A volte cambiano pelle

E’ davvero così ?

 

Nella monografia dell’FBI : Serial Murder - Pathways for investigations (Morton-Tillmann-Gaines 2019), c’è un capitolo intitolato “Multiple Motivazioni”.

 

“Esistono molte motivazioni per gli omicidi seriali e ognuna presenta sfide uniche per le forze dell'ordine che indagano su questi casi complessi. Quando le motivazioni degli assassini cambiano da caso a caso, si creano problemi nel collegare più vittime allo stesso autore. In questo studio, si è scoperto che sedici autori di omicidi hanno ucciso 97 vittime per motivazioni diverse durante la loro serie di omicidi.”

 

 

In sostanza questi sedici SK hanno CAMBIATO motivazione durante la loro serie omicidiaria.

 

Oltre la metà (51,5%) delle vittime i cui corpi sono stati recuperati non presentavano prove di contatto sessuale e nell'11,3%, il DNA è stato rinvenuto nella vittima o altrove sulla scena del crimine. I criminali hanno sottratto oggetti nel 55,7% dei casi, che andavano dagli effetti personali (vestiti, lettere, denaro e gioielli) ai veicoli delle vittime.”

 

Gli autori concludono:


“È importante ricordare che nelle indagini su omicidi seriali in corso, il movente può essere difficile da determinare. Un assassino seriale può avere molteplici moventi ed evolversi nel corso della serie di omicidi, e l'utilizzo di risorse investigative per individuare il movente può ostacolare l'identificazione dell'autore (Morton & Hilts, 2008). Gli autori di omicidi seriali che mostrano motivazioni diverse per i loro omicidi possono creare problemi nel collegamento dei casi. Il NCAVC dispone di esperti in materia altamente qualificati che possono fornire assistenza investigativa e comportamentale in questi tipi di casi.”

 

Dal simposio dell’FBI nel 2008 “Serial Murder: Multi-Disciplinary Perspectives for Investigators”.

 

“Un assassino seriale può avere molteplici moventi per commettere i suoi crimini. I moventi di un assassino seriale possono evolversi sia all'interno di un singolo omicidio che nel corso di una serie di omicidi.”

 

A parte, mi piace ricordare questo concetto, ribadito al simposio.

 

“Mito: i serial killer sono tutti solitari disfunzionali.

 

La maggior parte dei serial killer non sono solitari, disadattati sociali che vivono da soli. Non sono mostri e potrebbero non apparire strani. Molti serial killer si nascondono in piena vista all'interno delle loro comunità. Gli assassini seriali spesso hanno famiglia e casa, hanno un lavoro retribuito e sembrano membri normali della comunità. Poiché molti serial killer riescono a mimetizzarsi con tanta facilità, vengono spesso trascurati dalle forze dell'ordine e dal pubblico.”

 

Riguardo alla classificazione organizzato/disorganizzato, che Douglas stesso ha dovuto “ampliare”, introducendo la categoria dei casi misti, in quanto in ogni SDC ci sono elementi di entrambe le categorie, Christina Ledezema in "“Cold Careers and Occupational Hazards: The Occupational Preferences of Canadian Serial Killers” fa notare che ci sono SK disorganizzati che nella fase finale diventano impulsivi (noto il caso di Bundy e la strage finale nella scolaresca Chi-Omega). Viceversa SK disorganizzati possono diventare, col tempo, più organizzati, imparando dai loro errori. L’autrice nota che:

 

“Questo fenomeno bidirezionale indica che i serial killer non sono limitati o "bloccati" in una sola categoria, né che queste categorie si escludono a vicenda. È importante, quindi, comprendere che classificare un serial killer non garantisce che agisca costantemente secondo tale classificazione.

 

Grasswell e Hollin in “Multiple murder: A review” (1994) criticando la classificazione di Holmes, fanno interessanti considerazioni:

 

“Infine, le tipologie generalmente non riescono a cogliere le interazioni tra l'assassino, le vittime e l'ambiente, e non sembrano essere sufficientemente flessibili da adattarsi a un assassino che potrebbe avere motivazioni diverse per vittime diverse o che cambiano nel tempo. Nella sua biografia di Dennis Nilsen, un serial killer britannico, Masters (1985) descrive come, nel mezzo della sua sequenza di omicidi, Nilsen abbia ucciso un uomo non per le sue solite ragioni idiosincratiche, ma semplicemente perché la vittima era fastidiosa e gli intralciava il cammino. Analogamente, Ressler et al. (1986) descrivono un caso in cui la motivazione di un assassino è cambiata nel tempo. Uno degli assassini nel loro campione ha riferito che, dopo essere stato rilasciato dal carcere, alti livelli di eccitazione emotiva erano associati allo smembramento e all'occultamento di un corpo, mentre in precedenza l'eccitazione era stata associata all'atto dell'omicidio. Allo stesso modo, la necessità di generare e mantenere l'interesse pubblico può influenzare o superare la motivazione originale. Diversi membri del campione di assassini a sfondo sessuale di Ressler et al. (1988) seguivano la cronaca dei loro reati sui media o addirittura tentavano di partecipare alle indagini della polizia. Questo comportamento sembrava servire a mantenere alti livelli di eccitazione nell'aggressore dopo l'omicidio.”

