L'importante è che cominci a correre...

Intercettazione fra Giarda,  l’avvocato di Stasi, ed il suo assistito.

 

S - Pronto ?

G – Sì Alberto, sto vedendo questo programma qui. Ma eh… sono giusti i riferimenti eh… dei minuti ?

S – Sì sì sono… eh… sei minuti, sul mio telefonino sei minuti.

G – Da quando tu fai l’ultimo squillo, a quando chiami la croce rossa passano solo sei minuti ?

S – Sì, sei minuti, ma io sono cioè io… infatti loro dicevano  “ma sicuramente sei rimasto di più in casa” sembra, ma io sarò rimasto lì davvero… pochi sec… si tratta di venti secondi, trenta, cioè… o facevo i movimenti che ho fatti tutti veloci. Appena… appena l’ho vista sono scappato via, e ho chiamato… quando ero, ero… in macchina. Cioè adesso poi le cognizioni sui tempi sono quelli che ero, non mi ricordavo neanche il numero civico, della casa, cioè… ero completamente… nel panico. Non ho niente di… di… inventato, come al solito, dico sempre la verità.

G – Va bene

 

E’ evidente la perplessità dell’avvocato. Stasi dice che gli risultano 6 minuti, ma dalla tavola sotto, l’ultima chiamata al cellulare di Chiara è delle 13.45.03, e la chiamata al 118 delle 13.50. Quindi sono 4 minuti e 57 secondi !

 


Devi correre, per farcela in 4 minuti e 57 seondi, caro Stasi… come il famoso proverbio africano :

 “Ogni mattina in Africa, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del leone per non essere uccisa. Ogni mattina, un leone si sveglia e sa che deve correre più veloce della gazzella per non morire di fame. Non importa se sei un leone o una gazzella, l'importante è che cominci a correre"
E’ chiaro chi è il leone qui… anche se nella simulazione della difesa, Stasi non cammina, ma fa goffi balzi da canguro...

 

Notate anche la pausa “quando ero, ero… in macchina”. Sta ricordando cosa ha detto esattamente. Il guaio, per chi mente, è che bisogna ricordare a menadito, senza contraddirsi, tutte le menzogne propinate nel tempo. Lui non ha telefonato appena salito in macchina ! Non c’è nessun rumore di porte aperte o chiuse, non c’è il rumore del motore ! Un CC, appena uscito dal portone, disse di aver sentito Stasi parlare al telefono. Lui ha telefonato dopo essere arrivato in caserma, la telefonata dura 59 secondi.

 

I quattro minuti e 57 secondi vanno dall’ultima chiamata a Chiara, da appena fuori dalla porta della cucina, che il calcolatore annota puntualmente: “inferriata e zanzariera chiusa, portafinestra aperta”, ai pochi passi che lo separano dall’entrata della casa, che lui varca appena, giusto il tempo per chiamare Chiara a gran voce, e poi di voltarsi per aprire il cancelletto col pulsante interno, richiuderlo, salire in macchina, e arrivare dai CC, per fare la chiamata al 118.

Un tempo assolutamente ragionevole; non c’è da fare tutto il percorso nelle varie stanze della casa: salottino TV, bagno, box, scoperta di Chiara, fuga.

Notate un importante lapsus ! Stava per dire pochi secondi… “pochi sec…” poi si rende immediatamente conto dell’assurdità, e corregge “venti secondi, trenta”.

In realtà è proprio stato pochi secondi dentro la casa !!! Il tempo, ripeto, di chiamare Chiara, ed uscire !

I lapsus, per definizione, sono piccoli frammenti, piccoli errori, dettagli che raccontano la verità, che poi viene corretta e coperta immediatamente, dalla menzogna.

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