Sicuramente,
non lo dico solo io, parola di Silvia Della Monica (SDM).
Non so se avete letto il blog di Segnini, riguardo Spalletti. Dedica addirittura due lunghissimi post dal titolo emblematico : “La leggenda di Spalletti 1-2”.
“Leggenda”… l’autore, come
immagino sappiate, considera Lotti SK unico. Impresa titanica… sostenere una
tesi così palesemente ridicola… e ha avuto anche il coraggio di scriverci su un
libro !
Quel ritardato mentale di Lotti, alcolizzato,
che a mala pena sapeva fare la sua firma, che ha fatto la quarta elementare, e
che era letteralmente lo zimbello del paese, difficilmente avrebbe potuto
telefonare allo Spalletti, che dopo quella telefonata uscì a razzo da casa sua,
o telefonare alla moglie e fratello dicendogli di tenere la bocca chiusa, che
presto sarebbe uscito di galera…
Ciò implicava
conoscenze “particolari”, il numero di telefono della moglie e dei parenti, che
un ebete come Lotti non avrebbe mai potuto avere.
Stesso discorso
per le telefonate all’Allegranti, specie quella a Rimini; ve lo vedete Lotti,
che, senza saper leggere nè scrivere, consulta l’elenco telefonico di Rimini,
cercando la pensione dove stava l’Allegranti ?
Ecco l’interesse
“vitale”, di Segnini, a sminuire la complessa vicenda di Spalletti (e per
analogia quella dell’Allegranti), come un semplice desiderio del guardone di
non far sapere la sua attività segreta. Lo sapeva perfino la moglie (!), e
conviveva tranquillamente col fatto che suo marito avesse questo piccolo “vizietto”,
figurarsi se, in paese, non lo sapessero tutti !
Secondo Segnini,
Spalletti non aveva visto niente, aveva saputo, al bar, da “altri” dell’omicidio, “verso le 12”, quando già la notizia si era diffusa. La moglie si era confusa
sugli orari.
A tagliare la testa al toro, e a porre definitivamente una pietra tombale sulle acrobazie linguistiche, da funambolo della dialettica, di Segnini, ci pensa la stessa SDM, in un’intervista rilasciata nel 2019 a Paolo Cochi.
Cochi min 6.57 “ […] “quasi tutti
sono convinti che abbia visto qualcosa, perché riferì alla moglie, ancor prima
che…”
“Ma… non solo alla moglie, credo
che addirittura, se ricordo bene, lui fosse andato in un bar del paese, e
avesse detto che aveva visto dei morti ammazzati, che c’erano dei morti
ammazzati. Quando noi lo interrogammo, però, lui dette delle indicazioni
contrastanti disse “e l’ho letto dai giornali”, insomma sì… ci furono parecchie
contraddizioni, per cui fu arrestato per reticenza. Però, durante il periodo
del suo arresto che, per altro poteva essere limitato, visto il tipo di reato
che veniva contestato, avvenne l’altro omicidio.”
“Era un personaggio molto
sfuggente, difficile, come tutti coloro che fanno parte di questo ambiente di
guardoni, che poi noi dovemmo in qualche maniera indagare. Quindi… personalità
un po’ disturbate, facili anche alla menzogna, e… alla reticenza, anche perché un
po’ si vergognavano dell’attività che svolgevano, quindi… non facili… devo dire…
come personaggi, in grado di aiutare l’autorità giudiziaria, non ne avevano, in
verità, alcuna voglia, ma soprattutto avevano voglia di… mantenere i loro segreti,
più che altro.”
Cochi “Secondo lei era plausibile
che avesse visto qualcosa ? “
“Può darsi che avesse visto… non
sono in grado però di dire… perché questo non emerse dal processo, dall’inchiesta
che facemmo, se in realtà lui avesse avuto contatti o legami, con le persone
coinvolte nell’omicidio. Sicuramente,
disse cose che dimostravano che sulla scena del delitto c’era stato.”
I guardoni avevano voglia di
mantenere i loro segreti, e fin qui la banale considerazione di Segnini ci può
stare, ma purtroppo per lui, e per tutto il suo fantasioso castello di carte,
secondo un eccezionale magistrato, qual era SDM, che direttamente indagò su
Spalletti, questi era stato sulla SDC.
Sicuramente ! Nessun dubbio, caro Segnini. C’era stato… non si sa se avesse visto l’omicidio, la stessa SDM lo precisa, ma era stato lì, sulla scena del crimine, e di conseguenza aveva visto i corpi dei due poveri ragazzi !
Per dire “sicuramente”, un magistrato dev’essere in possesso di riscontri obiettivi. Avranno indagato su Fosco Fabbri, i rapporti con Spalletti, i testimoni (due) che dicono di aver sentito da Spalletti, al bar, dell’omicidio, PRIMA che la notizia trapelasse, o la moglie che verbalizza che Spalletti gli aveva detto che i corpi erano stati spostati, particolare NON noto ai giornali.
A questo proposito, Segnini supera sé stesso, dice che la moglie l’aveva saputo, come tutti, dopo, ma ancora una volta si era confusa, come sull’orario in cui Spalletti gli disse tutto… patetico. Quando serve, il testimone diventa inattendibile, eh ? Si confonde, non ricorda. Poi parlano di “bias cognitivi”… alla buona… direi semplicemente che qui si tratta di voler forzare i fatti a tutti i costi, per sostenere una tesi.
