“Devil’s
Staircase” ovvero la “Scala del Diavolo”, una funzione matematica che potrebbe essere impiegata per spiegare i cooling-off (CO).
Due
matematici (Mikhail Simkin e Vwani Roychowdhury, ingegneri elettronici della
UCLA ndt) hanno scoperto
che lo schema degli omicidi di un serial killer sembra conformarsi a una
rigorosa formula matematica. Teorizzano che la ragione per cui gli omicidi si
basano su una funzione matematica nota come "scala del diavolo" è che
i serial killer lavorano secondo un "ritmo", guidato dai neuroni nel
loro cervello.
Il
modello di "attivazione" delle cellule cerebrali è simile a quello che avviene nel
cervello degli epilettici che li spinge ad avere attacchi, e che travolge
l'assassino con l'impulso di colpire.
È più probabile che gli assassini
colpiscano nuovamente subito dopo un omicidio, e la loro "probabilità di omicidio"
diminuisce durante lunghi periodi di calma, ma aderisce a uno schema di
omicidi ampiamente prevedibile.
I
ricercatori ritengono che l'impulso neurale di uccidere travolga l'assassino
anche dopo l'effetto
"sedativo" dell'uccisione, portando a "esplosioni"
di attività omicida.
La
ricerca, utilizzando i dati di un prolifico serial killer russo (Chikatlilo ndt) i cui omicidi sono ben noti, sembra offrire la
possibilità che la polizia possa essere "preparata", per quando l'assassino sia spinto a colpire di nuovo.
"Noi
facciamo l'ipotesi che, analogamente alle crisi epilettiche, gli impulsi
psicotici che spingono un serial killer a commettere un omicidio, derivino
dall'attivazione simultanea di un gran numero di neuroni nel cervello,"
dicono i ricercatori.
I
ricercatori suggeriscono che i loro dati potrebbero essere perfezionati tenendo
conto dei giorni in cui gli assassini hanno tentato, senza riuscirci, di
uccidere.
Sotto la “time line” degli omicidi di Chikatilo. Gradini ravvicinati (omicidi) e poi pause più o meno lunghe.
Da Wikipedia, questa è la funzione di Cantor, chiamata anche "Devil's Staircase" teorica dell’unità, da 0 a 1. Come vedete, le due immagini sono simili.
Dall’articolo originale di Simkin and Roychowdhury (2014)
I
ricercatoti hanno studiato la serie omicidiaria del SK russo Chickatilo
concludendo che la
probabilità di un nuovo omicidio era più alta della sua media, immediatamente
dopo un omicidio. La
probabilità di un nuovo omicidio calava sotto la media quando erano passati 100
giorni dal precedente omicidio. La famosa “devil’s staircase”.
Il
modello deve essere un po’ più complesso. Non possiamo aspettarci che
l'assassino commetta un omicidio proprio nel momento in cui l'eccitazione
neurale raggiunge una certa soglia. Ha bisogno di tempo per pianificare e preparare il suo crimine.
Quindi supponiamo che commetta un omicidio dopo che l'eccitazione neurale ha
superato la soglia per un certo periodo. Un'altra ipotesi che facciamo è che un omicidio eserciti un effetto
sedativo sull'assassino, facendo scendere il numero di neuroni eccitati sotto la soglia.
Se non facciamo quest'ultima ipotesi, l'eccitazione neurale si troverà nella
zona omicidiaria per la metà del tempo.
Nota mia : quindi quando uccide è probabile che lo rifaccia
a breve… quando il CO è lungo è improbabile che colpisca, ma non si può
procedere all’infinito, con questo processo, altrimenti un CO lungo porterebbe
inevitabilmente alla cessazione della serie ! Il che non avviene sempre.
Evidentemente l’effetto “sedativo” dell’omicidio, è controbilanciato dalla
sottostante psicopatologia, che lo porta inevitabilmente, col tempo, a cercare
una nuova “soddisfazione”. Qualcosa, al di sotto, si accumula inesorabilmente.
E’ come
un terremoto, nei giorni immediatamente successivi ad una forte scossa, la
probabilità di altre scosse di assestamento, anche molto forti, è alta. Se ciò
non avviene, la probabilità di una nuova forte scossa diminuisce man mano che
il tempo passa, ma anche qui… magari dopo secoli, le forze sottostanti a poco a
poco si accumulano, e si arriva ad un nuovo, forte terremoto.
Non ho
portato l’esempio dei terremoti a caso, anche per i terremoti, ricercatori cinesi, ipotizzano la famosa “Devil’s
staircase” ! Sentite cosa dicono…
A livello
regionale e mondiale, il verificarsi di grandi terremoti superficiali sembra
seguire uno schema matematico chiamato la Scala del Diavolo, in cui gruppi di
eventi sismici sono separati da intervalli lunghi ma irregolari di quiete
sismica.
