Un interessante e recente studio sul Geographical Profiling (GP)
riguardante il MdF.
Roberta Somma, una geologa e botanica forense, ha recentemente (2023) fatto un interessante studio sui SK, e in particolare sul GP di 4 SK, tra cui
il MdF.
Andiamo subito sul concreto, in blu quando riporto l’articolo,
in nero i miei commenti.
Sono i movimenti fatti dal MdF, per colpire nei vari delitti.
Il pallino giallo è il primo delitto (Signa) e il verde (Scopeti) l’ultimo.
Notate che aggiunge anche un nono punto (Post office), dove ha spedito la
lettera, a San Piero a Sieve. E’ un punto importante, infatti. Nel GP hanno
importanza tutti i luoghi in cui si è manifestata l’attività del SK.
I puntini neri, in basso a sinistra, sono le varie residenze dei tre principali sospettati: Pacciani, Vanni e Lotti.
Il modello tracciato
dalla connessione tra successive scene del crimine ha mostrato una simmetria
generale secondo l’andamento NE/SW.
Questa caratteristica è
stata evidenziata originariamente dal Prof. Bruno. Come intuito da questo
eminente criminologo, il Mostro adottò un comportamento criminale secondo il
quale si muoveva alternativamente, dai quadranti da sud a nord, principalmente lungo
le direzioni approssimativamente NE/SW (da SW a NE e da NE a SW), ogni volta
che si spostava da una scena del crimine alla successiva.
Queste traiettorie
includevano anche gli spostamenti dalla scena dell’ultimo delitto 8 all'ufficio
postale di San Piero a Sieve (Mugello), dove il SK ha inviato al magistrato
S.D.M. una busta contenente una lettera e parte del tessuto mammario di N.M.
L’unica eccezione a
questo modello di spostamenti alternati, era costituita dalla scena del crimine
6 che ha quindi acquisito un particolare significato criminologico nel contesto
della presente ricerca. Si evidenziava come la posizione del luogo del delitto
6 era peculiare, se paragonata con la SDC precedente e successiva, in quanto è
l’unica SDC che cade sulla stessa linea retta, che unisce il delitto 5 a SW col
7 a NE, col delitto 6 in mezzo.
Come evidenziato nei precedenti post (vedi etichetta
Geographical Profiling), la direttrice preferenziale NE-SW balza subito
all’occhio; non colpisce mai nel quadrante SE. Seguendo i vari movimenti, è
evidente la forma a zigzag. Colpisce “un po’ più a nord” del precedente
delitto, e poi “un po’ più a sud”, su e giù… tranne il punto 6 (Giogoli), che
sembra una pausa, nella direzione “originaria” 5-7.
Molto probabilmente, tutto questo è intenzionale, per colpire sempre in luoghi
“imprevisti”, in una zona non precedentemente “sorvegliata”, per sviare le
indagini. Ciò farebbe ipotizzare che il “luogo” sia la scelta primaria, e le coppie quella
secondaria. Sceglie prima la zona dove colpire, ma non è detto che
colpisca a caso le vittime. In quella zona prescelta, può aver iniziato la sua
“solita” azione di pedinamento/sorveglianza di una coppia che lo attirava
particolarmente.
Come raffronto, riporto l’immagine dei delitti commessi dalla
coppia dei Mostri di Glouchesters, i West.
Qui è evidente uno zigzag NS, molto simile a quello del MdF
(NE-SW), ma non sono sempre così chiari, gli schemi dei movimenti che compiono
questi bastardi… vedete sotto,
l’incredibile ragnatela composta dallo Yorkshire Ripper (Sutcliffe)
L’autrice esamina poi l’evoluzione spazio-temporale del cerchio
(di Canter) e del perimetro. Il famoso cerchio di Canter si costruisce
prendendo come diametro i due punti (delitti/reati) più distanti fra loro. Dalla
letteratura, nell’ 87 % dei casi di stupro seriale, l’autore ha la residenza
all’interno del cerchio, così come nell’ 82% dei piromani e nel 49% dei casi di
furti con scasso. Ci sono quindi differenze riguardo al tipo di reato, e per
quanto riguarda i SK, i dati si avvicinano a quelli degli stupratori seriali.
Il perimetro è il poligono che racchiude tutti i delitti. In
un precedente post ho esaminato il Convex Hull
Polygon, cioè il perimetro convesso, ma i risultati sono analoghi usando il
semplice perimetro, come fa l’autrice.
Nella figura sottostante, nella “striscia” A1-A4 si esamina l’evoluzione
del cerchio, e nel riquadro B1-B6 quella del perimetro.
