La telefonata

 

Si parla tanto di Francesco Amicone, ma… avete letto il suo blog ? Avete speso del tempo analizzando quello che lui dice, la documentazione che porta, e come si è svolta esattamente la vicenda, secondo lui, prima di sparare giudizi affrettati ?

 

Il suo blog è semplicemente una miniera di informazioni sulla biografia e la carriera militare di JB. Ci sono documentazioni su tutto… di come è nata la storia, della “mancata” indagine del PM Luca Turco, ed ogni passo è spiegato chiaramente, con logica ferrea.

Qui Amicone fa un riassunto dell’inchiesta giornalistica, che vi consiglio caldamente di leggere. Vado al punto 18, l’ammissione. E’ infatti un punto centrale, una domanda che chiunque si pone subito : “cosa ha detto, in sostanza, JB ad Amicone ?”

Riporto per intero, in blu, parti del suo post, con i grassetti di Amicone, e poi farò le mie solite considerazioni finali.

 

Dopo uno scambio di battute su dove sono stato in vacanza, lo informo che voglio discutere del nome cifrato di Zodiac.

 

 

Lo ignoro dicendogli che c’è il suo nome nella soluzione. Gliela leggo.

 

 

L’americano lascia la frase in sospeso. Lo ha fatto altre volte parlando del Mostro. Dal tono della voce deduco che si tratti di un sospetto. D’altronde fra il ’75 e il ’79, quando Colombo è di nuovo a Livorno, il “Mostro” non firma alcun crimine. Forse temeva di essere scoperto? Il ritorno apparente del serial killer risale all’ ’81.

Bevilacqua cita anche la “CIA del Maryland” (la National Security Agency?). Crede che anche loro “sappiano”.

Faccio un passo indietro per chiarire se c’è un malinteso.

 

 

Sì, sta ammettendo di essere Zodiac.

 

 

Non registro di nascosto la conversazione, anche se la legge italiana lo permette. Il motivo è etico-professionale.

Ho dato la mia parola a Bevilacqua che non avrei divulgato informazioni da lui ricevute senza il suo consenso.

 

 

Sento distintamente un lamento in sottofondo. È la moglie Meri. Che infatti di lì a poco interviene per soccorrere il marito che non riesci più a sentire a causa di una strana interferenza (siamo intercettati?).

La signora Torelli annota il numero dell’avvocato Francesco Moramarco, un penalista che lavora per uno studio di cui si avvale Tempi.

All’avvocato, informato in precedenza della mia inchiesta giornalistica, chiedo che aiuti Bevilacqua nell’atto pratico di costituirsi. Per questo, lo avviso dell’ammissione, informandolo che sarà contattato a breve.

Un anno dopo, l’avvocato Moramarco dirà ai carabinieri di essere stato contattato il 12 settembre 2017 dal “presunto” Bevilacqua, ma di avergli dato solo l’indirizzo del suo ufficio. E di non averlo richiamato.

I tabulati contraddicono Moramarco. Le telefonate risultano infatti due. La seconda, di circa tre minuti, non è stata effettuata da Bevilacqua ma dall’avvocato.

 

 

Nel 2018, durante indagini della Procura di Firenze scaturite dalla mia denuncia, il comandante del ROS fiorentino Giuseppe Colizzi non segnalerà l’incongruenza di Moramarco, preferendo evidenziare invece una considerazione fuori verbale dell’avvocato che getta cattiva luce sul denunciante (immagine in basso a destra) (Nota mia, la seconda immagine sotto).

 

 

 

Questo modo di “riassumere” gli accertamenti da parte del comandante Colizzi non sarà un caso isolato nell’indagine su Bevilacqua.

Le note complete si trovano a questo link. 

 

Considerazioni

 

Parto dalla fine, certo che se l’è scelto bene l’avvocato, Amicone… questi dice di non ricordare se l’uomo al telefono si è presentato come Bevilacqua… “mi è stato detto che dovevo contattare lei “, avrebbe detto Bevilacqua, e poi dice che non è più stato contattato da JB, ma, misteriosamente NEGA di avergli telefonato poco dopo, come è certificato dai tabulati telefonici !?

Inoltre l’avvocato dice di avere perplessità sull’attendibilità delle notizie giornalistiche indicategli da Amicone, della serie “amiken o nemiken ? “.

Vi pare plausibile che l’avvocato non chieda per cosa JB lo abbia contattato ? Si limita a dargli l’indirizzo del suo studio legale ? E perché non dice che, lui stesso, dopo, ha richiamato JB ? Mistero… fatto sta che, come al solito, la versione di Amicone è quella corretta : JB ha telefonato all’avvocato Moramarco, come Amicone gli aveva consigliato di fare, e tra parentesi lo fa immediatamente dopo la telefonata della “confessione”… 57 secondi dopo !!!

Per quale arcano motivo JB avrebbe telefonato all’avvocato suggeritogli da Amicone, se JB era assolutamente innocente, e non aveva appena parlato di una confessione e della possibilità di costituirsi ? Voleva invitare l’avvocato a mangiare una pizza ???

 

Adesso veniamo alla confessione.

 

1) Anche se JB non dice “sono Zodiac ed il MdF”, non mi pare che stiano parlando del più e del meno… del tempo che farà domani… voi che dite ?

 

2) Amicone gli dice che nei 18 caratteri crittati della lettera di Zodiac c’è il suo nome, cioè Joe Bevilacqua. Lasciamo stare come sia arrivato alla soluzione, Amicone, non diamo corda alle critiche di quella faina di Segnini… al limite Amicone potrebbe aver bleffato, non decrittando un bel nulla, e dicendo che lì compariva il nome di Bevilacqua.

