La ricostruzione della I, che fa
Segnini, è errata, “Non c’è più niente da fare, è stato bello sognare…”
Sentiamo il Vate, l’oracolo di
Delfi, cosa dice in questo video, in cui crede
di demolire l’ipotesi Z/MdF,
Min 24,43
“Liquidiamo una questione, una
questione che ha fatto discutere, mi sembra di aver visto, in rete, diverse
persone. Nel CAP, 50100, il numero uno è stato sostituito da una I. Cioè il
mostro ha scelto una I per il numero 1. Dice, Valeria Vecchione, ha fatto
questo perché era di estrazione anglosassone. Infatti, gli anglosassoni,
scrivono l’1 senza la stanghetta che mettiamo noi, quella in alto. Questo perché,
a quanto ho saputo, c’è meno possibilità di confonderlo con un 7. Però cosa
facciamo noi, per evitare che si confonda con un 7, perlomeno quello che faccio
io, mettiamo anche la base, no ? Mettiamo la base e la stanghetta in alto, per
cui quello lì è un 1 e non c’è equivoco, Però pare che gli anglosassoni
scrivano l’1 come se fosse una I. In effetti, se si va a prendere una delle
lettere di Zodiac, eh vediamo che era proprio così. Zodiac scriveva questo 1
così, per cui il ragionamento che fa la Vecchione, dice… lui ha preso la I come
abitudine, perché scriveva l’1 come una I. Però io mi domando… cioè un conto è
scriverlo, cioè se uno è abituato a scrivere l1 come I, possono passare 20- 30 anni,
ma scriverà magari sempre quell’1 come una I, per cui se l’avesse scritto a
mano. Io direi che sarei d’accordo, a questo punto, con la Vecchione. Però, non
è che quello lo scrisse a mano, cioè se lui avesse trovato un 1, dentro la
rivista, eh si sarebbe schifato, dice no questo non lo voglio perché c’è la
gambetta, c’ha il picciolino in alto. Io penso di no, cioè dopo 11 anni che era
in Italia, poi che non vedesse la differenza fra un 1 e un’altra cosa, cioè
vedeva quell’1 e prendeva quell’1.”
Notate l’incipit… “Liquidiamo una
questione” (!), cioè arriva Mazinga… tremate… adesso Segnini, dall’alto della
sua scienza, liquida la questione, e non se ne parlerà più. Ve beh… stiamo a vedere
come liquida la questione.
Innanzitutto do atto a Segnini,
di aver accettato la premessa fondamentale: cioè che gli anglosassoni, perché l’hanno
appreso a scuola, scrivono l’1 come una I. Sembra non convinto al 100%... prima
dice “infatti gli
anglosassoni”, poi dice “a
quanto ho saputo”, e poi “Però pare che gli anglosassoni”…
E’ notorio… e non mi rivolgo a
Segnini, che in qualche modo accetta la premessa, ma a quella massa di
ottusangoli, evidentemente ignoranti, che non ammettono questa diversità culturale,
fra i paesi anglofoni e gli altri. Queste differenze riguardano il modo in cui
gli anglofoni scrivono l’1 e il 7, ma anche, il 4, specie anni fa.
Nel precedente post, ho mostrato questa immagine, che dovrebbe
chiarire, una volta per tutte la questione.
Lo stesso Segnini fa vedere una
lettera di Zodiac, dove c’è la I al posto dell’1 per ben tre volte. Per inciso,
Zodiac scriveva sempre I e mai 1, in tutte le sue lettere.
Adesso viene il salto logico, che non
capisco. Ho dovuto combattere, su questo punto, anche con numerosi utenti,
ditemi se sono io che mi sono rimbecillito, o che.
Il succo del discorso, l’obiezione,
è che gli anglofoni usano la I al posto dell’1, quando scrivono, e qui invece si
tratta di ritagli, di una scelta voluta.