L’evoluzione spazio-temporale
del cerchio criminale mostra come la posizione del cerchio e le sue dimensioni
rimangano più o meno immutate fino al delitto 4 (A1-A2). Il cerchio si sposta a
SE col delitto 5 e il diametro aumenta considerevolmente fino a raggiungere
quasi la massima dimensione (A3). Durante i delitti 6 e 7 il cerchio rimane più
o meno lo stesso, raggiungendo la massima dimensione (A4).
L’analisi del cerchio non ci dice molto, in questo caso. Per
definizione, il cerchio può solo aumentare, coi successivi delitti, mai diminuire.
C’è un unico “movimento”, verso SE.
Una nota, contro-intuitivamente è possibile che un delitto
risieda fuori dal cerchio di Canter ! Un punto, cioè, la cui distanza da tutti i punti del cerchio, sia inferiore al diametro massimo, ma che risieda all'esterno del cerchio. Succede raramente, perché nel 91% dei
casi tutti i punti sono all’interno del cerchio. Vedete la figura sottostante.
Ho tre punti, A-B-C. I due più distanti fra loro, sono A e B,
infatti AB è maggiore di BC e di AC. Costruisco quindi il cerchio, prendendo
come diametro AB, ma C, seppur di poco, è all’esterno del cerchio !
Non confondete questa “curiosità”, sulla dislocazione dei delitti, con la
probabilità (87%) che la residenza dell’offender risieda all’interno del
cerchio.
L’autrice poi esamina il perimetro.
L’evoluzione
spazio-temporale delle zone di comfort muta nel tempo e nello spazio, così che
il perimetro aumenta di dimensioni e cambia forma da un triangolo isoscele nei
primi 3 delitti (B1), ad un poligono trapezoide (fino al delitto 6, B2-B4) ed
infine ad un poligono irregolare a sei lati (B5-B6)
Devo dire che qui l’autrice mi ha un po’ deluso… un lettore
potrebbe dire : “Embè ?”. Ci sono importantissime considerazioni da fare, che
ho già esposto nei miei post. Non è questione di forma, ma di aumento, ad ogni delitto,
delle dimensioni dell’area, cioè colpisce sempre all’esterno della precedente
figura !!!
B1 - Abbiamo i primi 3 delitti e il triangolo isoscele. Fermi
tutti… dove colpirà, nel quarto delitto ? All’interno o all’esterno del
triangolo ?
B2 - All’esterno ! Il punto 4 è fuori dal precedente
triangolo. Adesso abbiamo un trapezio 1-2-3-4 , dove colpirà nel delitto 5,
fuori o dentro il trapezio ?
B3 - Fuori ! Il punto 5 è all’esterno del precedente trapezio.
Abbiamo un trapezoide 1-2-3-4-5… il delitto 6 dove avverrà ?
B4 - Sempre fuori, esatto ! Il punto 6 è esterno al trapezoide
1-2-3-4-5. Adesso abbiamo una specie di figura a “lacrima”, 1-2-3-4-5-6, e il 7
?
B5 - Occorre che ve lo dica ? Fuori, e l’8 ?
B6 - Fuori !
Cosa significa tutto questo ? Molte cose, e non sono solo “curiosità”,
ma avrebbero avuto anche implicazioni pratiche !
Quel bastardo del MdF…
ha SEMPRE colpito all’esterno dell’area che racchiudeva i precedenti delitti !
Mettetevi nei panni degli inquirenti… abbiamo i delitti 1-2-3 e
un triangolo isoscele (B1). Viene spontaneo “sorvegliare” in qualche modo quell’area,
seppur vasta, perché il MdF “potrebbe” risiedere all’interno del triangolo, e
decidere di colpire ancora dentro al triangolo. Macchè… il punto 4 sarà fuori.
E lo stesso si ripeterà sempre, ad ogni delitto ! Colpisce sempre all’esterno
della precedente area, mai all’interno.
Un caso ? Non credo proprio ! Dopo che è stata costruita la
prima figura, il triangolo isoscele, quante sono le probabilità che
CASUALMENTE, per 5 volte di seguito (delitti 4-5-6-7-8), il MdF colpisca all’esterno
del precedente perimetro, e mai al suo interno ? Pochissime, deinde… la scelta dei luoghi dove colpire, era intenzionale.
E’ stato così preciso, che paradossalmente gli inquirenti
avrebbero potuto fare a meno di sorvegliare l’area dei precedenti delitti, perché
non avrebbe colpito all’interno di quell’area! Avrebbero risparmiato risorse, sorvegliando
aree limitrofe.
