Le ventidue

 

Ancora sui guardoni, perché è li che si sarebbe dovuto cercare il MdF. Partiamo da fatti accertati.

 

1) JB ha commesso falsa testimonianza al processo, dicendo di NON conoscere Pacciani, mentre lo conosceva. Questo è un dato di fatto, sicuro, acclarato, definitivo. Nel 2018 JB disse e controfirmò un verbale, davanti ai carabinieri del ROS, che conosceva Pacciani perché era solito “venire lungo la rete “ e poi “al bar”. Non meno importante è la conferma della moglie, all'udienza del processo contro Francesco Amicone, che i due si conoscevano perchè Pacciani suonava alla porta di casa (!) per poter entrare, e recuperare della cacciagione che era caduta al di là del recinto.

 

2) JB era un guardone, stando alle parole dell’avvocato Alessio Fioravanti (vedi post). Quando, su FB, Valeria Vecchione gli chiese come avesse dato la notizia ai familiari, scrive testualmente “Valeria Vecchione non ho avuto problemi a dirglielo… ma con le parole giuste” e poi scrive “ho detto alla figlia e alla moglie quelle cose della Romola”, riferendosi ad un video tenutosi alla Romola in cui, al min. 1.02.50 disse testualmente: “Sulla questione di Joe Bevilacqua… Pacciani diceva di conoscerlo… ma perché erano guardoni”, e subito dopo un’interruzione di Trinipet, “Si, però, Pacciani quando era a sedere, ne ha dette di tutti i colori, perché diceva di averlo visto, perché diceva di non conoscerlo… ma sì, ma l’ambiente era piccolo,  bisogna rapportare gli eventi ai tempi, e il contesto, perché tutto era più ristretto, la malavita era più ristretta, i guardoni erano quelli e si conoscevano, le piazzole erano quelle, era più di una, e comunque erano frequentatori assidui”.


In sostanza, l’avvocato dice che ha comunicato a moglie e figlia, “con le parole giuste”, il fatto che JB fosse un guardone, e che era addirittura un frequentatore assiduo delle piazzole.

 

3) Vernon Geberth, che è stato a capo del New York City Police Department per 40 anni, e ha indagato letteralmente su centinaia di SK, nel suo famoso libro "Sex-related homicide and death investigation" del 2014 afferma testualmente :

 

“ I sessuologi avevano a lungo liquidato i guardoni e tutti gli altri feticisti come tipi innocui e timidi che raramente, se non mai, erano pericolosi. Tuttavia, il fatto è che, investigativamente parlando, le denunce di voyeurismo devono essere trattate come reati molto gravi. L'autore non può affermare che tutti i guardoni diventeranno stupratori o Lust Murderer, tuttavia, posso affermare enfaticamente che, in tutti i Lust Murders su cui ho indagato, l'autore del reato aveva una storia di attività di voyeurismo. In Practical Homicide Investigation, sottolineo che gli investigatori guardano a questi tipi di casi come preludi all'omicidio e all'aggressione sessuale. Persone che si impegnano ripetutamente in atti di voyeurismo dovrebbero certamente essere considerate pericolose, soprattutto quando prendono di mira una vittima specifica.”

 

Il concetto è semplice, ma di devastante portata: tutti i Lust Murderers hanno una storia di voyeurismo, per quanto l’inverso, cioè che un guardone sia/diventi un SK, è ovviamente rarissimo. Ne consegue che bisogna/va cercare il MdF fra i guardoni, perché il fatto che lo fosse, o lo fosse stato, era praticamente un prerequisito, una stimmata, un dato biografico/biologico, come l’altezza, il peso, il colore dei capelli.

Nella provincia di Firenze, a quel tempo, i guardoni erano letteralmente migliaia… ma uno solo di loro era anche un SK.

 

Fatte queste debite premesse, mi vengono in mente le parole di JB al processo. Disse di aver visto la coppia di francesi non una, ma bensì due volte, notando, con memoria fotografica tutti i particolari, come il famoso bikini nero… Nell’ipotesi che JB fosse il MdF… sapete a che ora si metteva “abitualmente” in caccia ? Alle 22 precise… sentite qui al min 6.00 :

 

P.M. : “Ecco, lei cosa vide quella matti… la seconda volta?

G.B. “La seconda volta mi rimasto un po’ pirplresso perché, guardando loro, passando con la strada tu vedevo… erano troppo a… scoperto, cieve… a… tu vedevi troppo della strada, no, macchine che passava dieci de notte, tu potevi vedere che loro non potevano dormire, o qualcosa…”

 

Perché non ha detto semplicemente “di notte” ? “Macchine che passavano di notte” ? Perché dà un orario preciso ? “macchine che passava dieci de notte”, le dieci di notte… non mezzanotte, o le due… ma proprio le 22. Perché è proprio a quell’ora che si metteva in movimento… fa venire i brividi.

Le 22 è un po’ prestino per andare a dormire, per due turisti, non trovate ? Più ragionevole le due di notte… magari dopo essere stati a una festa, a una cena o in una discoteca. Cos’ha di “particolare” quell’orario ? Vediamo se ci arrivate… sì, avete afferrato al volo… è l’orario in cui le coppiette si appartano !!!

Pia uscì di casa verso le 20.45… i ragazzi non vanno in camporella alle due di notte, con i genitori che, magari, li aspettano a casa. Escono, dicono ai genitori che vanno al cinema, o a trovare degli amici, e lo fanno dopo cena, indicativamente verso le 21… arrivano in macchina sulla piazzola… e verso le 22… stanno amoreggiando !

Ognuno ha i suoi orari, ovviamente, ma i SK sono come dei grandi squali bianchi, dei predatori, e si basano… sulle statistiche. Scelgono i posti più frequentati, e gli orari in cui ci sono più coppiette in giro. Le ventidue…

“Tu potevi vedere che loro non potevano dormire, o qualcosa…” Quel “qualcosa” lasciato lì, indefinito, inconfessabile…

Tu, che sei un guardone, anzi un SK in cerca di coppiette da assassinare, alle dieci di notte potevi VEDERE che loro non potevano dormire… o potevi VEDERE qualcosa d’altro. Cioè ? Che stavano facendo l’amore !

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