E che caspita c’entra ? Appunto direi ! Un anglofono ha imparato alle elementari che 1 si scrive I, OK ? Semplicemente, non esiste l’1, per lui, l’1 si scrive I. Perché mai, quando deve RITAGLIARE 50100, deve cioè mettere un 1, dovrebbe andare a ritagliare un 1, se per lui l'1 si scrive I ?
50100 lo scriviamo noi, loro scrivono 50I00. Noi ritaglieremmo 50100, loro
ritaglierebbero 50I00. Dove cazzo sta il problema ? Mistero… ditemi voi se
questa è un’obiezione valida, cioè fare una differenza fra scrivere a mano, e
ritagliare.
Se, per assurdo, avesse dovuto
fare una statuina di un 1, metti col pongo, cioè questa volta non scrive, non
ritaglia, ma quasi fa lo scultore… avrebbe fatto di nuovo una barretta verticale ! Nella
rivista c’era una marea di 1 e di I. Cosa sceglierà, secondo voi, un anglofono
? Una I !!!
Segnini stesso dice che anche dopo 20-30 anni un anglofono scrive I; è come quando uno ha imparato ad andare in bicicletta, non dimenticherà più come si fa. Certo, appunto ! Ma poi contraddice se stesso, dicendo che dopo 11 anni in Italia, vedendo un 1 prenderebbe un 1. E chi te l'ha detto ? Hai appena detto che anche dopo 20-30 anni scrive I... boh... mistero. Ma se anche fosse come dice, perché allora prende una I ? Segnini… perché prende una I ??? Evidentemente, il fatto di vedere degli 1, non scalfisce la sua “abitudine” appresa a scuola, l’1 è, e sarà sempre, una I. Se deve scrivere a mano, o a macchina, o ritagliare, o fare statuine, usa sempre e solo una I.
Se un italiano non avrebbe nessun motivo per mettere una I, allora chi caspita ha ritagliato quella I, se non un anglofono, che invece usa sempre la I ? Lo spirito Santo ?
Ma veniamo al procedimento logico, che in realtà è farraginoso è tremendamente contraddittorio. Dice Segnini, il 5 e lo 0 li prese a pag. 78. OK, ma al, min 26.49
“Perché li prese da di qui, e non
dai titoli, dove aveva preso le altre lettere, perché nei titoli i numeri non c’erano”
Sbagliato ! In copertina c’è un “1985”
con caratteri bianchi su sfondo rosso, ma mettiamo che la copertina, colorata,
non gli andasse bene, infatti non l’ha mai usata. A pag 21 c’è un bellissimo 1
delle stesse dimensioni della I impiegata ! Tra parentesi… il 1985 è un anno
importante, per il MdF… ma non ha usato quell’1, come mai ? Non l’ha visto ?
Ma non è questo, il grave errore
di Segnini, è la contorta spiegazione che segue, min 27.12
“Ma una volta preso il 5 e lo 0,
andò lui, di proposito a cercare una I ? Io non credo. Lui cosa fece, invece di
proseguire, mettiamo che lui era qui (apre una rivista più o meno nelle pagine
centrali ndr) ora questa non è quella rivista,
facciamo finta, lui ecco, alla sua pagina dove prese lo 035, che mi sembra che
è di qua. Invece di andare avanti, a cercare un 1, tornò indietro. Questo lo si
capisce perché se lui andava avanti, a pag. 80 trovava la scritta “spazio a
volontà”, che era sempre della stessa pubblicità, dal quale poteva
tranquillamente ricavare un 1 da una I, essendo secondo la Vecchione,
americano, gli sarebbe andata bene, e poi avrebbe trovato anche la o, che
poteva fungere da zero e un’altra o che poteva fungere da secondo zero. Per cui
avrebbe potuto comporre la scritta intera, caratteri tutti uguali, e anche
dello stesso colore, addirittura, ed era bella completa, e invece no. Se poi
fosse andato ancora avanti, a pag. 82, avrebbe trovato addirittura un 1, senza
base, però è un 1, avrebbe potuto prendere magari anche quello. In questa
scritta poteva comporre anche il 100, perché c’erano due o, e invece non li prese.