 

Quindi un assassino può avere motivazioni che cambiano nel tempo. Se la motivazione dominante di un serial killer evolve nel tempo, anche la sua classificazione criminologica cambia di conseguenza, poiché le categorie sono costruite (specie quella di Holmes e di Keppel) proprio in base alla motivazione prevalente.


Curioso l’esempio di Nilsen che uccide un uomo perché gli dava fastidio, a differenza dei suoi precedenti omicidi. Mi richiama alla mente Zodiac che uccide il tassista Paul Stine. Si sono fatte mille ipotesi, sul perché abbia attaccato un uomo singolo e non le coppiette, come nei tre precedenti assalti. Per alcuni voleva seminare il panico anche a San Francisco, colpendo in pieno centro, alle 21 di notte, e non solo nelle zone rurali circostanti. Per altri era il desiderio di notorietà, che lo spingeva ad uccidere. Si cerca sempre una sovrastruttura razionale, per l’operato dei SK; magari avevano litigato in macchina ! Chissà… differenti visioni politiche, o forse un’antipatia innata, o tifavano per due squadre diverse di football !


Assassini che seguono le cronache dei loro reati, e tentano di interferire con le indagini. Non uccidono per “andare in prima pagina” (vedi il mio post), o per essere i “primi della classe”, come ipotizzato da molti, che analizzano superficialmente i reati commessi da Zodiac o dal MdF.

I SK seguono le cronache per alimentare il loro narcisismo, e come puntualizzano gli autori, intervengono nelle indagini per mantenere alto il livello di eccitazione. Tutto ciò è in accordo con quanto scrive Keppel, autore, insieme a Walter, di una famosa classificazione dei SK in quattro categorie. Keppel, descrivendo la categoria “Anger-Excitation” che ha vari punti in comune col MdF, come pensa anche la criminologa Ursula Franco, descrivendo i SK di questa categoria, scrive :


“In seguito, quando ha bisogno di ulteriori stimoli, può tentare di intervenire nell'indagine penale.”

 

Ulteriori stimoli… una scarica di adrenalina, la sfida al pericolo, contattando le forze dell’ordine. Lo fece anche Ridgway, offrendosi di aiutare gli inquirenti ! E’ una necessità che avvertono gli psicopatici, in perenne ricerca di qualcosa che li allontani dalla noia mortale che li pervade. Molti si sono chiesti, ironizzando, perchè JB, nell’ipotesi di Amicone, si sarebbe recato di sua iniziativa a testimoniare al processo del 1994, col rischio di essere riconosciuto da qualcuno (un guardone). Perché sarebbe salito alla ribalta, in piena luce ? Grasswell, Hollin e Keppel suggeriscono una possibile risposta: la ricerca di stimoli !

 

Queste ricerche hanno un denominatore comune: a volte cambiano ! Come i serpenti, che mutano la pelle. Globalmente è un fenomeno raro, va precisato. Di solito un SK missionario rimane tale, e perseguita sempre lo stesso tipo di vittime. Il Thrill Killer va letteralmente a caccia, per il brivido che gli procura. Il Lust Muderer (LM)  agisce sotto una tremenda spinta sessuale. Le MOTIVAZIONI che li spingono ad agire rimangono più o meno le stesse, ma raramente si assiste ad un cambiamento “di categoria”, come evidenziato dai precedenti esempi. C’è da dire, inoltre, che le categorie hanno zone di overlap, ci sono sfumature. Parlo sempre di mutamento motivazionale, il cambiamento nel MO è molto più frequente e documentato, e su questo non ci sono dubbi.

 

Ritornando a bomba… Zodiac è compatibile col MdF ? In questo post faccio notare che entrambi, pur essendo classificati come SK organizzati, mostrano diversi comportamenti da SK non organizzato. Faccio anche notare che gli elementi del SK missionario ci sono tutti, in entrambi ! Un’ipotesi di lavoro è che Zodiac rappresenti il SK missionario giovane, inesperto (due ragazzi si sono salvati), e che il MdF rappresenti il SK missionario maturo, ma non nel senso di più pacato o riflessivo… forse è meglio descriverlo come tardivo. In effetti, in lui, si slatentizza la componente sessuale, appena abbozzata in Zodiac. Gli omicid si fanno inesorabilmente più truculenti: piquerismo, poi escissione del pube, poi escissione del pube e della mammella, una “progressione” frequente, per addizione, nota in letteratura. Il/i coolingoff si accorciano, anche qui un’escalation classica, anche se contenuta.

Gli studi sopra citati, confermano che a volte i SK possono cambiare categoria, ma nel caso del MdF non si tratterebbe di un mutamento radicale. Il MdF mantiene il nocciolo duro da SK missionario, di Zodiac, virando successivamente verso le agghiaccianti manifestazioni del LM (escissioni).
Non cambia da missionario a LM, è un missionario su cui si sovrappongono comportamenti da LM.

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