Come sbadigli ?

Dimmi come sbadigli e ti dirò chi sei !

Lo sbadiglio spontaneo, esiste in numerose specie animali, pesci, anfibi, mammiferi. Si pensa che alla base ci sia o un aumento del flusso di ossigeno al cervello, o, più modernamente, una specie di “raffreddamento” del cervello. Negli uomini è presente addirittura dal 2°/3° trimestre di gravidanza !

 

Lo sbadiglio contagioso, cioè l’impulso a sbadigliare quando vediamo, o sentiamo,  un’altra persona sbadigliare, addirittura anche solo pensando allo sbadiglio, ha genesi differente da quello spontaneo, ed è essenzialmente collegato all’empatia, e ai legami sociali.

 

Da uno studio di Norscia (2011) è emerso che dei numerosi fattori considerati, nazionalità, sesso, caratteristiche dello sbadiglio, solo il legame sociale, cioè lo stato di parentela, è strettamente collegato allo sbadiglio contagioso. Questo è presente, se a sbadigliare è in ordine decrescente di grado di parentela : un parente, un amico, un conoscente, un estraneo.  

 

Cito Joose (2022) : 

“Lo sbadiglio contagioso potrebbe essersi evoluto per sincronizzare il comportamento del gruppo: gli sbadigli spesso si raggruppano durante particolari momenti della giornata che coincidono con le transizioni e l’attività. Potrebbe anche essersi evoluto per aumentare la vigilanza all'interno di un gruppo. La logica di base è che se sbadigliare è un indicatore che un individuo sta sperimentando una diminuzione dell’eccitazione, allora vedere un’altra persona sbadigliare potrebbe, a sua volta, aumentare la vigilanza dell’osservatore per compensare la scarsa vigilanza di chi sbadiglia. La diffusione nel gruppo di sbadigli contagiosi potrebbe quindi aumentare la vigilanza dell'intero gruppo.”

Nell’uomo, lo sbadiglio contagioso compare dopo i 4/5 anni. E’ presente nei primati evoluti: scimpanzè, bonobo, orangotango, babbuino ma non nel gorilla. Altri animali lo manifestano :  cani, volpi, leoni, elefanti, pecore, elefanti marini, topi !

Addirittura, scimpanzè, cani ed elefanti, hanno mostrato uno sbadiglio contagioso allo sbadigliare dell’uomo, un fenomeno inter-specie ! E i cani sbadigliano di più, se a sbadigliare è il padrone, piuttosto che estranei ! 

Tutto questo ha portato a considerare lo sbadiglio contagioso come strettamente correlato all’empatia, neuroni a specchio etc.


Patologia.


Negli autistici si è notato che raramente, se non mai, manifestano lo sbadiglio contagioso. Secondo uno studio di Giganti (2009), mentre gli autistici presentano un normale pattern nello sbadiglio spontaneo, massimo al mattino, diminuisce di giorno, e aumenta alla sera, normale per numero e frequenza di sbadigli, questi non manifestano lo sbadiglio contagioso, e ciò indipendentemente dalla gravità della malattia.
E’ noto che gli autistici non guardano gli altri negli occhi. Per vedere se questa diminuzione nello sbadiglio contagioso potesse essere dovuta a un minore o assente contatto visivo, è stata studiata anche la risposta dei soggetti alla registrazione audio di altre persone che sbadigliavano. Anche qui, come nel test visivo precedente, nessuna risposta.

 

Veniamo agli psicopatici. Da uno studio di Rundle (2016) è emerso che anche negli psicopatici, lo sbadiglio contagioso è raro o assente, ma è correlato con la gravità della malattia, supportando la tesi che sia relazionato al grado di empatia che il soggetto possiede.

 

Morale della favola ? Se un tuo parente/amico mostra lo sbadiglio contagioso, non è uno psicopatico, ma se non lo mostra, è un campanello d’allarme da non sottovalutare !

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