Io credo che se avesse girato pagina, e avesse visto queste due scritte, non si
sarebbe fatto nessun problema, avrebbe usato queste due scritte, invece,
evidentemente, andò indietro.”
Mettiamo che sia andata così, come ipotizza Segnini, da pag 78, dopo aver
ritagliato il 5 e lo 0, deve mettere un 1 o una I, e torna indietro.
Cosa “vede”, andando indietro ? “Trova”
la bellezza di sette 1 e ben ventotto I ! I sette 1 e 26 delle 28 I sono
leggermente più piccoli del 50.
Segnini, conscio del “pericolo”…
si affretta a spiegare che sono difficili da tagliare col taglierino… e se
avesse usato invece una forbice ?
Ma non è questo il punto cruciale,
Segnini ignora (volutamente ? o è un lapsus) che di queste 28 I, purtroppo per
lui… due sono della stessa
misura della I di Liberty ! E qui
casca il palco… caro Segnini… fine dell’avventura… come nella canzone di Bobby
Solo: “Non c’è più niente da fare, è stato bello sognare…”
“DI PIU’ ”… ci sono due I identiche
a quella di “LIBERTY” !!! E siamo a pag.57, PRIMA di pag. 47, andando indietro.
Segnini, se glielo fate notare,
penso si affretterebbe a dire “Non ha visto quel titolo”… ma non è così… Di
nuovo, purtroppo per lui... da quella pagina, pag. 57, il MdF aveva già
ritagliato la R di Randone, per fare la R di Republica ! L’ha già vista, quella
pagina, e c’era un buco grande come una casa al posto della R… le due I di “DI
PIU’ ”… non le ha viste ???
Ma allora com’è andata la storia
?
Il MdF è un anglofono, e mette
una I al posto dell’1, su questo non ci piove.
In tutta la missiva alla SDM,
invece di usare 2-3 pagine, sufficienti a comporla, saltabecca da pag. 8 a pag.
120. Perché, si chiede la Vecchione ?
Possibile che gli piaccia perdere tempo, andando avanti e indietro come un
matto ?
La risposta logica, è
probabilmente una sola, perché voleva ritagliare proprio quei caratteri, e non
altri simili, perché quelli avevano un significato per lui.
Quale ? Arduo capirlo. Parola
usata ? Sequenza delle parole usate ? Titolo ? Contenuto dell’articolo ? Magari
il retro, per certi caratteri, come pensa la Vecchione (teoria dell’acqua, a cui
non credo…) ?
C’è bisogno di esperti di
statistica e crittografi. Un professore inglese ha contattato la Vecchione, e
dice che la scelta dei caratteri NON è stata casuale. Questo è il punto nodale,
da cui deriva tutto il resto. Se la scelta NON è stata casuale, vuol dire che
sotto c’è un messaggio, qualsiasi esso sia, teoria dell’acqua o altro. Se
invece è stata casuale, nessun messaggio, fine della storia.
Avete notato che la I al posto
dell’1 è alta, rispetto ai quattro numeri che la circondano ? E’ come un
obelisco in mezzo ad una piazza (!), come a voler sottolineare la sua matrice
anglofona… una sfida: “vediamo se lo capiscono”. E notate che per cogliere il
guanto di questa sfida, non occorre andare a staccare i caratteri e cercare la rivista
da cui provengono, è lì, un dato obiettivo, tangibile, che ci sia una I al
posto dell’1.
Da dove ha preso quella I ? Dalla
parola “LIBERTY”, e indipendentemente dal significato che gli voleva attribuire,
è l’UNICA parola, in tutti i titoli della rivista, in inglese !!! Un caso ? Ai
posteri l’ardua sentenza…
P.S. La Vecchione mi ha contattato, dicendo che non è sicura al 100% che la I venga da LIBERTY, ma potrebbe venire da VILLA, sempre a pag. 47. Cambia poco, il succo del discorso rimane lo stesso, togliete solo l'ultimo paragrafo, cioè che ha voluto "ribadire" la sua matrice anglosassone, con una parola in inglese.
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