A che ora sei rientrato ?


Dal libro di Valerio Scrivo “Occhio Ragazzi”.

 

“Kind presume che l’assassino agisca così come un rifornitore si comporterebbe per recarsi dai vari clienti. Reputa che si troverebbe un posto centrale da dove poter raggiungere le sue mete. Ma non si limita a questo. Studia anche le ore in cui si consumano gli agguati e ritiene che quando più avvengono a notte fonda tanto più devono essere lontani dal luogo di residenza dell’assassino. Viceversa, gli attacchi in prossimità dell’alba dovrebbero avvenire più vicino alla sua abitazione. Infatti, ragiona Kind, il suo rientro a casa deve essere protetto dall’oscurità.”

 

Il passaggio è fuorviante, nei termini usati. La notte “fonda” sembrerebbe intendere un’ora tarda, ma invece viene prima dell’alba. Corretto è considerare notte fonda = presto e alba = tardi !

In realtà, Kind si è espresso più chiaramente, ecco le sue esatte parole, in due dichiarazioni :


“If the killer seeks his victims wherever he can find them and then returns to his base as quickly as possible, he will have the tendency to attack later in the day the closer he is to base. The reason for this tendency is to minimize the risk of being held up on the way home should the crime be swiftly discovered.”

 

“Se il killer cerca le sue vittime dovunque possa trovarle e ritorna alla sua base il più rapidamente possibile, avrà la tendenza ad attaccare tanto più tardi nella giornata, quanto più è vicino a casa. La ragione per questa tendenza è minimizzare il rischio di essere fermato sulla via del ritorno a casa, nel caso il crimine venga scoperto rapidamente “

 

Altrove, non in questo articolo, ribadisce :

 

“ Il SK ha bisogno dell’oscurità, e cerca di sviare le indagini sul luogo della sua residenza. I crimini commessi la sera presto sono più lontani da casa, mentre quelli commessi ad ora tarda sono più vicini a casa.”

Il concetto è semplice, siccome il SK vuole tornare a casa col buio, non con la luce, quanto più lontano colpisce, tanto più parte prima ! E’ come un viaggiatore che deve fare un percorso. Quanto più lungo è, tanto prima si mette in marcia. Se il delitto avviene lontano da casa, deve colpire relativamente “presto”, per avere il tempo per ritornare a casa ancora col buio.

Ne consegue che i delitti commessi “PRESTO”, sono quelli più lontani da casa sua. Quando invece colpisce vicino a casa, in teoria può scegliere l’orario che più gli aggrada.

Vedere il tutto come buio e luce può confondere. Nessuno di questi SK colpisce in pieno giorno, con le dovute eccezioni, vedi 3° omicidio di Zodiac. Io preferisco, rispetto alla dicotomia luce/buio quella fra orario compatibile e non compatibile.

Luce e buio sono certamente molto importanti, ma ci possono essere dei fattori altrettanto vincolanti: uno di questi è dato dalla vittimologia, il comportamento cioè delle vittime, e l’altro lo stato di famiglia del SK.

Abbiamo detto che se colpisce lontano da casa, deve partire presto, ed in sostanza COLPIRE presto. Su questo non ci piove, non può comprimere lo spazio, ed il tempo di percorrenza. Delitti commessi relativamente presto, sono quelli lontano da casa, non c’è niente da fare.

Ma se decide di colpire vicino a casa, come si comporterà ? Potrebbe colpire presto o tardi, tanto fa sempre in tempo a tornare a casa col buio.

Qui, secondo me, entra in gioco, prepotentemente, la vittimologia e lo stato di famiglia. Un SK che vive da solo non ha vincoli, e se decide di colpire vicino a casa, abbiamo visto che può scegliere in che orario colpire. Ma c’è un primo paletto: le vittime. Nel caso del MdF, e delle coppiette, l’orario delle vittime, le loro abitudini, è certamente un fattore vincolante della massima importanza. Specie nei periodi di massima allerta, di panico sociale, le coppiette tendevano a tornare presto a casa. I genitori vivevano in un costante stato di apprensione. Molti prestavano la casa ai figli, pur di non lasciarli uscire per i loro incontri amorosi. Difficile, quindi, che una coppietta si imboscasse poco prima dell’alba. Questo fattore, già da solo, spiegherebbe il fatto che molti omicidi sono stati commessi tra le 23 e le 24, l’ora della morte ! Coppiette che nei mesi estivi, nei giorni prefestivi (!) si trovavano per amoreggiare e tornare a casa in un orario considerato ancora accettabile, sicuro (anche se così non era, purtroppo…).

Possibile che TUTTE si comportassero esattamente allo stesso modo ? Difficile crederlo… i giovani sono spesso incoscienti. Ho letto che alcune coppiette si recavano APPOSITAMENTE in piazzole dove erano avvenuti dei delitti ! Così… per il gusto del brivido, “famolo strano”. Altre, la gran maggioranza, ovviamente agivano in senso opposto, più razionale. Si radunavano in posti relativamente centrali, quasi sulla strada, pensate a Baccaiano ! Alcuni andavano in massa, 5 o 6 automobili vicine, disposte magari a semicerchio, come i cow-boy quando piazzavano i carri, per difendersi dagli attacchi degli indiani.