La
scoperta pubblicata nel Bollettino della Seismological Society of America
differisce dal modello previsto dalla modellizzazione classica dei terremoti
che suggerisce che i terremoti si verificherebbero periodicamente o quasi
periodicamente, in base a cicli di accumulo e rilascio di stress tettonico.
I ricercatori
sottolineano che i loro risultati potrebbero avere implicazioni per la
valutazione del rischio sismico. Ad esempio, hanno scoperto che queste grandi
sequenze di terremoti (quelle con eventi di magnitudo 6.0 o superiore) sono
“più violente” del previsto, il che significa che il raggruppamento di
terremoti nel tempo si
traduce in una maggiore probabilità di ripetere eventi sismici subito dopo un
grande terremoto. Il divario irregolare tra gli eventi rende inoltre più
difficile prevedere il tempo medio di ricorrenza tra i grandi terremoti.
Il collega
di Chen, Mian Liu ha avuto un'insolita
introduzione alla Scala del Diavolo. "Mi sono imbattuto in questo
argomento qualche anno fa quando ho letto dello studio di due ricercatori
dell'UCLA sullo schema
temporale di un noto serial killer, Andrei Chikatilo, che ha ucciso
almeno 52 persone dal 1979 al 1990 nell'ex Unione Sovietica", ha spiegato.
“Lo schema temporale dei
suoi omicidi è la scala del diavolo. I ricercatori stavano cercando di
capire come funzionava la mente del criminale, come i neuroni si stimolano a vicenda nel cervello.
Ero incuriosito perché mi sono reso conto che i terremoti funzionano in modo simile, che una rottura di
faglia potrebbe stimolare l’attività su altre faglie mediante il trasferimento
dello stress”.
Concettualmente,
sappiamo anche che molti grandi terremoti, che comportano la rottura di
segmenti di faglia multipli e variabili in ciascuna rottura, violano l’assunto
di base del modello dei terremoti periodici, che si basa sul ripetuto accumulo
e rilascio di energia su un dato piano di faglia”. Ha aggiunto Liu.
Nota mia : incredibile ! Un sismologo cinese legge un
articolo di due ingegneri elettronici americani della UCLA, sulla “Devil’s Staircase”
di un SK russo, Chikatilo, ed arriva ad applicare lo stesso concetto ai
terremoti ! Due ingegneri elettronici, due soggetti con grosse conoscenze
matematiche, affrontano il problema dei periodi intervallari fra gli omicidi di
un SK, e ipotizzano una formula, che viene impiegata anche per spiegare le
crisi epilettiche, e questa viene ripresa da due sismologi per spiegare anche i
terremoti.
Incroci
stupefacenti fra Matematica, Medicina (crisi epilettiche), Criminologia (SK) e
Sismologia (terremoti). Alle volte le varie branche della scienza si danno una
mano vicendevolmente…
Prima di
sommergervi con citazioni dalla letteratura, che potrebbero lasciarvi un po’
frastornati, una considerazione che esce un po’ dalla tematica del post.
Il 42% dei
SK si “ferma” a 2 omicidi (425/1012) e poi viene beccato (!)… il 78,7% si ferma
a 4 omicidi (796/1012). Quasi 4 SK su 5 non vanno quindi oltre i 4
omicidi. Li si potrebbe definire i “polli”, gli ingenui, i disorganizzati…
Il 16,9%
(171/1012) commette da 5 a 8 omicidi, e i “grandi squali bianchi”, le terribili
macchine da guerra, oliate alla perfezione, che commettono più di 8 omicidi,
sono solo il 4,4 % (45/1012) !
il MdF
era uno di questi SK terrificanti, rarissimi e imprendibili. Se poi vogliamo
dare credito all’ipotesi Amicone, e magari agli omicidi che Zodiac si è
attribuito (37 nella sua ultima lettera ufficiale), Z/MdF rientra nell’olimpo mondiale dei primi 4
SK di tutti i tempi !
Adesso
capite perché non solo Toschi e l’FBI intera, ma i vari Perugini, Federico, Vigna,
Canessa, Rotella, Cannella, De Fazio, Maurri, Spezi etc. etc. non hanno potuto
NIENTE contro una bestia del genere ?
Un essere
quasi sovrannaturale… che non aveva certo bisogno di fiancheggiatori, complici
o coperture varie, per essere riuscito a fare quello che ha fatto. Un Rambo
Maligno, che era anche un investigatore del CID… una combinazione micidiale e
letale.
Altre
note dalla letteratura riguardo al CO etc.
Secondo
Edelstein 202o e Yaksic 2018, contrariamente alla credenza popolare, un intervallo più lungo fra gli
omicidi diminuisce la probabilità di un nuovo omicidio e, la maggioranza
delle volte, l’intervallo fra gli omicidi è abbastanza ampio.