Indipendentemente dalle possibili ricadute pratiche, quest’analisi
conferma l’organizzazione, la meticolosità ed il desiderio di sviare gli
inquirenti, che possiede questo individuo. Un fetente che “studia” dove colpire, prima, e
chi colpire, dopo.
Decide “grosso modo” la zona dove colpirà, e in quella zona ci
sono decine di “piazzole”, che conosce a menadito. Inizia a gironzolare da
quelle parti, di notte. Si mescola abilmente all’ambiente dei guardoni che
frequentano quelle piazzole, in quanto ERA un guardone anche lui… ne conosceva
a decine, di “colleghi”, e studia per un po’ quali coppiette arrivano.
Ce n’è una che lo stuzzica particolarmente ? Prende numero di targa, fa “ricerche”
(ispettore del CID…), risale alla residenza della ragazza, e inizia a pedinarla
per qualche tempo… il resto, purtroppo, lo sapete.
Sono solo supposizioni, ma molto realistiche, a mio modo di
vedere.
L’autrice poi esamina l’evoluzione degli intervalli di tempo
fra i vari omicidi, e della “distanza di sicurezza”, intendendosi questa come
la distanza dal precedente delitto. In sostanza di quanto si allontana, ogni volta,
dal precedente delitto. In A gli intervalli di tempo, in B la distanza di
sicurezza.
Le stasi più lunghe (A)
si sono verificate nei primi tre omicidi. I periodi di raffreddamento erano
simili, variando da poco più di 6 a 7 anni. Durante i successivi omicidi si assiste
ad un trend generale di
incremento del tempo. La stasi fra il delitto 5 e 6 è un’eccezione, in
quanto, successivamente, tra il delitto 6 e 7 c’è stata una diminuzione della
stasi, seguita da un aumento tra i crimini 7 e 8.
Forse non troppo chiaro… i primi 3 delitti (68-74-81)
racchiudono i famosi, lunghissimi, due periodi di cooling off. E’ come una
storia a parte.
Il delitto 4 (Calenzano) è quello che ha l’intervallo temporale minore dal
precedente, come tutti sappiamo.
“Tutti” diciamo, su per giù… che da quel momento in poi,
colpisce circa a cadenza annuale, 81 (Scandicci)-82-83-84-85. Analizzando però
la figura A, si nota che dal punto (3-4) in poi, se guardate l’ordinata, i
giorni, si tende a salire.
Da 3-4 a 7-8 i tempi fra un delitto e l’altro si allungano, anche se di poco. L’autrice
sottolinea che la stasi 5-6 è un po’ “troppo alta”, rispetto ad una teorica
linea diagonale ascendente (trend) che unisca i punti 4 e 8.
In sostanza, dopo 5 (Baccaiano), il MdF si è spaventato alla
grande… e ha aspettato più “del solito”, per colpire a Giogoli, ma aveva
intenzione, il bastardo, di diluire progressivamente, nel tempo, i delitti. Esattamente
quello che di solito NON fanno i SK. Di solito, verso la fine, i delitti sono
più ravvicinati, ma qui c’è la tendenza ad allungare i tempi, e denota organizzazione.
L’autrice esamina il grafico della distanza di sicurezza (B).
La configurazione
spazio-temporale dei crimini consecutivi è caratterizzata da un’alta variabilità della
distanza di sicurezza fra successivi delitti. La maggior distanza di
sicurezza è occorsa tra i delitti 1-2 e 7-8. Durante gli omicidi c’è stata una
diminuzione della distanza tra i crimini 1 e 4, e un aumento tra 6 e 8. La sequenza
4-5 è un’eccezione, nella quale c’è un aumento della distanza rispetto alle
sequenze 3-4 e 5-6.
Diciamo che il tizio era molto poco prevedibile… a volte
colpiva vicino al precedente delitto, altre lontano dal precedente delitto. In
sostanza nessuno era in grado di ipotizzare dove avrebbe colpito, a parte le
precedenti considerazioni sul perimetro.
Adoro le eccezioni… io la vedo così : tra 1 e 6 c’è una
diminuzione della distanza di sicurezza, il SK è sempre più sfrontato, e
colpisce vicino al precedente delitto. Progressivamente si sente invulnerabile,
e osa di più.
Baccaiano, punto 5, è un’eccezione in questo trend, perché ?
Forse perché non era previsto ! Non so cosa gli sia passato, nella sua testa
bacata, ma ha colto un’occasione, d’impulso. Infatti ha combinato un casino, e
a momenti lo vedono mentre uccide. Non stava programmando di colpire in quella
zona, l’ha fatto, e basta.
