Questione a lungo dibattuta e assolutamente non di
secondaria importanza.
Un SK che segue, o stalkera con telefonate, le vittime, dimostra innanzitutto un elevato grado di organizzazione. A monte c’è l’identificazione della coppia che gli “interessa”, magari risalendo, dal numero di targa dell’auto, alla casa dei proprietari. Se segue le vittime, deve considerare la possibilità di testimoni, difficoltà logistiche, tempo necessario. Se le osserva sul luogo di lavoro, o ritrovi pubblici, come bar, discoteche, stazioni dei treni, deve avere una ”giustificazione” logica, per essere lì. E’ un notevole dispendio di tempo ed energie, ed implica che il SK abbia un lavoro che gli permetta ampi spostamenti, orari elastici, e magari senza la presenza di supervisori.
Se invece si apposta sulle piazzole, colpendo a caso chi arriva, c’è molto meno
lavoro in background, ma potrebbe avere brutte soprese, tipo un ragazzo molto
forte e prestante, che magari riesce a reagire efficacemente. Uno come il Mainardi,
e guarda caso quasi tutti gli studiosi sono concordi che quella volta il MdF
agì d’impulso, senza aver progettato accuratamente l’assalto. Appostarsi sulle
piazzole, implica una conoscenza approfondita delle vie d’approccio e di fuga,
e fa pensare ad un cacciatore, un pescatore, un cercatore di funghi.
Per gli inquirenti sarebbe quindi molto importante appurare la modalità d’azione del SK, e a questo proposito, esamino l’operato del MdF attraverso il Geographical Profiling (GP).
Il Convex Hull Polygon (CHP) è quel poligono che delimita tutti gli omicidi, e che ha tutti gli angoli interni minori o uguali a 180°. Dopo i primi tre delitti abbiamo un'area, un triangolo. Sotto il CHP Dinamico, fatto cioè dopo ogni delitto. Ho aggiunto anche la cassetta delle lettere a San Piero a Sieve, in quanto è un punto altrettanto importante, dove il SK ha agito.
Si nota subito che ha agito sempre al di fuori dell'area precedente !
Tre considerazioni importanti:
1) Ad ogni delitto
ha esteso l’area precedente, il CHP.
2) Non ha mai
commesso un delitto all’interno del CHP precedente.
3) Paradossalmente,
l’area precedente era “sicura”.
Caso ? Fortuita coincidenza ? E’ altamente improbabile che per sei volte di fila (cinque se si esclude Signa), il MdF abbia sempre agito al di fuori dell’area precedente.
Se questa modalità d’azione fosse stata notata dagli
inquirenti, specie per gli ultimi delitti, avrebbero potuto risparmiare uomini
e mezzi, NON pattugliando l’area che racchiudeva i precedenti delitti !
Ciò cosa implica ? Che sceglieva la località dove colpire, in un area non
precedentemente visitata; questo sia per sviare gli inquirenti, che per evitare
zone che avrebbero potuto essere pesantemente pattugliate.
Conosceva forse il GP e si studiava il CHP, prima di agire ?
Certamente no (almeno non credo…), ma anche senza queste diavolerie moderne, ad
una semplice analisi della sequenza temporale dei delitti, si nota che invertiva
sempre la direzione Nord-Sud, tranne una pausa a Giogoli. Il suo zig-zag era
studiato, e non dipendeva quindi dai movimenti delle coppiette.
Probabilmente conosceva a menadito decine di piazzole, ed aveva
uno schedario mentale delle stesse. Le avrà senz’altro scremate secondo molti
criteri: distanza per arrivarci, visibilità, vicinanza con strade, vie di fuga,
frequentazione più o meno numerosa da parte delle coppiette e dei guardoni etc.
etc.
Gliene saranno rimaste ancora molte. Periodicamente, nelle
notti estive, ad orari in cui la luna era sempre sotto l’orizzonte (vedi post), decideva di mettersi in caccia. Pattugliava una
o due zone, scelte secondo criteri
geografici; per brevità, in zone “inaspettate”. Poteva decidere di
pattugliare molte volte la stessa piazzola, puntando sugli stessi cavalli, o se
non riusciva a concludere nulla, cambiava zona, sempre però a patto che fosse
inaspettata. Quando tutto coincideva: luna, orario, luogo, vittime, assenza di
guardoni, colpiva, inesorabile.
Questo esclude che conoscesse o seguisse le vittime ? Non necessariamente, c’è una terza possibilità, un misto delle due ipotesi.
Per prima cosa decideva la zona dove avrebbe colpito, una
zona inaspettata, “nuova”, e osservava le coppiette che vi si appartavano.
Purtroppo, queste sono stanziali, hanno la tendenza ad appartarsi negli
stessi luoghi, ed in orari simili.
Può essere che qualche coppia lo stuzzicasse
particolarmente. Potrebbe aver preso il numero di targa, ed essere risalito al
proprietario etc. etc.
Un esempio, tanto per illustrare l’ipotesi, non pretendo che sia credibile.
Forse è stato colpito dall’avvenenza di Stefania Pettini, vista alla discoteca. L’ha seguita (c’è stato un incontro, da lei definito sgradevole, con uno sconosciuto), ha capito dove la coppia si appartava, e nei giorni successivi li ha aspettati lì, o li ha seguiti. Sembrerebbe che il luogo sia stato, in ultima analisi, scelto dalle vittime, in quanto le seguiva, ma il punto centrale è però un altro: perché era anche lui in quella discoteca ? E’ andato in quella discoteca, per cercare delle possibili vittime, perché aveva deciso, prima, di colpire in quella zona !
Questo ragionamento, però, non vale per Giogoli e Scopeti, in cui ha colpito due coppie
straniere; qui sembra evidente la priorità della scelta del luogo, rispetto
alla "conoscenza" delle vittime. Li ha visti, e ne ha approfittato,
questo dovrebbe far riflettere sul fatto che, verosimilmente, doveva vivere
non lontano dal luogo dei due delitti, altro che ipotizzare il Mugello.
Se consideriamo le due ipotesi, vittime vs luogo, mutuamente esclusive, e dovessi sceglierne una, direi sceglieva prima il luogo, come evidenziato dallo studio col CHP.
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