“Kind presume che l’assassino agisca così come un rifornitore
si comporterebbe per recarsi dai vari clienti. Reputa che si troverebbe un
posto centrale da dove poter raggiungere le sue mete. Ma non si limita a
questo. Studia anche le ore in cui si consumano gli agguati e ritiene che quando più avvengono a notte
fonda tanto più devono essere lontani dal luogo di residenza dell’assassino.
Viceversa, gli attacchi in prossimità dell’alba dovrebbero avvenire più vicino
alla sua abitazione. Infatti, ragiona Kind, il suo rientro a casa deve
essere protetto dall’oscurità.”
Il passaggio è fuorviante, nei termini usati. La notte “fonda”
sembrerebbe intendere un’ora tarda, ma invece viene prima dell’alba. Corretto è
considerare notte fonda = presto e alba = tardi !
In realtà, Kind si è espresso più chiaramente, ecco le sue
esatte parole, in due dichiarazioni :
“If the killer seeks his victims
wherever he can find them and then returns to his base as quickly as possible,
he will have the tendency to attack later in the day the closer he is to base.
The reason for this tendency is to minimize the risk of being held up on the
way home should the crime be swiftly discovered.”
“Se il killer cerca le sue vittime dovunque possa trovarle e
ritorna alla sua base il più rapidamente possibile, avrà la tendenza ad attaccare tanto più tardi
nella giornata, quanto più è vicino a casa. La ragione per questa
tendenza è minimizzare il rischio di essere fermato sulla via del ritorno a
casa, nel caso il crimine venga scoperto rapidamente “
Altrove, non in questo articolo, ribadisce :
“ Il SK ha bisogno
dell’oscurità, e cerca di sviare le indagini sul luogo della sua residenza.
I crimini commessi la
sera presto sono più lontani da casa, mentre quelli commessi ad ora tarda sono più vicini
a casa.”
Scrivo ha frainteso clamorosamente le parole di Kind ! Arriva alla conclusione diametralmente opposta; dev'essere stato l'uso di "notte fonda" e "alba", che l'ha confuso.
Il concetto è semplice, siccome il SK vuole tornare a casa col
buio, non con la luce, quanto più lontano colpisce, tanto più parte prima ! E’
come un viaggiatore che deve fare un percorso. Quanto più questo è lungo, tanto prima
si mette in marcia. Se il delitto avviene lontano da casa, deve colpire
relativamente “presto”, per avere il tempo di ritornare a casa ancora col
buio.
Ne consegue che i delitti commessi “PRESTO”, sono quelli più
lontani da casa sua. Quando invece colpisce vicino a casa, in teoria può scegliere l’orario che
più gli aggrada.
Luce e buio sono certamente molto importanti, ma ci possono
essere dei fattori altrettanto vincolanti: uno di questi è dato dalla
vittimologia, il comportamento cioè delle vittime, e l’altro lo stato di
famiglia del SK.
Abbiamo detto che se colpisce lontano da casa, deve partire
presto, ed in sostanza COLPIRE presto. Su questo non ci piove, non può
comprimere lo spazio, ed il tempo di percorrenza. Delitti commessi
relativamente presto, sono quelli lontano da casa, non c’è niente da fare.
Ma se decide di colpire vicino a casa, come si comporterà ? Potrebbe colpire presto o tardi, tanto fa sempre in tempo a tornare a casa col buio.
Qui, secondo me, entra in gioco, prepotentemente, la vittimologia e lo
stato di famiglia. Un SK che vive da solo non ha vincoli, e se decide di
colpire vicino a casa, abbiamo visto che può scegliere in che orario colpire.
Ma c’è un primo paletto: le vittime. Nel caso del MdF, e delle coppiette, l’orario
delle vittime, le loro abitudini, è certamente un fattore vincolante della
massima importanza. Specie nei periodi di massima allerta, di panico sociale,
le coppiette tendevano a tornare presto a casa. I genitori vivevano in un
costante stato di apprensione. Molti prestavano la casa ai figli, pur di non
lasciarli uscire per i loro incontri amorosi. Difficile, quindi, che una
coppietta si imboscasse tardi, poco prima dell’alba. Questo fattore, già da solo,
spiegherebbe il fatto che molti omicidi sono stati commessi tra le 23 e le 24,
l’ora della morte ! Coppiette che nei mesi estivi, nei giorni prefestivi (!) si
trovavano per amoreggiare e tornare a casa in un orario considerato ancora
accettabile, sicuro (anche se così non era, purtroppo…).
Ecco quindi che se colpisce vicino a casa, pur potendo scegliere quando colpire, sono le vittime che, in ultima analisi, dettano l'orario. Da ciò il fatto che la gran maggioranza dei delitti avviene NON a ora tarda, perchè a quell'ora ci sono meno coppiette in giro.
C'è un'altra considerazione da fare, possibile che tutte le coppiette si comportassero esattamente allo stesso
modo ? Difficile crederlo… i giovani sono spesso incoscienti. Ho letto che
alcune coppiette si recavano appositamente in piazzole dove erano avvenuti dei
delitti ! Così… per il gusto del brivido, “famolo strano”. Altre, la gran maggioranza,
ovviamente agivano in senso opposto, più razionale. Si radunavano in posti
relativamente centrali, quasi sulla strada, pensate a Baccaiano ! Alcuni
andavano in massa, 5 o 6 automobili vicine, disposte magari a semicerchio, come
i cow-boy quando piazzavano i carri, per difendersi dagli attacchi degli
indiani.
