Chi uccise Richard Radetich ?

Richard Radetich, un poliziotto di San Francisco, venne ucciso il 19/6/1970.

Nella foto, la macchina di Radetich (foto di repertorio, in quanto ha il finestrino lato guida ancora intatto). Questo l’articolo del S.F. Chronicle del 20/6/1971, il giorno dopo. 

“Un poliziotto di 25 anni è morto la scorsa notte, quasi 15 ore dopo essere stato colpito mentre era seduto nella sua auto di pattuglia, intento a scrivere una multa per un’auto con targa irregolare nel quartiere Haight-Ashbury.

L’agente Richard Radetich — che in tutta la sua vita non aveva mai desiderato altro che diventare un poliziotto — è stato colpito una volta alla tempia sinistra. È morto alle 20:02 al San Francisco General Hospital, qualche tempo dopo un intervento al cervello durato sei ore, che aveva richiesto più di dieci sacche di sangue in trasfusioni.

 

Il motivo dell’attacco al giovane Radetich — che aveva mostrato fin da subito una forte vocazione per la carriera in polizia — è sconosciuto. Era da solo nella sua auto di pattuglia, mentre controllava le auto parcheggiate nel tratto 600 di Waller Street, tra Scott e Pierce Street, intorno alle 5:30 del mattino, in doppia fila accanto a una Oldsmobile del 1964 priva di targhe valide per il 1970. Il faro orientabile dell’auto di pattuglia era puntato sull’Oldsmobile, e la multa emessa da Radetich era datata alle 5:25.

 

SPARI

Tre minuti dopo, alle 5:28 del mattino, i residenti della zona udirono tre spari in rapida successione e il rumore di un’auto che si allontanava a tutta velocità. Subito dopo, la polizia ricevette le prime di una serie di telefonate che segnalavano una sparatoria, con il possibile coinvolgimento di un agente.

Gli agenti Robert Martinez e John Currie furono i primi ad arrivare sulla scena. Ignorando le grida di avvertimento dei residenti terrorizzati, secondo cui il tiratore poteva essere ancora nei paraggi, i due agenti corsero verso l’auto di Radetich. Lo trovarono accasciato sul sedile anteriore, ancora con il microfono della radio in mano. La sua pistola di ordinanza era ancora nella fondina, sepolta sotto di lui.

 

Una marea di agenti, guidati dal Capo della Polizia Alfred Nelder, dal vicecapo Donald Scott e da altri ufficiali di alto grado, si riversò nella zona e iniziò una ricerca porta a porta nel quartiere. Non trovarono sospetti, e le testimonianze raccolte risultarono confuse e contraddittorie. Nessuno, nelle immediate vicinanze, aveva visto l’auto del tiratore. Alcuni dissero di aver udito il rombo di un’auto piccola. Altri, il suono di un’auto pesante.

Un benzinaio all’angolo tra Oak e Divisadero Street raccontò alla polizia di aver visto, pochi istanti dopo la sparatoria, una Cadillac bianca sfrecciare verso est su Oak Street dopo aver svoltato da Divisadero.

 

BOSSOLO

L’unico indizio concreto che la polizia riuscì a trovare fu il bossolo di un proiettile calibro .38, trovato all’esterno del finestrino infranto dell’auto di Radetich.

L’Oldsmobile multata per l’assenza della targa 1970 era registrata a nome di Lena B. Pulley, che vive con sua figlia di 12 anni al 660 di Waller Street.

La signora Pulley, disoccupata (?), spiegò di avere la targa 1970 ma di non sapere come fissarla alla targa del veicolo, quindi l’aveva lasciata sulla mensola del camino. Aggiunse che la sua auto non era funzionante a causa della batteria scarica e, poiché stava usando l’auto del fratello, non si era preoccupata di sistemare la targa.

“Non sapevo che bisognasse mettere la targa anche su un’auto parcheggiata e fuori uso”, disse.

 

MULTA

Cinque minuti prima di multare l’Oldsmobile, il registro di Radetich mostrava che aveva emesso una contravvenzione per un’auto parcheggiata di fronte a un idrante tra Scott e Haight Street.

Sopravvissuto dalla moglie Nancy e dalla figlia Jeanine, di otto mesi, Radetich era entrato in polizia quattro anni prima.

