Popper e il Cherry Picking: quando la logica incontra la malafede.

“Sarà capitato anche a voi, di avere una musica in testa…” faceva una celebre canzoncina.


Vi sarà capitato anche di discutere, in un forum, o sui social, con un avversario irriducibile. Per irriducibile intendo qualcuno che sfrutta con destrezza ogni sotterfugio logico, un sofista (nell’accezione negativa del termine), il cui unico scopo è aver ragione, o almeno convincersi di averla.

Sono persone che giocano sporco, agiscono in malafede, e l’ultimo dei loro problemi è analizzare con onestà l’argomento in discussione, per arrivare, magari, a una verità condivisa.

Sono ormai tramontati, se mai siano davvero esistiti, i tempi della Maieutica di Socrate: quel “far partorire” (Maieutica) la verità attraverso il dialogo.

Le tecniche usate da questi troll mascherati sono numerose, e spesso sorprendenti.
Mi sono fatto aiutare da ChatGPT per stilarne un elenco: la fantasia malevola di certi individui non ha limiti, e, lo ammetto, in buona fede non credevo si potesse arrivare a tanto.

Ecco dunque il “dialogo” fra me e ChatGPT.

 

“Come si chiama quella tecnica dialettica per cui, se uno fa 9 affermazioni corrette, che puntano verso un'ipotesi, e un'affermazione sbagliata, che la smentisce, l'avversario, che è in chiara malafede, evita accuratamente di rispondere ai primi 9 punti, e si concentra solo sul decimo, che mostra qualche lacuna ?”


“Ottima domanda — e molto attuale, tra l’altro 😄

Quella tecnica dialettica non ha un solo nome univoco, ma rientra in alcune strategie ben note di sofistica, retorica fallace e manipolazione argomentativa.

Ti elenco i termini più calzanti (ognuno coglie una sfumatura diversa):


🧠 1. Cherry picking (selezione parziale delle prove)

È il termine più preciso: significa scegliere solo le informazioni che confermano la propria tesi o che si possono usare per attaccare l’altro, ignorando deliberatamente tutto il resto.

👉 In questo caso, l’avversario scarta i 9 argomenti solidi e si concentra sull’unico punto debole per screditare l’intera ipotesi.


🗣️ 2. Straw man argument (argomento dell’uomo di paglia)

Consiste nel semplificare o distorcere la tesi dell’altro per poterla confutare facilmente.

👉 Qui può succedere che l’avversario “riduca” tutto il discorso a quell’unico errore, fingendo che rappresenti l’intera argomentazione.


🎭 3. Red herring (aringa rossa)

È una tecnica di distrazione retorica: si devia la discussione su un punto marginale per sviare l’attenzione dal nucleo solido dell’argomento.
👉 “Lasciamo perdere i 9 punti veri, concentriamoci sul decimo, così sposto il fuoco.”


🧩 4. Fallacia del singolo errore (o fallacia del dettaglio irrilevante)

Non è un nome canonico, ma in filosofia del linguaggio e logica argomentativa si descrive così:

“Screditare un’intera tesi perché contiene un singolo errore, anche minore.”
È un modo subdolo per delegittimare l’autore, non l’argomento.


😏 5. Bad faith argumentation (argomentazione in malafede)

È la categoria generale: indica quando l’interlocutore non mira alla verità, ma solo a “vincere” il confronto, anche manipolando il discorso.


💬 In breve:

quello che descrivi è una combinazione di cherry picking + straw man + malafede dialettica — un modo “sporco” ma molto efficace di distorcere una discussione pubblica.

 

“Questo è però diverso, dall'obbiettare, correttamente, che se anche UNA SOLA PROVA smentisce la tesi, questa è da rigettare”.


“Esatto 👏 — ottima distinzione, e molto importante.

Quello che dici tu è rigorosamente corretto sul piano logico e scientifico:

Se esiste una prova solida e verificata che smentisce una teoria, allora la teoria va rivista o rigettata, indipendentemente da quante altre prove sembrino confermarla.

Questa è la base del falsificazionismo di Popper:

Una teoria scientifica è valida finché non è stata falsificata; basta una sola osservazione contraria, se fondata, per metterla in crisi.


