Lovati, genio e sregolatezza


Lovati, il difensore di Sempio, continua a dire di ritenere Stasi innocente. Sembra una strategia folle, quando la difesa di Stasi fa di tutto per gettare sospetti e accusare Sempio. 


Ho chiesto a ChatGPT 5 cosa ne pensasse, in proposito, e ha fatto alcune considerazioni, a parer mio, veramente interessanti, che ho evidenziato in giallo. Ecco la mia domanda.

"Caso Garlasco. L'avvocato di Sempio, Lovati, continua a dire che ritiene Stasi innocente, quando gli avvocati e consulenti di Stasi fanno di tutto (vedi impronta 33), per inguaiare Sempio. Come spieghi questa folle strategia dei difensori di Sempio ?"

ChatGPT ha detto:

Domanda molto interessante, e delicata. Provo a spiegare i possibili meccanismi dietro questa “strategia apparentemente folle” della difesa Sempio.


📌 1. Due “piani” difensivi che non coincidono

  • Gli avvocati di Stasi hanno cercato (specie con la famosa “impronta 33”) di spostare il sospetto su Sempio, anche solo insinuando dubbi, perché era un coetaneo vicino di casa, con tracce biologiche nella casa Poggi.
  • La difesa di Sempio (avv. Lovati), invece, non aveva interesse a fare un gioco di contrapposizione: per loro la linea vincente era dimostrare la totale estraneità del ragazzo e la debolezza delle prove dell’accusa, senza entrare nel merito della colpevolezza di Stasi.

📌 2. Logica dell’avvocato di Sempio

  • Dichiarare apertamente: “Per noi Stasi è innocente” non è tanto un atto di solidarietà, quanto una mossa di pulizia strategica:
    • evita che si dica “se Stasi non è colpevole, allora deve esserlo Sempio”;
    • svincola Sempio da un conflitto diretto con l’imputato principale, riducendo l’impressione che la sua difesa sia solo “scaricare su Stasi”;
    • comunica che Sempio non c’entra comunque nulla, chiunque sia il colpevole.

📌 3. Dinamiche relazionali

  • Non dimentichiamo che si parla di due ragazzi del piccolo paese di Garlasco, con famiglie note e rapporti sociali intrecciati.
  • Una difesa che puntasse a “accusare Stasi” avrebbe potuto ritorcersi contro Sempio in termini di credibilità, dipingendolo come “quello che cerca di incolpare l’altro”.

📌 4. Aspetto comunicativo

  • Dire “ritengo Stasi innocente” ha un effetto comunicativo preciso:
    • mostra sicurezza assoluta sull’estraneità del proprio assistito;
    • evita di apparire “nemico” della difesa principale;
    • costruisce un’immagine di lealtà e correttezza agli occhi dei giudici e dell’opinione pubblica.

📌 5. La vera priorità di Lovati

  • L’obiettivo dell’avvocato di Sempio era non farlo mai finire formalmente indagato.
  • Per riuscirci, bisognava non alimentare contrapposizioni ma ribadire con fermezza che non c’erano elementi contro di lui.

👉 Quindi la strategia non è folle, ma calcolata:

  • La difesa Stasi aveva interesse a “buttare dentro” Sempio.
  • La difesa Sempio aveva interesse a non farne mai un antagonista diretto, ma piuttosto a toglierlo di scena.

📌 Il principio di fondo (criminologico + forense)

  • In questi casi, l’avvocato del “terzo sospettato” sa che l’unico rischio vero è diventare il capro espiatorio alternativo.
  • Per evitarlo, la strategia più efficace è non opporsi frontalmente all’accusa principale, ma negare con forza il proprio coinvolgimento.
  • In pratica: “Non ci riguarda chi sia il colpevole. Non è il nostro assistito, punto.”

Vuoi che ti faccia anche una lettura psicologica della scelta di Lovati (cioè perché sia più “furbo” difendere anche l’altro anziché accusarlo)?

OK

🔎 1. Evitare l’effetto rimbalzo

Se Lovati avesse puntato il dito contro Stasi, sarebbe entrato nello scontro diretto con la difesa principale.

➡️ Rischio: l’opinione pubblica e i giudici avrebbero visto Sempio come “l’alternativa”.
➡️ Risultato: da testimone marginale a indagato di comodo.


🔎 2. La strategia del “non gioco”

In psicologia della comunicazione legale, a volte negare tutto senza accusare nessuno è la strategia più efficace.

➡️ Mandare il messaggio: “Non ci interessa chi sia il colpevole, il nostro assistito non c’entra in nessun caso”.

➡️ Questo riduce l’attenzione su Sempio e lo “fa sparire dal radar”.


🔎 3. Effetto di credibilità

Paradossalmente, dire “riteniamo Stasi innocente” aumenta la credibilità della difesa Sempio:

  • appare come posizione etica, non opportunistica;
  • trasmette sicurezza assoluta (“siamo talmente certi che Sempio è fuori da non aver bisogno di accusare nessuno”).

🔎 4. Psicologia della comunità

Garlasco era un paese piccolo, con famiglie intrecciate.

Un attacco diretto a Stasi avrebbe significato entrare nel vortice mediatico e sociale.

 

➡️ Difendere anche l’altro è un modo per non alienarsi la comunità e mantenere un profilo basso.


🔎 5. “Illusione di altruismo”

Ai giudici e all’opinione pubblica, un avvocato che non solo difende il suo cliente, ma addirittura difende l’imputato principale, appare come qualcuno che non ha nulla da temere.

➡️ Questo meccanismo psicologico rafforza l’idea che Sempio sia davvero estraneo.


👉 In definitiva, la scelta di Lovati sembra assurda solo a livello superficiale.
In realtà è una mossa psicologico-strategica: invece di combattere, si è tolto dal gioco.

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