Era stato il primo “diplomato” del programma di addestramento atletico della Police Athletic League (PAL) a diventare cadetto e poi agente. “Non ha mai voluto fare altro che il poliziotto”, dissero i suoi colleghi.

 

Due anni fa era diventato volontario come istruttore nel programma PAL, e il sergente Stephen Spellman, vicepresidente esecutivo dell’organizzazione, affermò che lavorava con impegno per aiutare i ragazzi delle superiori a completare il corso triennale.

Il capo Nelder, che rilasciò una dichiarazione di profondo cordoglio, disse di lui: “Lo conoscevo personalmente, era un ragazzo straordinario. Ha sempre voluto fare il poliziotto.”

Nato a San Francisco, Radetich si era diplomato alla Balboa High School nel 1962, aveva frequentato per sei mesi il City College e, per un breve periodo, aveva lavorato come assistente giardiniere per il Comune. La casa di famiglia si trovava a Novato.

 

QUARTO

L’agente Radetich è il quarto poliziotto di San Francisco ucciso negli ultimi 13 mesi. Gli agenti Joseph Brodnik ed Eric Zelms furono uccisi a colpi d’arma da fuoco, mentre il sergente Brian McDonnell morì nell’attentato dinamitardo alla stazione di polizia di Park Street il 16 febbraio.

Brodnik morì il 1º maggio 1969 e Zelms il giorno di Capodanno.

Inoltre, la morte dell’agente Radetich rappresenta l’ennesimo omicidio nella città quest’anno. Gli omicidi registrati finora sono stati 143.”

 

Riguardo agli altri casi simili di poliziotti, uccisi in quel periodo, qui fanno notare che:

 

“Due gruppi violenti attivi nei primi anni ’70 avevano bisogno di ben poco per rivendicare pubblicamente i propri crimini. Nonostante ciò, né la Black Liberation Army né la Weather Underground rivendicarono mai alcun coinvolgimento nell’omicidio di Richard Radetich.”


“La polizia arrestò inizialmente Joe "Wesley" Allen Johnson, un ex detenuto ricercato anche per una rapina a un ufficio della Western Union, durante la quale aveva sparato contro gli agenti senza colpirli. Gli investigatori dell'omicidi all'epoca dichiararono che Johnson era furioso con la polizia dopo la sparatoria e, apparentemente, si vendicò su un ignaro Radetich. Dopo l'estradizione di Johnson dall'Ohio, le accuse di omicidio furono ritirate per mancanza di prove.”

 

Facciamo un’importante passo indietro. Il 20/4/1970, due mesi prima dell’omicidio di Radetich, Zodiac mandò una lettera, la “Dragon Cerd”:


“Qui è Zodiac che parla

Dunque avete decifrato l’ultimo messaggio criptato che vi ho mandato?

Il mio nome è –

[Testo cifrato di 13 simboli]

Sono moderatamente ceroso di [sapere] quanti soldi ci sono sulla mia testa ora. Spero che non pensiate sia io quello che ha fatto fuori quel blue meannie con una bomba alla stazione di polizia. Anche se ho parlato di uccidere i bambini che vanno a scuola con una. È soltanto che non voglio entrare nel teritorio di qualcun altro. Ma c’è più gloria nell’uccidere un poliziotto di un cid perché un poliziotto può rispondere agli spari. Ho ucciso dieci persone a oggi. Sarebbero molte di più se non fosse stato che la mia bomba per lo scuolabus ha fatto cilecca. Sono stato sommerso dalla pioggia che abbiamo avuto poco tempo fa.”

 

Nella seconda pagina continua col disegno e le spiegazioni per attuare la bomba. Ci sono molti punti importanti, da chiarire. L’episodio a cui si riferisce Zodiac è l’omicidio del sergente Brian McDonnell (44 anni), avvenuto il 16 febbraio 1970, ucciso da una bomba piena di graffette da recinzione, piazzata sul davanzale della finestra della stazione di polizia del parco al 1899 di Waller Street, a Upper Haight, San Francisco.

 

Da notare che Zodiac dice di non voler “entrare nel territorio di qualcun altro” ! Quasi un codice d’onore fra SK… da ciò sembrerebbe che le rivendicazioni di omicidi, da parte di Zodiac, dovrebbero essere autentiche, visto che, in questo caso, non si attribuisce omicidi commessi da “qualcun altro”. E’ però cosa nota, che con i SK nulla è mai certo: a volte non si attribuiscono omicidi commessi da loro, altre volte “gonfiano le cifre”, attribuendosi omicidi che non hanno commesso. Fatto sta, che almeno in questa occasione, Zodiac sembra non voler “entrare nel territorio di qualcun altro”.

