Ma come caspita parlano ?

 

Questi youtuber emuli di Dante… ce ne sono un paio  che parlano in maniera leziosa, stucchevole, una macedonia senza senso di parole ricercate, auliche, che c’azzeccano come i cavoli a merenda.

 

Non faccio nomi, ma se avete seguito qualche video dei soggetti in questione, capirete subito di chi parlo.

Sentite qua :

 

“[…] aggiungendo inoltre una suggestiva, indicativa, intenzionale, parlante specificazione”.

Una serie di ben quattro aggettivi di fila… neanche Proust osava tanto. Poi, a ruota libera:


“un precorso di avvistamento sinistramente analogo”. Non è un errore, non intendeva percorso, forse una premonizione satanica ?


“conformemente ad un atteggiamento testimoniale di dissociazione ed estraneamento retroattivi” (si dice estraniamento, con la i…), avete capito lo stile ?


“[…] le loro ellittiche dichiarazioni, lasciano intuire l’esistenza di referenti o interfaccia e di un qualche pur sfuggente margine di committenza, prestazione, compartecipazione o fruizione da parte di altri soggetti […]”. Decisamente la sintesi non è il suo forte…

 

C’è anche qualche strafalcione, stile speaker del TG : “Ma che i delitti sono finiti non può ancora saperlo nessuno”. Ahi ahi ahi, Signora Longari… siano… non sono, congiuntivo.

 

“Il guardone puro e semplice può al limite restare attonito, invisibile, reticente, o anche prezioso testimone di qualcosa che non doveva essere visto […]”

Il povero guardone che rimane attonito… in caserma si diceva “Muto, devi stare”… ma il livello culturale dello youtuber sfiora quello del Manzoni : “[…] così percossa, attonita, la terra al nunzio sta”.

 

Ma lo stile diretto, kafkiano… del soggetto, è nulla in confronto al convoluto, contorto e insopportabile eloquio di un altro youtuber, al cui confronto, la prosa di Hegel è da quinta elementare.

 

“E questa vicenda, della cosiddetta retrodatazione si incista, si innerva, con la strana condotta dichiarativa di un nugolo di persone che dà conto di tutta una serie di ambivalenze, ambivalenze che poi, alla fine, si scorgeranno nel bel mezzo delle udienze dibattimentali per il processo celebrato in danno dei compagni di merende”.

 

Una vicenda che si incista, si innerva con una condotta dichiarativa… cos’è, un trapianto d’organo ? Sapete quei film horror, in cui un batterio alieno infetta il malcapitato, e sulla pelle le vene si ingrossano, si diramano, diventano verdi, una ragnatela che si estende inesorabile…

Nel processo si scorgono delle ambivalenze… mmm mi sa che quello sta mentendo, che sia pure gay ?

 

“[…] rendono corposamente solida l’impostazione della ricostruzione dei fatti riguardante i compagni di merende.”

 

Mmm… l’impostazione sta diventando corposamente solida… visto che si parla dei compagni di merende, mi viene in mente un budino che si solidifica lentamente… slurp !

 

C’è addirittura un video in cui il primo soggetto intervista il secondo… per semplificare, il primo lo chiamo A, il secondo B.

 

A “E’ un piacere che voglio approfittare il più possibile”… ehm “di cui voglio approfittare”, iniziamo bene.

 

B “ […] a seconda di quello che si pensa sia accaduto quell’estate, si è continuisti, cioè si pensa che il delitto di Signa sia la vera matrice di partenza, e magari anche  a mano unica dei delitti del mostro, o viceversa si è discontinuisti […]

Bello, definizione calzante e sintetica… non sapevo di essere un discontinuista, ma c’è da preoccuparsi ?  Mo’ me lo segno. La prossima volta, per farla breve, e chiarire il punto di vista del mio interlocutore, inizierò con uno scioglilingua: “Tu sei continuista o discontinuista ? No… non nudista, e nemmeno induista… ma che hai capito ?”.

 

B “[…] si è scoperto che in realtà quella vicenda del Galluzzo costituisce una specie di equivoco di ritorno” chiarissimo, un equivoco può essere d’andata, oppure di ritorno, ti seguo… “una sorta di triangolazione informativa sbagliata”… perfetto, prima andata e ritorno, adesso siamo in tre… “una serie di equivoci successivi perpetrati da Tricomi e che si spingono fino al profondo autunno del 1982”… eh questo Tricomi che si permette di perpetrare degli equivoci, un monellaccio… “insomma alla fine dopo aver esplorato documentalmente tutti questi atti, si capisce che questa vicenda porta al punto di partenza, cioè è un punto zero “ Ohhh ! E ci voleva tanto ? Abbiamo esplorato documentalmente, come dici tu, una pila di scartoffie e, come nel gioco dell’oca, siamo alla casa di partenza… uffi… e fa pure un freddo cane, siamo allo zero assoluto, -273,15°.

“E allora cosa rimane sul tavolo, di oggettivo ?” Mah… non lo so… mi prendi alla sprovvista, puoi farmi un’altra domandina, magari più facile ?

“Secondo me rimane una cosa importantissima, che non si può negare, nella sua significatività”. Pendo dalle tue labbra… “Cioè l’appunto Parretti”. Azzo… l’appunto Parretti, non ci avevo pensato. “Ebbene questo appunto Parretti rimane adesso, io riterrei, il punto di caduta di tante riflessioni”. Sì… anch’io lo penso, speriamo che queste riflessioni non si siano fatte male, cadendo. “Sia da parte dei sardisti, che alla fine sono i continuisti per eccellenza, possiamo dire”… sì… ho presente, non li batte nessuno. “Sia da parte di chi, come me, avendo un punto di vista molto più articolato sulla vicenda, ed immaginando e puntando le sue poche azioni su un cambio di mano tra il 1968 e la serie inaugurata nel 74, riterrebbe comunque decisivo capire questo snodo”. Aspè… ma sei continuista o discontinuista ? No perché bisogna prima chiarire questo punto, prima di arrivare allo snodo autostradale. “Cioè se questo informatore di Parretti sia mai esistito” eh… certo, se non è esistito di che parliamo ? “ Se questo informatore che parla con Parretti, qualora riconosciuto, immaginato o ricostruito come tale”… stai parlando del lifting, vero ? “Abbia a che fare con l’ambiente di Calenzano, cioè l’ambiente in cui era maturato il delitto del 1981 alle Bartoline” Certo… è notorio che i delitti maturano negli ambienti, specie se umidi, per questo bisogna coglierli prima che cadano, ah… no… scusa, sono le riflessioni quelle che cadono.”E colui il quale l’identikit è questo che in genere si cerca di vedere, con il quale, magari aveva un interesse a collegare la provenienza dell’arma primigenia al delitto di Signa per evitare che certi filoni di indagine potessero andare da quelle parti, partendo magari proprio dal più inaspettato e sottovalutato dei duplici delitti sul piano investigativo, cioè quello di cui si cercò di capire l’origine e le modalità e la dinamica, proprio a Prato”

Identikit… arma primigenia… filoni che vanno e vengono… delitti inaspettati (ma quando mai sono aspettati ?). Chiarissimo…

 

Vabbè, non vado avanti, perché non li reggo, entrambi. 

Nessun commento:

Posta un commento

Commento in attesa di approvazione