Di sicuro il SK ha avuto a disposizione coppiette anche in
orari più tardi, diciamo alle due o alle tre di notte, ma non ha mai colpito in
quegli orari, come mai ? * D’accordo, la gran maggioranza delle “occasioni”
capitava fra le 23 e le 24, per le considerazioni sopra esposte, ma possibile
che non ci sia mai stata un’eccezione alla regola ? Qui, secondo me, entra in
gioco il secondo fattore : la famiglia del SK. Rientrare alle tre o alle
quattro di notte, non era facile da spiegare ad una moglie ! Molto più facile
giustificare un rientro verso l’una di notte, il SK poteva dire di essere
andato al bar, tanto per dire. Ne consegue che il fatto che nessun delitto sia
avvenuto a notte tarda, implica che oltre alla vittimologia, lo stato di
famiglia condizionava pesantemente l’orario scelto per colpire.
In sostanza, se avessimo avuto uno o più omicidi verso le due-tre
di notte, sarebbe stato “verosimile” ipotizzare che il SK vivesse da solo. Il
fatto che ciò non sia mai accaduto, rende “probabile” l’ipotesi che il SK
avesse una famiglia, alla quale dover dare delle spiegazioni.
Considerazioni finali.
1) Gli omicidi commessi presto, sono quelli più lontano da
casa sua. Chi pensa ad una residenza del SK nel Mugello, deve considerare
attentamente che proprio negli omicidi del 1974 e del 1984, il SK ha “agito” presto, quindi
probabilmente il Mugello è proprio la zona più distante da casa sua ! **
2) Dato che non ha mai colpito a notte veramente fonda, è
probabile che il SK avesse avuto una famiglia.
Vi pare poco ?
* Sabrina Carmignani, nel verbale del 9/9/1985 dice :
"Molte altre volte, sempre col mio fidanzato e con altri amici, ci siamo recati nel posto di cui sopra. In qualche circostanza ho notato delle macchine con a bordo una sola persona, di sesso maschile. Ciò a tarda notte verso le ore 1,00 - 2,00 [...]"
Verso l'1-2 di notte ! Paradossalmente... dev'essere stata quest'abitudine di andarci "tardi" a salvarla... il SK colpiva di preferenza fra le 23 e le 24, "teneva famiglia"... !
** Riporto qui quanto ho già scritto in un altro post, riguardo
ai due omicidi nel Mugello.
Nel 1974 l’omicidio è avvenuto verso le 23.45 secondo la
testimonianza di una coppia che, transitando su via Ponte d'Annibale, ha udito
alcuni colpi di pistola. Le 23.45 è relativamente tardi, MA… erano all'incirca le 21.30
quando Stefania salì sull'automobile di Pasquale. I due percorsero un breve
tratto di strada per andare ad appartarsi nei pressi del fiume Sieve in
località Rabatta, frazione a metà strada fra Borgo San Lorenzo e Vicchio.
La macchina partì alle 21.30 e poco dopo arrivò sulla
piazzola. Il SK li aveva seguiti ? O era già lì ad aspettarli ? In entrambi i casi era già lì, in zona ! Vengono uccisi
ben due ore dopo il loro arrivo sulla piazzola. Avevano dei dissapori come
coppia, ed è possibile che siano rimasti a lungo a “discutere”, prima della decisione
di avere un rapporto sessuale, o comunque di amoreggiare. Possibile che il SK sia arrivato, per caso, proprio quando
stavano iniziando i preliminari amorosi ? Improbabile. Sia che li avesse seguiti, sia che si fosse già appostato in quella piazzola, è stato lì, pazientemente, ad aspettare
l’evolversi della situazione. Il dato importante è che la coppia era sul luogo dove poi avverrà
l’omicidio, PRESTO, alle 21.30.
Adesso il 1984. A Vicchio sono le 21.15 quando Claudio Stefanacci, ventidue anni,
e Pia Rontini, diciotto anni, escono di casa, attraversano corso del Popolo ed
entrano nella Fiat Panda allontanandosi dal centro del paese. Mezz’ora più
tardi, cinque colpi di arma da fuoco rimbombano nella campagna, lungo la
Sagginalese, ad una trentina di metri da quell’ansa che forma il Sieve prima di
proseguire il suo corso verso Dicomano.
Guarda caso si sono mossi quasi nello stesso orario della
Pettini e Gentilcore, alle 21.15, e alle 21.45 erano già morti.
Con buona pace di chi pensa ad una residenza del MdF nel
Mugello, questi due omicidi sono stati quindi commessi relativamente presto,
rispetto agli altri casi, e quindi proprio il Mugello dovrebbe essere la zona
più lontana dalla residenza del MdF, stando alle considerazioni di Stuart Kind.
Aggiungo altre considerazioni. Nel 1984 ha colpito (molto)
presto, vuol dire che alla 21.30/21.45 era già lì, nel Mugello ! Il MdF è un
tipo metodico, che programma tutto, e che segue sempre lo stesso copione, salvo
incidenti (Baccaiano, Giogoli). E’ molto probabile che anche nel 1974, sempre
nel Mugello, fosse già lì, alle 21.30 ! Si comporta sempre allo stesso modo, se deve colpire lontano da casa, parte presto. L’ora
della morte della Pettini e Gentilcore, due ore dopo il loro arrivo sul posto, è stata determinata dal fato. Fu la loro
decisione di avere un rapporto sessuale, che ne ha determinato la morte. Se, dopo la “discussione”,
avessero scelto di tornare a casa, senza amoreggiare, forse si sarebbero salvati. O se la
discussione fosse finita “male”, con un litigio.
Il mostro non ha mai colpito
coppie che stavano solo parlando; in nessun omicidio la coppia era completamente vestita. Anche a Baccaiano, dalle foto si vede che la Migliorini, che era sul sedile posteriore, si stava sistemando le mutandine. Lì il mostro è arrivato tardi, a rapporto già consumato, ed è un caso particolare, come la dinamica successiva ha mostrato.
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