Di sicuro il SK ha avuto a disposizione coppiette anche in orari più tardi, diciamo alle due o alle tre di notte, ma non ha mai colpito in quegli orari, come mai ? * D’accordo, la gran maggioranza delle “occasioni” capitava fra le 23 e le 24, per le considerazioni sopra esposte, ma possibile che non ci sia mai stata un’eccezione alla regola ? Qui, secondo me, entra in gioco il secondo fattore : la famiglia del SK. Rientrare alle tre o alle quattro di notte, non era facile da spiegare ad una moglie ! Molto più facile giustificare un rientro verso l’una di notte, il SK poteva dire di essere andato al bar, tanto per dire. Ne consegue che il fatto che nessun delitto sia avvenuto a notte tarda, implica che oltre alla vittimologia, lo stato di famiglia condizionava pesantemente l’orario scelto per colpire.

In sostanza, se avessimo avuto uno o più omicidi verso le due-tre di notte, sarebbe stato “verosimile” ipotizzare che il SK vivesse da solo. Il fatto che ciò non sia mai accaduto, rende “probabile” l’ipotesi che il SK avesse una famiglia, alla quale dover dare delle spiegazioni.

 

Considerazioni finali.

1) Gli omicidi commessi presto, sono quelli più lontano da casa sua. Chi pensa ad una residenza del SK nel Mugello, deve considerare attentamente che proprio negli omicidi del 1974 e del 1984, il SK ha “agito” presto, quindi probabilmente il Mugello è proprio la zona più distante da casa sua ! **

2) Dato che non ha mai colpito a notte veramente fonda, è probabile che il SK avesse avuto una famiglia.

 

Vi pare poco ?

* Sabrina Carmignani, nel verbale del 9/9/1985 dice :
"Molte altre volte, sempre col mio fidanzato e con altri amici, ci siamo recati nel posto di cui sopra. In qualche circostanza ho notato delle macchine con a bordo una sola persona, di sesso maschile. Ciò a tarda notte verso le ore 1,00 - 2,00 [...]"
Verso l'1-2 di notte ! Paradossalmente... dev'essere stata quest'abitudine di andarci "tardi" a salvarla... il SK colpiva di preferenza fra le 23 e le 24, "teneva famiglia"... !

 

** Riporto qui quanto ho già scritto in un altro post, riguardo ai due omicidi nel Mugello.

 

Nel 1974 l’omicidio è avvenuto verso le 23.45 secondo la testimonianza di una coppia che, transitando su via Ponte d'Annibale, ha udito alcuni colpi di pistola. Le 23.45 è tardi, MA… erano all'incirca le 21.30 quando Stefania salì sull'automobile di Pasquale. I due percorsero un breve tratto di strada per andare ad appartarsi nei pressi del fiume Sieve in località Rabatta, frazione a metà strada fra Borgo San Lorenzo e Vicchio.

 

La macchina partì alle 21.30 e poco dopo arrivò sulla piazzola. Il SK li aveva seguiti ? Era già lì ad aspettarli ? Vengono uccisi ben due ore dopo il loro arrivo sulla piazzola. Avevano dei dissapori come coppia, ed è possibile che siano rimasti a lungo a “discutere”, prima della decisione di avere un rapporto sessuale. Possibile che il SK sia arrivato proprio quando stavano iniziando ad amoreggiare ? O è stato lì, pazientemente, ad aspettare l’evolversi della situazione ? Il dato importante è che la coppia era sul luogo dove poi avverrà l’omicidio, PRESTO, alle 21.30.

 

Adesso il 1984. A Vicchio sono le 21.15 quando Claudio Stefanacci, ventidue anni, e Pia Rontini, diciotto anni, escono di casa, attraversano corso del Popolo ed entrano in una Fiat Panda allontanandosi dal centro del paese. Mezz’ora più tardi cinque colpi di arma da fuoco rimbombano nella campagna, lungo la Sagginalese, ad una trentina di metri da quell’ansa che forma La Sieve prima di proseguire il suo corso verso Dicomano.

Guarda caso si sono mossi quasi nello stesso orario della Pettini e Gentilcore, alle 21.15, e alle 21.45 erano già morti.

 

Con buona pace di chi pensa ad una residenza del MdF nel Mugello, questi due omicidi sono stati quindi commessi relativamente presto, rispetto agli altri casi, e quindi proprio il Mugello dovrebbe essere la zona più lontana dalla residenza del MdF, stando alle considerazioni di Stuart Kind.

 

Aggiungo altre considerazioni. Nel 1984 ha colpito (molto) presto, vuol dire che alla 21.30/21.45 era già lì, nel Mugello ! Il MdF è un tipo metodico, che programma tutto, e che segue sempre lo stesso copione, salvo incidenti (Baccaiano, Giogoli). E’ molto probabile che anche nel 1974, sempre nel Mugello, fosse già lì, alle 21.30 ! Si comporta allo stesso modo. L’ora della morte della Pettini e Gentilcore è stata determinata dal fato. Fu la loro decisione di avere un rapporto sessuale, due ore dopo che erano arrivati lì, che ne ha determinato la morte. Paradossalmente, se dopo la “discussione”, avessero scelto di tornare a casa, forse si sarebbero salvati ! O se la discussione fosse finita “male”. Non mi sembra che il mostro abbia mai colpito coppie che stavano solo parlando. Dovrei ricontrollare tutti i casi, ma credo che in nessun omicidio la coppia fosse completamente vestita. Anche a Baccaiano, la Migliorini era sul sedile posteriore, dove probabilmente aveva appena finito di rivestirsi, ma è un caso particolare, come la successiva dinamica. ha mostrato.

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