Poi c’è il delirio paranoico della “gloria”… Zodiac si considerava un provetto cacciatore, scrisse: “mi piace uccidere le persone perché è così divertente, è più divertente di una partita di caccia perché l’uomo è l’animale più pericoloso”. Ebbene, c’è più GLORIA nell’uccidere un poliziotto, perché questi può rispondere al fuoco ! Che abbia voluto passare all’azione, due mesi dopo ?

 

Dopo l’articolo del 20/6/1790 del S.F. Chronicle, passano cinque giorni e il 26/6/1970 arriva un’altra lettera di Zodiac, la “Mt. Diablo Letter”:

 

“Qui è Zodiac che parla

Sono veramente arrabbiato con la gente della Bay Area di San Francisco. Non hanno realizzato i miei desideri per loro di vederli indossare qualche bella spilla di Zodiac. Ho promesso di punirli se non l’avessero fatto, annientando un intero scuolabus. Ma adesso la scuola è chiusa per l’estate, quindi li punirò in un altro modo. Ho sparato a un uomo seduto in una macchina parcheggiata con una .38.

 

Croce celtica – 12

SFPD – 0

 

La mappa insieme a questo codice vi dirà dove è stata messa la bomba. Avete fino al prossimo autunno per tirarla fuori.”

 

Nella seconda pagina la mappa con le indicazioni per trovare la bomba, su cui si sono scervellati invano gli inquirenti.

Tenete sempre ben presente che Zodiac era uno psicopatico con aspetti deliranti di tipo paranoide. Secondo lo psichiatra Michel Konrad, un vero e proprio pensiero schizotipico (vedi post) :


Tratti Schizotipici – La sua ossessione per simboli criptici, la numerologia e i cifrari elaborati suggerisce pensieri paranoidi o deliranti.”

 

Qui, oltre agli schiavi in Paradiso, la caccia alle persone, la gloria ad uccidere un poliziotto, i cifrari, si aggiungono le spillette col suo nome !

L’ultima frase, gelida nella sua prosa scarna, è quella che ci interessa, qui :

 

“Ho sparato a un uomo seduto in una macchina parcheggiata con una .38”

 

Alcune considerazioni, già fatte a suo tempo:

1) Non ha aggiunto nulla a quello che era di dominio pubblico, dopo l’articolo del S.F. Chronicle del 20/6/1970. Non ha fornito dati che poteva conoscere solo l’assassino e gli inquirenti.

2) Non ha menzionato che si trattasse di un poliziotto !

 

Si aprono le possibili, diverse interpretazioni riguardo al punto centrale : ha ucciso davvero Radetich, o si è attribuito un omicidio commesso da altri ? Vi dico subito come la penso: buona la prima !

L’omicidio, alla fine, ricade nella categoria degli omicidi irrisolti, il sospettato di colore venne completamente scagionato. Omicidi irrisolti e senza alcun motivo apparente ! Nessuna organizzazione rivendicò l’omicidio. Cosa rimane, per esclusione ? Un SK…

Potreste obiettare che Zodiac amava rivendicare i suoi delitti, certo, ma ricordate che nella lettera del 9/11/1969 , DOPO la fine ufficiale della sua “carriera”, con l’omicidio di Stine del 11/10/1969, annunciò:


“Qui è Zodiac che parla

prima della fine di ott. ho ucciso sette persone. Mi sono arrabbiato davvero molto con la polizia per le bugie che dice su di me. Quindi cambierò il modo di collezionare i miei schiavi. Non annuncerò più a nessuno quando commetterò i miei omicidi, sembreranno rapine di routine, omicidi per rabbia, e qualche finto incidente, etc.

 

Dopo l’omicidio di Stine, Zodiac entra in “modalità silenziosa”, nella sua ossessiva raccolta di schiavi per il Paradiso. Nelle innumerevoli lettere dopo l’omicidio Stine, si assiste alla crescita vertiginosa della macabra conta delle vittime.  Solo considerando le lettere citate in questo post, il 9/11/1969 dice "prima della fine di ott. ho ucciso sette persone", il 20/4/1970 dice “Ho ucciso dieci persone ad oggi”, e il 26/6/1970 il conto è salito a 12 ! Poi arriverà a 13, 17, 37 nell’ultima lettera ufficiale del 29/1/1974, per non parlare del “100+” della “Freeway Letter”, non ufficialmente attribuita a lui, del 6/5/1986.


