Aristotele e il sillogismo

Il sillogismo non accresce la conoscenza, ma a volte può chiarire le idee...

In un articolo del Giornale,  lo psichiatra criminologo Massimo Picozzi, dice:

"Direi che dal punto di vista della lettura semplice la scena del crimine ci parla di un solo assassino. Quella è una scena del crimine disorganizzata, con un numero di colpi importante, con tracce di sangue importanti. E quindi che un’altra persona sia intervenuta senza sporcarsi, senza sporcare le scarpe, mi sembra veramente del tutto improbabile. Una scena del crimine disorganizzata ci parla di un discontrollo emotivo, passionale.
E devo dire che di casi in cui ci siano omicidi di tipo passionale per qualsiasi cosa - un rifiuto, qualcosa che abbia innescato le emozioni - casi in cui un omicidio passionale venga eseguito da due persone sono pressoché rari se non assenti”.

Si tratta di un classico sillogismo aristotelico, dove, accettate le premesse (maggiore e minore),  la conclusione che ne deriva è una sola.

In Analytica Priora I, 1 (24b18-20), Aristotele scrive:

“Συλλογισμς δέ στι λόγος ν τεθέντων τινν τερόν τι τν κειμένων ξ νάγκης συμβαίνει τ τατα εναι.”

“Il sillogismo è un discorso nel quale, poste certe cose, un’altra cosa, diversa da quelle poste, consegue di necessità, perché queste cose sono così.”

Famoso è l’esempio:

Tutti gli uomini sono mortali.

Socrate è un uomo.

Socrate è mortale.

 

Qui abbiamo:
 
Tutti gli omicidi passionali sono commessi da un solo aggressore (dalla letteratura).
L’omicidio di Garlasco è passionale (quasi tutti gli esperti sono concordi: furia omicida, numerosi colpi, disorganizzato etc.).
L’omicidio di Garlasco è stato commesso da un unico assassino.


Possibile che gli innocentisti non ci arrivino ? Occorre scomodare le sette sataniche ? Mutande colorate ? Festini con 4/5 partecipanti ? Colazioni di gruppo ? Sicari piombati dagli USA ?
Per passionale si intende che aggressore e vittima si conoscevano, che c’era fra loro un forte legame affettivo. La conclusione restringe il campo a due soggetti: Stasi e Sempio (se proprio volete infilarcelo a tutti i costi…).

In stile Pilato, volete Barabba o Gesù… vi chiedo: “Chi aveva un legame più stretto, con Chiara, Stasi o Sempio ? Chi conosceva bene Chiara, che non fossero tre misere telefonate nei giorni precedenti ?

Qui non stiamo parlando di un serial killer, di un soggetto “sconosciuto”, e circa nel 90% dei casi di femminicidi, l’autore è un soggetto conosciuto o legato alla vittima.

 

Non si tratta di “Ipse dixit”… è logica: "Elementare, Watson"...

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