Mi interesso a vari SK. Il MdF,
che molti reputano “unico”, in realtà ha svariate caratteristiche in comune con
certi suoi “colleghi”… e lo stesso vale per il suo alter ego, Zodiac.
Quando leggo le storie dei SK, lo faccio in un’ottica
particolare: più o meno inconsciamente, cerco analogie e differenze con Zodiac
ed il MdF, per imparare a conoscerli sempre più a fondo. Lo so… è una
fissazione…
Un bellissimo libro, che vi consiglio di leggere, è “Mindhunter, la storia vera del primo cacciatore di SK americano”, di John Douglas. L’autore è il famoso ex investigatore dell’FBI che, in pratica, ha inventato il criminal profiling. Famosissima è la sua classificazione dei SK, in organizzati e disorganizzati. Dal suo libro prendo note sparse, inerenti al “caso” che ci interessa veramente.
“Il comportamento riflette la personalità.
Inoltre,
più un criminale è abile e più si sforza di depistarci, più indizi
comportamentali si lascia alle spalle.
Come Sir Arthur Conan Doyle disse per bocca del suo Sherlock Holmes: «L’eccezionalità costituisce sempre un indizio. Più anonimo e comune è un delitto, più diventa difficile risolverlo». In altre parole, più informazioni comportamentali abbiamo, più completi saranno il profilo e l’analisi che offriremo alla polizia locale. Ancora: migliore è il profilo fornito, maggiori saranno le possibilità di restringere la rosa dei sospetti e arrivare così all’individuazione del colpevole.”
Interessante… più è scaltro e furbo, più
lascia tracce. Il nascondere, o trasportare altrove i cadaveri, è tipico dei SK
organizzati. Trovare un corpo dopo mesi, rende difficile stabilire la causa della
morte e anche l’ora del decesso diventa meno sicura. Il “furbetto” però non sa
che più “siti”, più luoghi dove la sua attività si manifesta, diventano noti agli inquirenti, e più preciso
diventa il Geographical Profiling. Le autorità disporranno del sito dell’omicidio,
e di quello dove deposita i cadaveri !
Inoltre, c’è una grossa complicazione.
Uccidere, caricare il corpo in macchina, trasportarlo a distanza, magari molti
chilometri, perdere tempo a “seppellirlo” più o meno bene, sono tutte attività
che aumentano enormemente il rischio di essere intercettati da un’auto della
polizia, un posto di blocco. Più tempo il SK passa “fuori da casa”, in tutti
gli atti connessi all’omicidio e a quello che ne deriva, più cresce, in maniera
esponenziale, il rischio.
Z/MdF, una sigla che riunisce i due
gemellini, lasciavano lì dov’erano i cadaveri (eccetto Scopeti). Disorganizzato
? Dal punto di vista psicologico sì, ma a ben vedere potrebbe invece essere una
caratteristica da “super-organizzato” ! Può trattarsi di un SK impulsivo, che
non pianifica, non sofisticato, o invece di una mente diabolica che “sa” che
più cerca di depistare le indagini, più si dà la zappa sui piedi.
Curiosamente… Zodiac, nella sua lettera
del 9/11/1969 scrive:
“So I shall change the way the collecting of slaves. I shall no longer
announce to anyone. When I comitt my murders, they shall look like routine robberies, killings of
anger, & a few fake accidents, etc.”
E’ quella che io chiamo “modalità silenziosa”, o “basso profilo”. Omicidi anonimi che sembrino, come
scrive lui, rapine di routine, omicidi di rabbia, falsi incidenti. Notate che
non rinuncia affatto a collezionare schiavi, ma perseguirà il suo folle delirio
in modo anonimo.
Purtroppo lo fece… eccome… e probabilmente nella maggioranza dei suoi assalti ! Forse, in Toscana, con l’esperienza accumulata, è stato così bravo da commettere omicidi sotto il naso degli inquirenti (prostitute, omosessuali), senza che nessuno potesse ricollegarli al MdF. Dovrei controllare… mi pare che in molti di questi omicidi non sia stata usata un’arma da fuoco… la famosa Beretta era riservata ai casi “ad effetto”, o, meglio, per non alimentare il filone interpretativo che considera il suo scopo terrorizzare, ai casi in cui la sua patologia poteva estrinsecarsi liberamente, con le mutilazioni.