Nessun NOME ESPLICITO, nessun particolare conosciuto solo dal SK. Qui cosa dice ? Ho ucciso un UOMO con una calibro38. Il riferimento a Radetich è evidente, ma indiretto. Non menzione il nome, né che fosse stato un poliziotto. Ha già derogato fin troppo, dalla sua “regola interna” stabilita il 9/11/1969, di non annunciare i delitti…

Cosa gli sarebbe costato aggiungere la parola “poliziotto” ? Perché NON l’ha fatto ? Il 20/4/1970 dice di non voler entrare nel territorio di qualcun altro, NEGA il suo coinvolgimento nella morte del poliziotto Brian McDonnell, con la bomba, ma c’è un’evidente minaccia di ucciderne uno, perché questo gli darà più gloria. Poi lo fa… ma la vittima non è una persona, non ha un nome, è semplicemente un uomo.

Se ci fate caso, Zodiac non nomina MAI i nomi delle sue vittime, tipico degli psicopatici, per loro si tratta solo di corpi, numeri, non sono esseri umani.

 

Un ultimo, piccolo particolare. Ho cercato in rete… ma nessuno menziona gli altri DUE bossoli ! Ne è stato trovato uno solo, eppure la polizia si è precipitata sulla SDC dopo le numerose telefonate di abitanti che avevano sentito TRE spari, in rapida successione. Non era mezzogiorno, non erano neanche le sei di mattina, la strada non era trafficata, che fine hanno fatto gli altri due bossoli ? Vi ricorda, per caso, un altro SK, in cui mancavano molto spesso dei bossoli all’appello ? Sta a vedere che “quei due”… si portavano a casa dei bossoli, come souvenir…

Spari dal lato del guidatore, finestrino infranto, colpo alla tempia, nessun testimone, nessun movente, omicidio irrisolto… “e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni”…

P.S. Dato che è stato ritrovato un bossolo, calibro .38, molto probabilmente si trattava di una semiautomatica. Il candidato più probabile, con tutte le incertezze del caso, è la Colt M1911 Government Model .38 Super Automatic, abbreviato in Colt M1911 .38 Super, o semplicemente .38 Super. Guardate come spara questo simpatico "vecchietto"... Greg Kinman, che nel video aveva 66 anni (mettete i sottotitoli).



La .38 Super era molto popolare fra i tiratori sportivi... la memoria corre alle ipotesi fatte, per il MdF, su un soggetto che frequentava i poligoni di tiro. Il proiettile raggiunge i 1400 piedi al secondo, cioè 427 m/s. La traiettoria è più tesa, c'è poco rinculo (anche la Beretta del mostro...). Caricatori da 9 o 10 colpi, e sapete in cosa batte, alla grande, i calibri .45 ? La penetrazione, specialmente attraverso le portiere dell'auto ! Forse per questo l'assassino l'aveva con sè.  Vi ricorda per caso Giogoli ?
Se l'ipotesi di Amicone è vera, e se a uccidere Radetich è stato Zodiac, questo vuol dire che il SK americano aveva una grandissima dimestichezza con le armi. Ha usato una calibro .22, due diverse pistole calibro 9 mm, e una calibro .38. Quasi fosse stato in Vietnam...
Viene da sorridere, pensando all'ipotesi fatta da un "esperto di balistica", che avesse provato, in un deposito di vecchie auto in demolizione, se la Beretta potesse perforare la portiera delle macchine, in previsione dell'assalto a Giogoli... o altri, sempre super-esperti, che ipotizzarono che il MdF avesse affinato la mira, nel corso degli anni, esercitandosi magari nei poligono di tiro... perchè colpiva alla testa...
Una Silver Star... che faceva operazioni "Search and Destroy" nelle giungle del Vietnam e della Cambogia, e che le armi le padroneggiava come pochi, il suo addestramento l'aveva fatto sul campo di battaglia, non aveva certo bisogno di andare dallo sfasciacarrozze... 

Nessun commento:

Posta un commento

Commento in attesa di approvazione

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.