Room 237


“Non aprite quella porta”… o la famosa Room 237 del film Shining…


Un dato certo e importante: quando Chiara è stata uccisa, la porta che dà sulle scale era chiusa. Sulla porta, c’è una lunga, evidente traccia principale orizzontale, di macchie di sangue, che addirittura arriva al muro a destra, per chi guarda la porta.

 


Se il sangue ha imbrattato la porta, vuol dire che prima era chiusa. Ne consegue che per gettare il corpo giù dalle scale, l’assassino ha aperto quella porta.

Perché getta il corpo giù dalle scale ? Forse voleva simulare una caduta dalle scale, ma avrebbe lasciato la porta aperta, ovviamente. Voleva forse “nascondere” il corpo ? A che pro ? Chiara viveva da sola, il corpo sarebbe stato scoperto dai genitori al ritorno dalle vacanze,  o molto più probabilmente prima, dal fidanzato “innocente”… e preoccupato di non sentire più Chiara. Non avrebbe guadagnato nulla, nascondendo il corpo.  Può essere che psicologicamente volesse cancellare l’accaduto: eliminare Chiara anche dalla vista, annullarla, ma è una spiegazione un po' fragile, e solo in questo caso avrebbe richiuso la porta.

 

La porta è stata trovata aperta, dai CC sopraggiunti sulla SDC, e Stasi quasi sicuramente ha mentito, quando ha detto di aver aperto la porta, visto che l'assassino, molto probabilmente, l'ha lasciata aperta, come abbiamo visto prima.


"Tornando indietro dalla saletta verso la porta d’entrata si passa vicino alla porta che conduce in cantina. L’ho aperta e ho visto del sangue per terra."

Uno potrebbe chiedermi "OK, mettiamo che Stasi sia colpevole, perchè avrebbe mentito sul dettaglio che lui apre la porta ?"
Si potrebbero cercare delle spiegazioni “psicologiche”, sul perché di questa menzogna. Stasi ha dovuto, effettivamente, da assassino, aprire la porta. Forse ha fatto fatica, con l’adrenalina a mille, dopo l’omicidio. Deve aver maledetto quella porta chiusa, che gli faceva perdere ulteriori minuti preziosi.

Lo Stasi “scopritore”, che racconta la storia della scoperta del cadavere, e sta mentendo… vuole dipingere l’immagine di un fidanzato, preoccupato, che cerca Chiara in tutte le stanze, e poi arriva a quella porta. Una frazione di secondo… un vuoto impercettibile, un cortocircuito, un lapsus fatale: “Non aprite quella porta”... e invece Stasi disse di averla aperta…

Quando uno mente, spesso racconta dettagli secondari veri, autentici, per dar credito alla versione. Dice di aver aperto la porta, come effettivamente ha fatto (!), da assassino, dimenticando, per un attimo, che stava raccontando la versione dello Stasi “scopritore”, non dello Stasi “aggressore”… e che il primo avrebbe trovato la porta aperta, non chiusa.

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