Scrive Douglas, a proposito di un suo collega :
“Bob era un artista degli accenti. Poteva spacciarsi per un italiano, un ebreo, un immigrato irlandese o un perfetto WASP. Non si limitava infatti a cambiare la voce, ma modificava anche la scelta dei vocaboli e la dizione.”
Ecco una possibile risposta a chi si alambicca, da anni, sugli
accenti delle presunte telefonate del MdF. C’è chi è capace di simulare
accenti diversi, o la mancanza di accento ! Pensate che questa “tecnica” fosse
sconosciuta ad un investigatore del CID ? Non vi sembra “caricaturale” l’accento
di JB nella deposizione al processo ? Amicone dice che JB non parlava affatto
così, alla “Ollio” !
A questo proposito aggiungo il commento di un utente su Youtube. Dice che un suo conoscente parlò una volta sola con JB, quindi non può essere Amicone, che ebbe numerose conversazioni di persona, e al telefono, con JB. Non fate troppo caso ai nomignoli che affibbia a JB, è un tipo strano... a me non fanno ridere per niente, ma l'importante è quello che gli disse il suo conoscente.
"
Secondo il mio interlocutore (del quale ho poi perso le tracce
e su cui non posso garantire la percentuale di attendibilità,a meno che decida
di cadere nel nesismo) J.B.
parlava un italiano perfetto,con una minima e quasi impercettibile cadenza
anglosassone,sicuramente lontana anni luce da ciò che tutti abbiamo
ascoltato."
Bob poteva simulare di essere
un italiano o un perfetto WASP: un bianco, anglosassone, di religione
protestante… “Joe”, da italo-americano, poteva flippare fra le due nazionalità
a proprio piacimento, e la sua lunghissima permanenza in Toscana, avrà aggiunto
al suo “arsenale” il dialetto toscano, alla bisogna…
Ancora, dal libro di Douglas :
“Il desiderio di lavorare
con la polizia era un altro interessante dettaglio che avremmo
riscontrato con frequenza nel corso dei nostri studi. La motivazione
fondamentale degli stupratori e dei serial killer è il desiderio di dominio, manipolazione e
controllo. Se si pensa che moltissimi di loro sono dei perdenti,
persuasi di essere stati truffati dalla vita, e che moltissimi hanno subito
violenze fisiche o psicologiche, non deve sorprendere che una delle loro
principali fantasie sia proprio diventare agenti di polizia.
Il poliziotto incarna il potere e
l’autorevolezza. Quando viene chiamato, è autorizzato a fare del male ai
cattivi soggetti nell’interesse della comunità. Le nostre ricerche hanno
dimostrato che, mentre sono pochi i poliziotti che si macchiano di crimini
violenti, sono molti i
serial killer che hanno cercato inutilmente di arruolarsi nella polizia
prima di accontentarsi di lavori in qualche modo affini, come il vigilante o il guardiano notturno. In
alcuni dei nostri profili, ci capitò di scrivere che il soggetto ricercato guidava probabilmente un’auto
del tipo impiegato dalla polizia, e in certi casi capitò addirittura che
utilizzasse una vecchia
autopattuglia.
Oggi non manchiamo mai di prendere in
considerazione la possibilità che un soggetto tenti di intrufolarsi tra gli investigatori. Anni
dopo, quando lavorava al caso Arthur Shawcross, il mio collega Gregg McCrary
dichiarò
del tutto correttamente che l’assassino era ben noto alla
polizia, che ne frequentava i ritrovi, e che dagli agenti ricavava informazioni
importanti.”
Agente di polizia… un’autopattuglia… viene a conoscenza di dettagli importanti sulle ricerche... Filastò,
da lassù sono sicuro che sorride, compiaciuto. Ci eri arrivato vicinissimo,
caro Filastò, solo che non si trattava di un agente di polizia, ma di un ex-CID
! Avevi intuito che questo bastardo conoscesse come si muovevano gli
investigatori, e riuscisse ad avere informazioni a cui una persona qualunque
non poteva accedere. Chissà quali erano i rapporti fra un noto soggetto, e le
autorità locali, “io canosceva tutti”…
Zodiac usò lo stratagemma della forte
torcia, per illuminare Mageau e la Ferrin… stavano per mostrare i documenti a
quello che credevano un poliziotto di
ronda, come hai ipotizzato tu, più volte, grande Nino !
Ci sono molte altre considerazioni di Douglas veramente illuminanti, ne discuterò in prossimi post, della serie “Perle di saggezza”.
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