» senza farsi mancare una citazione di Nunzio Filogamo: «Cari amici vicini e lontani».

E poi commenti sull’inchiesta con parole piuttosto pesanti nei confronti del magistrato, insultato sia a livello personale che professionale. Insulti anche per Gianluigi Tizzoni e Marzio Capra, avvocati e periti della famiglia Poggi. «Due esseri inqualificabili. Quel Capra poi un rompiballe e un presuntuoso, crede di trovare quello che gli altri non sono capaci di trovare». Parole in libertà, certo ma che ora potrebbero anche costargli una denuncia per diffamazione da parte degli interessati.

Ovviamente si proclama innocente, elogia i suoi avvocati, il professor Angelo Giarda e i fratelli Colli di Vigevano, così furbi da averlo già tirato fuori dal carcere ma adesso anche dal processo: «L’indagine a mio carico verrà archiviata, ne sono certo».

Ma quello che colpisce sono quegli sms vagamente adolescenziali scambiati con le due ragazze con cui sta flirtando contemporaneamente fin da ottobre. Le chiama «Micino», «Musino» e «Ciccina», mentre la fidanzata, la cui morte davanti alle telecamere gli aveva fatto versare caldi lacrimoni, è ormai un ricordo. 

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