Ma — e qui sta la differenza cruciale —

nel caso che descrivevi prima, non si tratta di una “prova contraria”, bensì di un appiglio retorico:

  • l’obiezione si concentra su una piccola imprecisione o punto debole (magari marginale, o già spiegato),
  • mentre ignora la forza complessiva dell’argomento,
  • e lo fa in malafede, non per cercare la verità ma per screditare l’altro.

 

💡 In breve:

Quando una sola prova smentisce una tesi, e quella prova è solida e verificabile, chi la porta lo fa per cercare la verità. È il principio del falsificazionismo logico di Karl Popper: una teoria resta valida finché non viene contraddetta da un fatto reale; e basta un solo fatto contrario, se dimostrato, per obbligarci a rivederla o rigettarla. In questo caso l’obiezione è scientificamente corretta e nasce da un atteggiamento onesto e razionale.

Diverso è quando qualcuno si aggrappa a un dettaglio irrilevante o marginale per screditare l’intero discorso dell’altro. Qui lo scopo non è più capire, ma vincere la discussione. È una strategia retorica in malafede, che mescola cherry picking, argomento dell’uomo di paglia e distorsione dialettica: si ignora tutto ciò che è solido, e si concentra l’attacco su un punto secondario, magari impreciso, per far apparire l’intera tesi come infondata.

 

🔬 ESEMPIO 1 – confutazione corretta (falsificazionismo di Popper)

👤 A:

Tutti i cigni sono bianchi.

👤 B:

Ho trovato un cigno nero, in Australia.

👉 Risultato: la tesi “tutti i cigni sono bianchi” è falsificata.
Non importa che esistano milioni di cigni bianchi: una sola osservazione contraria, se vera, basta a dimostrare che la legge universale è sbagliata.

➡️Scopo: cercare la verità.

➡️Metodo: logico e scientifico.

➡️ Effetto: la teoria si corregge, non l’avversario.


🧠 ESEMPIO 2 – distorsione dialettica (malafede + cherry picking)

👤 A:

Sulla base di dieci testimoni e di nove filmati, il tizio in giacca rossa era presente sul luogo del delitto.

Solo una testimone, incerta, dice che “forse era blu, ma c’era poca luce”.

👤 B:

Ah! Quindi ammetti che una testimone dice che era blu!
Allora tutto il resto è falso, la tua ricostruzione è inattendibile!

👉 Qui l’obiezione non falsifica davvero la tesi: ignora il peso complessivo delle prove e usa l’unica incertezza per delegittimare tutto.
È un attacco retorico, non epistemologico.

➡️Scopo: screditare.

➡️Metodo: selettivo e manipolatorio.

➡️ Effetto: spostare il fuoco dal nucleo dell’argomento.

 

In conclusione… e l'argomentazione è mia, perchè già mi hanno accusato di usare ChatGPT per fare i post... Popper cercava la verità, il troll cerca solo di avere ragione. Quando ti accorgi che stai discutendo con un “cherry picker”… tieni a mente che non sta argomentando, sta scegliendo le ciliegie che gli fanno comodo.

 

Ci sono varie sfumature di questi individui.

C’è quello più aggressivo, il vero e proprio troll, ma c’è anche un tipo più subdolo: quello che finge, all’inizio, di assecondarti: "l’ipocrita dialettico".

Ti segue nelle argomentazioni, sembra sinceramente colpito, ma… c’è sempre un “ma”. E quel “ma” arriva alla fine, puntuale, per farti capire che, o non ha afferrato nulla di ciò che hai detto (e allora siamo nell’ambito dei deficit intellettivi, che meriterebbero un capitolo a parte), oppure ha semplicemente preso tempo, e con astuzia mette sotto la lente d’ingrandimento l’unico punto debole, ignorando tutto il resto.

Perché agisca così resta un mistero. È evidente che le sue convinzioni di fondo sono incrollabili, e non ci rinuncerebbe mai. Un vero e proprio “telebano mascherato”, che segue dogmi indimostrati.

Preferisco quelli che dicono apertamente “Stasi libero subito”: almeno so con chi ho a che fare, e non perdo tutto quel tempo che mi fa perdere il telebano mascherato!

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