Nonostante il “fiasco” di Baccaiano, il trend di “onnipotenza”
continua, e colpisce a Giogoli, il luogo più vicino ad un precedente delitto
(Baccaiano).
Un altro, clamoroso, fiasco. Forse per la crescente pressione
degli inquirenti, decide di darsi una calmata, e di colpire molto lontano dal
precedente delitto. Compie così un incredibile zigzag: Giogoli-Vicchio-Scopeti.
Riassumendo, stava più attento ai tempi, cercando di
allungarli progressivamente. Distanza di sicurezza variabile, forse anche
questo voluto… l’effetto era che prevedere il luogo, diventava impossibile.
Si nota un’eccezione temporale, Giogoli, in cui “aspetta più
del dovuto”, rispetto alla sua tabellina di marcia, probabilmente per l’insuccesso
di Baccaiano e il bluff della Della Monica, e un’eccezione nella distanza di
sicurezza, Baccaiano, un omicidio probabilmente non programmato.
L’autrice conclude
In particolare, tra i SK
esaminati, i risultati delle indagini sul Mostro di Firenze e lo Yorkshire
Ripper, sono risultati particolarmente significativi.
Nel comportamento di entrambi i SK:
i Sono state
identificate fasi cicliche della distanza di sicurezza. Come evidenziato dalla
ciclicità dei cooling off, trend in diminuzione e in aumento possono dipendere
da motivazioni simili.
ii I primi crimini sono
caratterizzati da periodi di raffreddamento peculiari per il loro lungo
periodo, e per essere all’inizio della carriera criminale.
Nel caso del Mostro di
Firenze, in particolare, questa ricerca ha permesso di :
i Identificare un
peculiare e quasi costante aumento dei periodi di raffreddamento, dopo i primi
crimini. Questo trend potrebbe essere interpretato come una maggior forma di
auto controllo nel dominarsi, durante le fasi in cui aveva il desiderio di
uccidere. I predatori seriali tendono a commettere due successivi crimini con
periodi di raffreddamento progressivamente in aumento, cercando di ridurre il
rischio di essere scoperti. Nonostante questo, anche la complessità della
fantasia, che aumenta nel tempo, può contribuire a determinare questo trend. I
SK (specialmente gli psicopatici) alzano l’asticella delle loro fantasie, non
essendo più sufficiente a soddisfare il desiderio, rendendola più complessa, e
di conseguenza anche la realizzazione richiede più tempo.
ii Identificare qualche errore commesso dal SK e
le conseguenti risposte spazio-temporali.
Il comportamento criminale del SK consistente nello schema di scegliere
le successive scene del crimine in luoghi localizzati nei quadranti a nord, se
il precedente era nei quadranti a sud, e viceversa, ha un’unica eccezione. Il
crimine 7 era a nord del 6. Questo po' dipendere dal fatto che il SK uccise la
coppia di tedeschi per errore, e il SK ha cancellato questo luogo dalla sua
mappa mentale, “riallineando” col crimine 7 il precedente crimine 6, essendo i
crimini 5-6-7 perfettamente allineati.
iii Valutare il suo alto
coefficiente di consapevolezza e di “profonda esperienza”.
Riassumendo
1) Zigzag intenzionali NE-SW, uscendo sempre dal precedente
perimetro. Ciò deporrebbe per la scelta primaria del luogo, e successivamente
delle vittime, oltre che evidenziare un comportamento molto organizzato, per
sviare le indagini. Riguardo all’eccezione, Giogoli, notata dall’autrice,
colpisce più a nord del precedente delitto, Baccaiano, ma nel successivo,
Vicchio, continua a colpire più a nord, contrariamente allo schema NE-SW.
Probabilmente, errore o meno… Giogoli “non conta”, per lui, e l’ha mentalmente cancellato.
2) Dopo i primi 3 omicidi, con lunghi cooling off, riappare la
tendenza ad allungare i tempi, negli ultimi omicidi, con l’eccezione di Giogoli,
in cui fa passare più tempo dal precedente delitto (Baccaiano), probabilmente perché
era in grossa difficoltà, e temeva di essere scoperto.
3) Distanza di sicurezza molto variabile, forse anche questo
intenzionale, ma si coglie un trend all’inizio quasi “sfrontato”, in cui colpisce
progressivamente più vicino al precedente delitto, e successivamente, forse per
la pressione degli inquirenti, più “prudente”, aumentando la distanza dal
precedente delitto. Eccezione Baccaiano, durante la prima fase di “onnipotenza”,
in cui colpisce lontano dal precedente delitto, forse perché era non
programmato.
4) Anche nella sua ultima “apparizione”, la lettera, applica il noto schema NE-SW ! Un bastardo…
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