La camminata

 


Lo psicopatico osserva come cammina la ragazza…

 

Da un ottimo studio : (Book 2013) "Psychopathy and Victim Selection: The Use of Gait as a Cue to Vulnerability".

 

Bundy una volta affermò che “potrebbe riconoscere una vittima dal modo in cui lei camminava per strada, l'inclinazione della testa, il modo come si comportava.”

 

Gli individui psicopatici, in particolare, dovrebbero essere esperti nella sensibilità non verbale, data la loro abilità ad ingannare, manipolare e sfruttare gli altri (Hare, 2001). L’attenzione al il linguaggio del corpo, che è indicativo di vulnerabilità, darebbe agli assalitori psicopatici un netto vantaggio nella scelta delle vittime “facili”. A sostegno, una precedente ricerca, indica che i tratti psicopatici sono associati ad una miglior memoria di comportamenti sfruttabili (Camilleri, Kuhlmeier e Chu, 2010) e maggiore accuratezza nel giudicare l’assertività degli altri (Book, Quinsey, & Langford,2007) e vulnerabilità alla vittimizzazione (Wheeler et al., 2009).

 

Dal 15% al 25% dei carcerati sono psicopatici. Gli psicopatici sono responsabili del 50% dei crimini violenti. Sono stati definiti “predatori sociali”, e quindi sono particolarmente abili nello sfruttare le debolezze degli altri.

Frank (1988) ha proposto che per avere successo nello sfruttamento, un individuo debba essere abile nel riconoscere segnali di vulnerabilità nelle potenziali vittime. La predazione di successo dipende dalla disponibilità di segnali affidabili di vulnerabilità/debolezza della vittima.

 

Segni di vulnerabilità

 

Segni provenienti dal linguaggio del corpo sono affidabili indicatori di vulnerabilità. Richardson (1991) ha mostrato che gli uomini selezionavano in preferenza donne “sottomesse” come potenziali vittime, dopo aver osservato filmati di conversazione.  Quelle sottomesse usano gesti più piccoli delle mani o dei piedi. Al contrario, donne percepite come dominanti, usavano una gestualità più assertiva, o espansiva, delle braccia e delle gambe. Anche il contatto visivo, la postura del corpo, i gesti erano importanti.
Un particolare segnale del linguaggio del corpo è la camminata. Grayson (1981) ha notato che le persone vulnerabili camminano con un passo troppo lungo o troppo corto, movimenti unilaterali del corpo, movimenti gestuali, verso l’esterno, di braccia e gambe. Andatura lenta e passi piccoli. Movimenti poco fluidi, ed in generale un’esagerazione dei movimenti normali.

 

Nello studio della Book vengono mostrati, a dei carcerati violenti, filmati di donne che camminano per strada. Queste vengono classificate come vulnerabili in base al numero di volte che sono state vittimizzate, in passato, dopo l’età di 18 anni. La formulazione della domanda era molto ampia, dati i numerosi tipi di vittimizzazione che possono verificarsi, e gli effetti di qualsiasi vittimizzazione sono relativi. Se i partecipanti chiedevano chiarimenti, è stato chiesto loro di pensare alla vittimizzazione come uguale o maggiore al bullismo.

Ai carcerati era chiesto di valutare, con un punteggio da 1 a 10, la vulnerabilità delle vittime, con l’intento di derubarle (rapina). Non vulnerabili da 1 a 5 e vulnerabili da 6 a 10.

 


L’accuratezza, cioè ad alti punteggi assegnati dai carcerati, corrispondevano soggetti effettivamente vulnerabili (vittimizzati in passato), era proporzionale al punteggio ottenuti dai carcerati nella psicopatia (!), e in particolare, nel fattore 1 (interpersonale/affettivo, considerato il cuore della psicopatia).

 

In seguito è stato chiesto ai carcerati quali fattori avessero preso in considerazione, esempio se le ragazze erano sole, se vestissero con abiti costosi, se apparissero in buona forma, se sembrassero guardinghe, se tenevano le mani in tasca, se erano carine, ed è emerso che solo la camminata era significativamente correlata al fattore 1 della psicopatia, cioè gli psicopatici con alti punteggi nel fattore 1 osservavano soprattutto come le vittime camminavano.

 

 

Considerazioni mie

 

Lo studio dimostra che più uno è psicopatico (specie nel fattore 1), più aumenta la sua capacità di osservazione, e l’accuratezza nello scegliere la vittima che è effettivamente più vulnerabile, più debole, quella che Bundy chiama “vittima facile”.

Il segreto ? Osserva come cammina… un brivido mi scorre lungo la schiena…

Avete presente il leone della savana ? Scruta un branco di gazzelle… quale sceglierà ? La più giovane ? La più vecchia ? La più denutrita ? Quella che incede con passo malfermo, perché questo indica inequivocabilmente la sua debolezza.

Il SK fa esattamente la stessa cosa; da come cammina la ragazza, capisce se è debole psicologicamente, se è insicura, se è una “preda facile”, magari ammaliabile con un sorriso radioso che apra la conversazione… o magari si limiterà a osservarla per un po’, e cercare di capire dove si apparterà col suo ragazzo…

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