Segnini… rassegnati, la SDM dice “sicuramente
era stato sulla scena del crimine”, e un magistrato di quel calibro, non si
sbilancia in una simile affermazione, senza prima aver controllato tutto, ma
proprio tutto… cosa che noi “mostrologi” ci sogniamo di poter fare, con quella
profondità di indagine. Scommetto che prossimamente farfuglierai che anche SDM,
dopo molti anni, non ricorda bene…
A spanne… caro Segnini… alla
buona per intenderci, senza aver scartabellato verbali, letto articoli riguardo
alla vicenda, etc. etc. posso aggiungere che l’atteggiamento di Spalletti, che
si fa tranquillamente quattro mesi di galera, chiuso in un ostinato mutismo,
non è assolutamente giustificato dal semplice desiderio di non far sapere a
tutti che era un guardone ! Invochi spesso la logica, e poi sostieni una tesi
così banale, puerile e insulsa ? Non voleva far sapere che era un guardone…
maddaiiiii… mi tocca sempre citare Totò in questi casi “Ma mi faccia il piacere…”
E poi ? Con tutto quel casino, giornali etc, ormai tutti, ma proprio tutti, sapevano che Spalletti era un guardone, e lui ? Imperterrito, come una capra tibetana, insiste a non aggiungere nulla ? Se stava muto come un pesce, vuol dire che c'erano ben altri motivi...
Riflessioni, dal caso
Spalletti, sul MdF.
Entrambi sono due guardoni, e
frequentano gli stessi luoghi. Si conoscono ? Il MdF, nella sua incessante e
febbrile attività, ha permesso che qualche guardone potesse riconoscerlo ? Nell'ipotesi Amicone, JB conosceva Pacciani, e secondo Alessio Fioraventi, di nuovo entrambi erano
guardoni. Che razza di rapporti aveva il MdF coi guardoni ? Domanda da un
milione di dollari (valuta USA…) ? E il famoso “Ulisse”, e “l’americano”, da
dove spuntano fuori ?
Il MdF faceva parte dell’allegra combriccola, ma è stato così accorto da non far sospettare a nessuno dei “colleghi” che potesse essere l’assassino ? Li terrorizzava, per caso ? Rischioso… cerco, a tentoni, di inquadrare la sua attività di guardone, all’interno dell’ambiente dei guardoni, e l’eventuale rapporto con questi.
Secondo me nessuno di loro
sapeva, o sospettava, non per niente Spalletti stesso si permette di fare il
gradasso, quando dice che aveva proposto a Fosco Fabbri di costituire delle
specie di ronde, alla ricerca del MdF… lui e Fabbri, alla caccia di un ipotetico MdF ? La vedo dura…
una balla, sicuramente, visto che in quei quattro mesi se l’è fatta
letteralmente sotto, dalla paura.
Spalletti ha visto qualcosa,
questo è assodato… e il MdF non poteva sapere esattamente cosa. Lo stesso con l’Allegranti: il MdF non poteva sapere se Mainardi avesse detto qualcosa. In entrambi i casi, stile
Zodiac… telefonate a ripetizione.
Spalletti stava zappando l’orto,
arriva una telefonata, risponde, e dice alla moglie che deve andare via subito,
si precipita fuori di casa. Un appuntamento col mostro che lo minaccia (lui e i
suoi familiari), lo ricatta, e magari gli promette che sarebbe uscito ? Come nella
telefonata alla moglie e al fratello (Dino) di Spalletti :
“Ditegli che stia zitto e
tranquillo, che presto sarà scagionato, presto uscirà di carcere, però… gli sta
bene un po’ di galera a quello scemo. Che gli è saltato in mente di dire aveva
saputo dei morti dai giornali, quando i giornali sono usciti con la notizia la
mattina dopo ? “
Chi, se non il MdF può avere la
boccia di cristallo che prevede, a breve, il prossimo omicidio, e quindi la
scarcerazione di Spalletti ? Quella
telefonata proviene, per definizione, dal MdF!
Mi rimane il dubbio se il MdF
abbia avuto l’ardire di incontrare faccia a faccia Spalletti, quando questi è
uscito da casa, o se le minacce siano arrivate esclusivamente per via indiretta.
Siamo sempre lì… si conoscevano, prima ? Può anche essere, ciò non implica che
Spalletti sapesse che l’altro era il MdF.
Il MdF “chiude la bocca” a
Spalletti, che per quattro mesi si comporta come un monaco tibetano, lo fa
rilasciare, e poi non lo ammazza ? Oddio… poteva anche essere che Spalletti, in
seguito, venisse sorvegliato dagli inquirenti, troppo rischioso andare a
liquidarlo.
Io non credo che Spalletti
sapesse chi fosse il MdF, forse lo conosceva solo come guardone, uno come tanti…
ma se avesse saputo il nome dell’assassino, non credo che avrebbe taciuto,
specie dopo la recente morte di un noto personaggio… a meno che questi avesse
qualche forma di protezione “illustre”, ma questo è il campo delle fantasie di Palego…
"Last but not least", il MdF si è dato da fare per uno scopo utilitaristico: impedire che Spalletti parlasse. Se avesse visto realmente qualcosa, l'assassino non poteva saperlo, cosa di cui invece era sicura la SDM, ma non poteva correre questo rischio, e Spalletti doveva tacere a tutti i costi. In questo frangente, però, il MdF ha unito l'utile al dilettevole: col successivo delitto ha rivendicato anche il precedente !
Tutti sono venuti a conoscenza che Spalletti non era il MdF, nessun "usurpatore" dunque, "occhio ragazzi", là fuori ci sono sempre io, proprio come avrebbe scritto Zodiac...
Nessun commento:
Posta un commento
Commento in attesa di approvazione
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.