Un
assassino, o meglio un SK mai entrato nelle indagini. Questo è quello che
pensano vari illustri mostrologi nostrani.
Sul SK unico, sono perfettamente
d’accordo, sul mai entrato nelle indagini, o mai “sfiorato” dalle indagini, un
po’ meno.
Sapete perfettamente come la
penso sul MdF e su Zodiac… ma non voglio entrare nel merito della robustezza o
meno di un’ipotesi/teoria.
Mi soffermo sull’aspetto
psicologico, di chi abbraccia l’ipotesi del SK, diremmo… “fantasma”, va bene ?
Possibilissimo, certo, che non
abbia mai avuto a che fare con le indagini, già un po’ meno che non abbia avuto
nessuna sorta di interazione, voluta o meno, con gli innumerevoli personaggi
della vicenda MdF.
Il MdF è/era un uomo in carne ed
ossa, non era puro spirito, non volava, teletrasportandosi sulla SDC. Chi
pensa al “fantasma”, in sostanza, senza accorgersene, sta mitizzando la sua
figura, lo sta dotando di poteri soprannaturali.
I Profiler e gli inquirenti dell’FBI sapete cosa fanno ? Gli danno un nome ! Convenzionale, certo, ma serve per dare un “volto” al soggetto, per delimitarne i contorni, per non incappare, appunto, nella mitizzazione o impalpabilità del SK. Che sia Fred, o Mike, o magari Joe… non ha importanza, l’importante è pensare a lui, costantemente, come un “vero” individuo, non genericamente come “Il Mostro di Firenze”, un'entità astratta.
Sospetto… cha alla base di chi si
“ostina” a pensare a “uno, nessuno, centomila”, alla Pirandello, ci sia un ben
preciso meccanismo psicologico. Può dipendere da insicurezza, o da una sorta di nichilismo scientifico, ma, se notate, questi soggetti, amano non
sbilanciarsi mai. Si trincerano dietro eterni paroloni scolpiti nella pietra :
“Segni obiettivi”, “Prove”, “Documenti”.
E’ il sano atteggiamento
scientifico, certo, ma quello che a questi individui manca, è la fase
induttiva, del ragionamento, un pizzico di sana fantasia.
Tra il mero “osservare” e "l’ipotizzare”, c’è un abisso, che questi timidi personaggi non riescono a
superare.
Cito sempre l’esempio di Fleming,
ma vale per qualsiasi altra scoperta scientifica, quelli che chiamiamo “colpi
di genio”. A ben pensarci la stessa etimologia, “colpi”, non depone per un
calmo e ponderato ragionamento, pare quasi una folgorazione sulla via di
Damasco, un’illuminazione, un gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Alexander Fleming, il geniale
microbiologo inglese, che ebbe il premio Nobel per la Medicina, per la sua
scoperta… aveva delle colture di batteri dentro a delle scatole di Petri, che
non sono altro che dei contenitori, molto piatti, di plastica. Doveva toglierle
dall’incubatrice, un giorno, ma se ne dimenticò, e così quando il giorno dopo
si apprestò ad esaminarle, scoprì che erano coperte di muffa. Stava per
buttarle nella spazzatura (!), quando… ecco il genio all’opera… un momento…
attorno alle muffe i batteri non crescono, come mai ?
Scoprì poi che quella muffa
produceva una sostanza tossica per i batteri. La muffa si chiamava Penicillum
Notatum, e battezzò la sostanza Penicillina !
Osservazione di un fatto, attorno
alla muffa non crescono batteri → processo induttivo, ipotesi: “che
produca una sostanza tossica per i batteri?”. Nota bena, al momento non dimostrato, un volo pindarico con la fantasia, anche se ovviamente ancorato
alla realtà, la famosa “scintilla” → verifica sperimentale dell’ipotesi → nuova conoscenza, o nuova teoria.
Ecco, i poveri, desolati amanti delle “scartoffie”,
dei documenti, i San Tommaso privi di immaginazione, i topini da biblioteca che
inforcano gli occhialini, si fermano inesorabilmente al primo stadio :
“Osservazione di un fatto”, e non vanno più in là. Se osservi tutto, ma non fai
mai delle ipotesi, dei ragionamenti, al momento non provati, non troverai nulla
!
Non puoi essere sempre ed esclusivamente logico, non
puoi ragionare solo deduttivamente. In un sillogismo di Aristotele, la
conclusione è compresa nella premessa ! Non si aggiunge alcuna conoscenza.
“Gli uomini sono mortali”.
“Socrate è un uomo”.
“Socrate è mortale”.
La conclusione, che Socrate sia mortale, è già
contenuta nella premessa : “gli uomini sono mortali”.
“Le indagini forniscono prove certe sull’assassino”.
“Non abbiamo nessuna prova certa sul MdF”.
“L’assassino non è stato indagato”.
Ovviamente non è un sillogismo con tutti i crismi, ma
è il ragionamento che fanno i San Tommaso. L’inghippo sta nella premessa: non è
assolutamente vero che le indagini forniscano prove certe, ne sanno qualcosa
quelli che finiscono in galera, e sono innocenti. D’altra parte anche se non
abbiamo prove certe, questo non vuol dire che non sia stato indagato, vi pare ?
E’ successo varie volte, che SK americani venissero interrogati a ripetizione,
e poi rilasciati, fino ad una prova schiacciante, magari il DNA, magari molti
anni dopo. Ma se aspettiamo il DNA, per esprimerci, allora sono bravi tutti !
I San Tommaso potrebbero dire : “Fra tutte le ipotesi
e fra tutti i personaggi emersi, non ce n’è uno che mi vada bene, che possegga
i requisiti psicodinamici e criminologici, che io penso che il SK abbia”.
In effetti… se non ci fosse stato Francesco Amicone,
anch’io non saprei come barcamenarmi, ma fortunatamente, grazie a quel bravo giornalista,
sono uscito dal limbo, dal purgatorio degli indecisi.
Un ragionamento del genere, mi sta bene, basta che “sotto” non ci sia un voler negare tutto, un gusto per la replica fine a se stesso, un sadico piacere nell’evidenziare che qualsiasi ipotesi fatta sul MdF, alla fine non abbia grossi appigli “obiettivi”, ed è un dato di fatto, se no non staremmo qui a discuterne.
All’opposto, nello spettro della
Mostrologia, ci sono i “fanatici”, i tifosi da stadio, che macinano ipotesi
assurde, che la sola logica, ed il buon senso, dovrebbero far rifiutare.
“Complottisti” di ogni risma, o semplici deficienti, ignoranti di qualsiasi
nozione di Psichiatria o Criminologia. Con questi nemmeno ci parlo, tempo
perso.
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