Quello che conta è la REAZIONE di JB. Non sbotta dicendo “Ma dai i numeri ? Di quale soluzione parli ? Il mio nome ???”, no… ammette implicitamente che ci sia proprio il suo nome, e commenta “Lo sapevano !”.

Vi pare poco ? Se è come la racconta Amicone, già questa è una confessione al 100% ! Non voglio entrare nel merito se i colleghi del CID (mica del club topolino) di JB, sapessero o solo sospettassero (come crede Amicone)… c’è Palego che ascolta interessatissimo, e gli brillano gli occhi… addirittura “la CIA del Maryland” sapeva, Palego sta per avere un orgasmo… quello che a me interessa, è che JB neanche per un decimo di secondo CONTESTA l’affermazione di Amicone che lì ci sia il suo nome, è già proiettato sul dopo, su cosa fare, se costituirsi o meno.

 

3) “Magari ti hanno incastrato” ,  “per cinquant’anni ?”.  Ma com’è familiare Zodiac a JB, non trovate ? Segnini non ne aveva mai sentito parlare, ha dovuto fare un corso accelerato su Zodiac, quando le vendite del suo libro hanno iniziato a scemare, ma questo “innocente vecchietto”, sa tutto, per filo e per segno, della carriera di Zodiac. In un battibaleno, visto che la conversazione è del settembre 2017, ritorna, con la memoria , a cinquant’anni prima, all’esordio della carriera di Zodiac. A dire il vero avrebbe dovuto dire 49 anni, visto che il primo omicidio “ufficiale” è stato commesso il 20 dicembre 1968 ma immagino abbia arrotondato, o forse, chissà… aveva iniziato prima…

Ci sono altre interessantissime notazioni di Amicone, sulle conversazioni con JB, da cui si deduce che questi aveva una PROFONDA conoscenza del caso Zodiac, non la conoscenza che può derivare dal fatto che era americano, e il caso avesse ricevuto una risonanza mediatica enorme, ma proprio da una conoscenza, si potrebbe dire, “di prima mano”… ne parlerò in un prossimo post.

 

3) Dopo, Amicone gli chiede perché non si è costituito : “Per non mettere nei guai altri”. 200%... stanno parlando se andare, domani, a funghi ? Parlano del tempo ? E’ così “pacifico”, fra i due, che JB sia Zodiac e il MdF, che lo danno per scontato. E’ come un’ammissione già fatta, come due vecchi amici che ricordano i bei tempi andati… non c’è bisogno di scendere nei particolari: è un fatto acclarato, è “fattuale”, come direbbe Feltri.

 

4) “L’omicidio non va in prescrizione”, dice Amicone, parlano forse del giardinaggio, dello jogging ? Addirittura JB si permette una macabra battuta sul prete, e gongolando dice che l’unico prete con cui abbia mai parlato (in Vietnam…) gli ha detto che era il “diavolo incarnato”. Scommetto che ha fatto un sorrisetto compiaciuto…

  

5) La pistola ! 300%... mica una collezione di francobolli… chiede, ironicamente, se doveva portare la pistola…

Credo che sia nella deposizione della moglie, dove lei stessa dice che ascoltavano le conversazioni in vivavoce, perché JB era un po’ duro d’orecchi, e in caso lo aiutava. Non è, quindi che non abbia sentito nulla, o che abbia “intuito”… lei ha proprio sentito questa, e le altre conversazioni, dall’inizio alla fine ! Secondo Amicone, a sentire “pistola”, le sfugge un lamento… 400%.

 

Non so… vi pare una conversazione finta ? Una ricostruzione, fatta ad arte, da un giornalista freelance senza scrupoli ? Ci ha messo dentro il prete per dare una nota di colore alla storiella ?

Quello che mi colpisce di più, è il “tono” generale della conversazione. Sembrano due vecchi amici arrivati ad un punto nodale: costituirsi o meno. Non è un giornalista, che, con fare inquisitorio, chiede delucidazioni, sospetta, ipotizza. Lo sanno già entrambi, che è così… non c’è bisogno di aggiungere altro.

“Amici” è una parola che può sembrare fuori contesto. Più volte Amicone ha espresso una feroce condanna senz’appello dell’operato del mostro, ci mancherebbe, ma avendo a che fare con un classico psicopatico, è inevitabile una forte manipolazione da parte di quest’ultimo. Questi soggetti, gli psicopatici, sono dei finissimi psicologi. Sanno come entrare nelle grazie dell’interlocutore, e riescono a farsi “perdonare” qualsiasi cosa.

Lo stesso Douglas, il famoso detective dell’FBI, interrogando Ed Kemper, che, tra le altre cose, decapitò la madre, le strappò le corde vocali, e fece sesso con la sua testa… è arrivato a scrivere, nel suo famoso libro “Mindhunter” :


Ed mi piaceva. Era affabile, aperto, sensibile, e aveva uno spiccato senso dell’umorismo. Può sembrare strano, considerato il contesto in cui operavamo, ma apprezzavo la sua compagnia.

[…] molti di questi assassini sono individui affascinanti, conversatori disinvolti e piacevoli.

Com’è possibile che quest’uomo si sia macchiato di crimini tanto orribili ? Dev’esserci un errore, o forse c’erano circostanze attenuanti . Ecco cosa ci si scopre a pensare quando si parla con uno di loro; diventa impossibile comprendere fino in fondo la portata dei loro delitti. Ed ecco perché tanto spesso psichiatri e magistrati vengono ingannati."


Non è una vera e propria Sindrome di Stoccolma, ma poco ci manca...


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