C’è una
somiglianza fra i CO dei SK. Molti necessitano di almeno due
settimane fra gli omicidi, e molti superano le quattro settimane. Questo
suggerisce che ci sia un sottostante
processo biologico che determina il CO, la cui identità ancora non è
chiara. Un interessante paragone è col potenziale di azione dei neuroni, in cui
c’è un periodo di refrattarietà, funzionalmente simile al periodo del CO.
Eldstein
2002 e Lange 1999 sottolineano che quando l’intervallo si allontana dal pattern tipico del SK in esame,
ciò è dovuto principalmente a fattori esterni che gli impediscono di trovare nuove vittime, come un
cambio di residenza, o un arresto.
Sutton
2021
L'analisi
evidenzia che prendere i
trofei, l'uso di lettere per comunicare con il pubblico, e le fantasie
orientate al reato possono aumentare la durata del CO sopprimendo gli impulsi
omicidi. Al contrario, la necessità di controllo dell’impulso omicida
può influenzare l’efficacia di tali fattori soppressivi nel tempo. La presente
ricerca suggerisce che gli
eventi della vita possono influenzare gli intervalli tra gli omicidi, a volte
fungendo anche da catalizzatore, il che può aiutare il processo
decisionale legale.
Pensiamo
che la fantasia orientata al reato e il controllo della vittima possano
influenzare la durata del periodo di CO. Impegnarsi in comportamenti di presa
di trofei, fotografare le vittime e comunicare con il pubblico potrebbe aver
successivamente agito come ricordo delle loro vittime. Questi elementi possono
quindi essere utilizzati per il rilascio dell'eccitazione siccome rivivono
psicologicamente il crimine o utilizzati per sopprimere gli stimoli specifici
dell'autore del reato a uccidere.
Le comunicazioni con la polizia
tipicamente hanno preceduto un prolungato periodo di CO.
Nota mia : l’importanza di fattori esterni, esempio un cambio
di residenza, o un arresto, ma anche l’incidenza del MO o della firma del SK .
Se prende trofei o comunica con gli inquirenti, ciò può portare ad un
prolungamento del CO.
Per il
MdF sembra sia accaduto l’opposto, la serie 1981/1985, quando ha iniziato le
escissioni (trofei), è quella a scadenza più ravvicinata.
Stesso
discorso vale per Zodiac (ma come si assomigliano questi due…) che comunicava a più non posso. Intervallo tra
1° e 2° omicidio 196 giorni, tra 2° e 3° omicidio 85 giorni e tra il 3° e 4°
omicidio 14 giorni.
Osborne
2015 sugli elementi sociali che possono influire.
Oltre al
comportamento spaziale dell'autore del reato e il metodo di selezione della
vittima, c’è la presenza
di elementi sociali nella vita dell'autore del reato (ad esempio,
l'occupazione e lo stato civile dell'autore del reato), che possono influenzare
il momento in cui un autore del reato ha tempo per cercare una vittima e
commettere un reato . In sostanza, i cambiamenti nelle attività quotidiane
dell’autore del reato possono influenzare gli intervalli di tempo all’interno
di una serie. Per quanto riguarda il coinvolgimento sociale, Hirschi (1969) ha
affermato che “una persona
può essere semplicemente troppo impegnata a fare cose convenzionali per trovare
il tempo per impegnarsi in comportamenti devianti”. Inoltre, Sampson e
Laub (1990) hanno riferito che i legami sociali (cioè i fattori che collegano
l’autore del reato alla società) esercitano una potente influenza sulla
criminalità e sulla devianza. In questo modo si può sostenere che gli aspetti sociali della vita
dell’autore del reato influenzano il momento in cui ha tempo per commettere
atti criminali.
L'indagine
sulla presenza e l'influenza del coinvolgimento sociale affronta ulteriormente
il mito secondo cui gli autori di reati di omicidio seriale sono "tutti
solitari disfunzionali" (NCAVC, 2005). Esaminare l’aspetto sociale della
vita di ciascun delinquente può supportare questa affermazione secondo cui la maggior parte dei delinquenti
per omicidio seriale sono molto coinvolti socialmente, con un lavoro a
tempo pieno e una famiglia.
Esplorare
la presenza di elementi sociali nella vita dell’autore del reato porterebbe non
solo a identificare gli autori del reato che sono socialmente attivi
all’interno della loro comunità, ma anche se commettono reati allo stesso ritmo
degli autori di reato meno sociali. Gli autori di reato socialmente coinvolti possono commettere crimini
meno frequentemente perché sono troppo occupati per commetterli o perché i loro legami sociali limitano
la loro disponibilità a partecipare a comportamenti devianti.
Nota mia: molto interessante ! Più è socialmente
coinvolto, e più saranno lunghi i CO ! Un SK che manifesti dei CO lunghi, è
probabilmente una persona attivamente coinvolta nella società ! “Io canosceva
tutti”…
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